TNS al Forum della Comunicazione: Sostenibilità - quanto è importante per il consumatore?

Sappiamo tutti ormai quanto sia rilevante a livello di sistema l’aspetto della sostenibilità del nostro modello di sviluppo economico. La grande spinta alla crescita mondiale proveniente dai Paesi Emergenti però sta ponendo pesanti interrogativi sulle modalità di sviluppo e sulla sostenibilità di tali scelte. La Cina in primo luogo, ma anche Brasile, India e Russia con le dimensioni delle loro economie, stanno impattando pesantemente a livello mondiale, pur avendo ognuna di loro modalità caratteristiche e fasi di sviluppo particolarmente connesse alla tipologia di modello economico pre-esistente, alle caratteristiche culturali e morfologiche del Paese.

Anche senza arrivare oltre i confini, la valutazione della sostenibilità del nostro modello di sviluppo è ormai un argomento fortemente discusso a livello nazionale e sicuramente l’effetto della recente distruzione della centrale di Fukushima, a causa del terremoto occorso in Giappone, non ha fatto che attirare l’attenzione di tutti noi e dei nostri governanti su questi aspetti di vitale importanza per il nostro sviluppo futuro.

Se dunque l’attenzione su questi argomenti è così elevata, cosa ne pensa il “consumatore”, motore finale a livello microeconomico delle scelte del sistema?

Qual è, alla fine, la razionalità sottostante alle scelte di consumo a livello aggregato? Siamo oggi in un momento di sensibilità e di coscienza diffusa di queste problematiche, o almeno così pensiamo a livello generale, ma è cruciale valutare in quale misura e come questi diversi modi di vedere la sostenibilità del nostro modello di vita, possano influenzare le scelte del consumatore. Sappiamo che la sostenibilità, si presenta con quattro componenti: sociale, che affronta condizioni che ci riguardano tutti, come povertà, educazione, salute pubblica, lavoro, diritti,… economica, relativa al mantenimento di relazioni economiche soddisfacenti per remunerare i fattori produttivi, ambientale, che si riferisce alla protezione ed al mantenimento del nostro pianeta, culturale, che si occupa di proteggere e valorizzare la diversità attraverso le differenti comunità e culture. Tutti noi, quando parliamo di sostenibilità facciamo riferimento a diversi concetti, problematiche ed ambiti che possono variare se non facciamo riferimento a contenuti ben definiti.

Per riuscire a mettere qualche paletto su cui poter ragionare, TNS ha effettuato un importante studio su più di 6000 consumatori in 6 Paesi Europei (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Olanda) con l’intento di valutare il punto di vista del consumatore su ecosostenibilità e impatto ambientale, nelle percezioni, nelle abitudini di vita e nelle scelte quotidiane di acquisto e consumo (Maggio 2011 – TNS -  Does sustainability means green?).

Un primo quadro della situazione era emerso già qualche anno fa (2009), attraverso lo studio di Eurobarometro (Fonte EB n.256 –  Attitudini degli Europei  nei confronti di produzione e consumo sostenibile), che TNS effettua, nella sua fase qualitativa, per la Commissione Europea.

Quello che ne emergeva era una generale coscienza e sensibilità degli Europei (27 Paesi più la Croazia) relativamente all’impatto ambientale dei prodotti acquistati ed utilizzati e la valutazione, da parte di un terzo circa degli intervistati (26.500 individui con più di 15 anni) del riciclo e della riduzione dei rifiuti come le due azioni con il più alto impatto per la risoluzione dei problemi ambientali.

Sembra dunque, l’impegno di tutti noi, enti governativi, centrali o locali, aziende ed individui, la leva prioritaria, per il successo di un nuovo modello di sviluppo, che tenga in considerazione non solo i nostri bisogni, ma anche quelli delle generazioni future.

Ma qual è il punto di vista dei consumatori? Come vengono percepiti questi grandi temi e come influenzano la vita quotidiana? Sembra abbastanza chiaro che le imprese siano coscienti di queste problematiche ed intervengano per minimizzarepornmobile.online l’impatto del processo produttivo sul sistema. Ma tutto questo ha un costo, naturalmente. E quanto viene percepito dal consumatore di questo piccolo o grande sforzo a sostegno del sistema? Viene esso valorizzato, con un conseguente valore aggiunto “intangibile” per i prodotti di quell’azienda o la forza del brand rimane prioritaria come driver d’acquisto?

Tutti noi sappiamo che, al momento dell’acquisto, le leve decisionali sono molteplici e finora non abbiamo potuto assistere ad exploit particolari di prodotti ecosostenibili. Quanto è perciò importante, che le aziende presentino al consumatore un profilo ecosostenibile? Qual è il livello di considerazione, da parte del consumatore, delle scelte ecosostenibili del prodotto? Come queste scelte influenzano il livello di reputazione dell’azienda, in uno scenario dove il consumatore è anche spettatore critico, attivo ed informato, produttore di contenuti informativi e rielaboratore di notizie ed informazioni attraverso la grande cassa di risonanza, che è oggi internet? Alcune aziende hanno già preso una direzione precisa, scegliendo di porsi come protagoniste di scelte green-oriented. Come operano?

Cercheremo di discuterne al prossimo Forum della Comunicazione, l’8 giugno alle ore 11.30 in una tavola rotonda (“Parola chiave sostenibilità. Il futuro è Green. Sviluppo sostenibile, energia, CSR: come si sposano i nuovi imperativi nelle realtà green – oriented) dedicata a questi temi importanti per il futuro nostro e delle future generazioni: prendete parte anche voi alla discussione: vi aspettiamo!