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(Adnkronos) - "Il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione, come bambini piccoli, donne in gravidanza e persone immunosoppresse". Lo precisa l'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in una valutazione rapida del rischio 'monkeypox' pubblicata oggi. Relativamente ai casi che si stanno diffondendo a livello europeo e internazionale, "sono necessarie ulteriori indagini per stimare con precisione il livello di morbilità e mortalità in questo focolaio", puntualizzano gli esperti. "La maggior parte dei casi attuali" di vaiolo delle scimmie "si è presentata con sintomi lievi e per la popolazione più ampia la probabilità di diffusione è molto bassa. Tuttavia, la probabilità di un'ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner sessuali, è considerata alta", spiega Andrea Ammon, direttore dell'Ecdc. I casi di vaiolo delle scimmie, precisa l'Ecdc, attualmente "sono stati diagnosticati principalmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il che suggerisce che la trasmissione potrebbe aver luogo durante le relazioni intime". Il contagio, ricordano gli esperti, può avvenire attraverso il contatto ravvicinato della mucosa o della pelle non integra con materiale infettivo di lesioni, o attraverso grandi goccioline respiratorie durante il contatto prolungato faccia a faccia. "Le persone infette" con il virus del vaiolo delle scimmie "dovrebbero rimanere isolate fino alla caduta delle croste" che si creano a seguito dell'eruzione cutanea causata dalla malattia, "e in particolare dovrebbero evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici", raccomanda quindi l'Ecdc. Quanto ai contatti stretti dei casi di vaiolo delle scimmie questi "dovrebbero auto-monitorarsi per verificare l'eventuale sviluppo di sintomi per 21 giorni dopo l'ultima esposizione", aggiunge l'Ecdc. L'ente Ue continuerà a "monitorare da vicino gli sviluppi e aggiornerà la valutazione del rischio non appena saranno disponibili nuovi dati e informazioni".
(Adnkronos) - Vacanze estive all'insegna del diving? Per gli appassionati di immersioni ecco le dieci mete più belle, quelle ideali per esplorare i fondali più affascinanti del mare d’Italia. A stilarla sono gli esperti di Scubadvisor, la prima app al mondo interamente dedicata a questa attività. Al primo posto della classifica c'è Ustica, prima riserva marina protetta d’Italia (dal 1986), ha ben 13 siti di immersione, considerati uno più affascinante dell’altro. In particolare, imperdibile, a circa 500 metri al largo della costa nord dell’isola, la Secca della Colombara, dove si possono ammirare enormi cernie, dentici, stelle e spugne marine, ricci di mare, polpi e, soprattutto, grossi banchi di ricciole, barracuda e murene. Da una decina di anni, inoltre, c’è anche il relitto di una nave mercantile che trasportava blocchi di marmo, arenata a 24 metri di profondità e spezzata proprio a ridosso della secca. Un piccolo Titanic nel cuore del Mediterraneo. Al secondo posto della classifica, la Grotta di Nereo in Sardegna, sotto il promontorio calcareo di Capo Caccia. Qui, tra i 15 e i 30 metri di profondità, c’è un mondo subacqueo nascosto, dal fascino unico: la cavità marina sommersa più grande del Mediterraneo e di tutta Europa con una galleria principale di 300 metri e uno sviluppo di tunnel e camere secondarie che le permette di raggiungere complessivamente il mezzo chilometro di lunghezza, popolato da cernie, saraghi, scorfani e triglie, e dove il corallo rosso è l’assoluto protagonista. I dintorni della grotta di Nereo non sono riservati esclusivamente alle immersioni in profondità: è possibile abbinare, infatti, attività di snorkeling in acqua e trekking in superficie, tra pareti verticali e canyon. Al terzo posto si piazza Lampedusa, autentico paradiso per gli amanti del diving. Fra gli innumerevoli siti sottomarini frequentati dagli appassionati Scubadvisor segnala l’immersione a sud dell’Isola dei Conigli, alla scoperta della statua in bronzo della Madonna del Mare. La statua, opera dello scultore padovano Giorgio Crosta fu anche benedetta da papa Wojtyla nel 1979, in piazza San Pietro a Roma. In quarta posizione la Secca del Faro di Gallipoli. Qui, immergendosi sotto la guida di uno dei diving centre locali, si scopre un mondo sottomarino incredibile, ideale per chi desidera una discesa negli abissi un po’ più impegnativa, con una presenza notevole di corallo nero, di gorgonia rossa, gorgonia gialla e della rara gerardia savaglia. Tra le rocce, inoltre, è molto facile incontrare grossi esemplari di aragoste, ma anche il particolarissimo riccio matita. Al quinto posto c’è il Parco sommerso di Baia, a nord del golfo di Napoli, la "Pompei sommersa". Si tratta di un’area marina protetta, istituita 20 anni fa, e costituisce il sito archeologico sommerso più importante d’Italia. Il suo straordinario valore è dato dall’ottimo stato di conservazione dei reperti archeologici oltre che dal loro valore storico archeologico. Mosaici, tracce di affreschi, sculture, tracciati stradali e colonne, sono sommersi a circa 5 metri sotto il livello del mare tra anemoni stelle marine e branchi di castagnole. Un’escursione sottomarina adatta anche a subacquei alle prime armi. Toscana al sesto posto con il Parco Marino dell’isola di Giannutri nel cosiddetto Santuario dei Cetacei, un’enorme area marina protetta compresa tra Liguria e Sardegna per la protezione dei mammiferi marini. Le insenature più belle dell’isola di Giannutri si raggiungono in barca o camminando per i sentieri presenti sull’isola. Al settimo posto non poteva mancare l’Isola d’Elba, dove i luoghi per esplorare il profondo blu sono numerosi. Il più bello, secondo Scubadvisor, è il sito del relitto dell’Elviscot. Si tratta di una piccola nave che naufragò nel 1972, adagiata su un fianco sui fondali fra gli 8 e i 12 metri di profondità. Essendo stata messa in sicurezza, i sub possano entrarvi e visitare quello che rimane della sala macchine con il motore ancora ben visibile e percorrere il corridoio che conduce alla plancia di comando tra i tantissimi pesci che hanno trovato rifugio nei suoi anfratti. All’ottavo posto, Secca del Papa in Sardegna, per l’esattezza all’isola di Tavolara, di fronte a San Teodoro. Un vero paradiso protetto come oasi naturale, non a caso si può raggiungere il punto immersione solamente con i diving del luogo. Bellissime le pareti di gorgonie monitorate costantemente dai biologi marini e unica l’esperienza di nuotare tra le cernie giganti indifferenti alla presenza dei subacquei. Con un po’ di fortuna è possibile assistere alla riproduzione delle murene, anche loro normalmente incuranti degli ospiti umani. Al nono posto si piazza lo Scoglio dell’Elefante alle Isole Tremiti in Puglia. Lo scoglio è una roccia prossima alla Punta di San Domino, alta circa 20 metri e che sembra scolpita dal vento proprio a farle assumere le sembianze di un pachiderma di roccia. È l’ideale per abbinare una esperienza di trekking raggiungendo il luogo a piedi per poi tuffarsi. I fondali di massimo 2 metri permettono di ammirare uno dei migliori paesaggi incontaminati delle Tremiti. Troviamo al decimo posto la Secca della Formica, a circa un miglio dal porto di Porticello, vicino Palermo. Una sorta di montagna che sprofonda per 60 metri con due estremità che affiorano sulla superficie dell’acqua. Ai tempi dei romani e dei fenici il luogo fu teatro di disastrosi naufragi mentre oggi è uno dei paradisi delle immersioni. I suoi fondali poco profondi la rendono adatta anche allo snorkeling e ai subacquei meno esperti. Tra le altre cose è uno dei siti sottomarini dove è ancora possibile ammirare un’autentica rarità come il corallo nero.