INFORMAZIONIUniCredit spa Assicurazioni, Banche e Finanza Ruolo: Responsabile Internal Coaching e Mentoring Area: Human Resource Management Roberta Nonni |
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(Adnkronos) - La situazione nel Donbass è "estremamente difficile" e "tutta la forza che l'esercito russo ancora possiede è stata riversata lì per attaccare". Lo ha detto Volodymyr Zelensky che nel suo discorso nelle ultime ore ha sostenuto che "la fornitura di armi" all'Ucraina sia "il miglior investimento" per la "stabilità nel mondo". Il presidente ucraino ha citato "Lyman, Popasna, Severodonetsk, Slovyansk", nell'Ucraina orientale, accusando le forze russe di voler "distruggere tutto". "Sono grato a tutti i partner dell'Ucraina che ci aiutano. Ma lo sottolineo ancora, più a lungo durerà questa guerra, più alto sarà il prezzo per la protezione della libertà non solo per l'Ucraina, ma per tutto il mondo libero - ha proseguito -. Quindi, la fornitura di armi pesanti all'Ucraina, lanciarazzi multipli, tank, armi antinave e altre armi, è il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo ed evitare molte crisi gravi che la Russia sta ancora pianificando o ha già provocato". Zelensky ha poi ricordato i "tre mesi" dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, lo scorso 24 febbraio, quando Vladimir Putin ha annunciato quella che per il Cremlino è una "operazione militare speciale". "Si è concluso il terzo mese della nostra difesa. E' un periodo lungo - ha detto il presidente ucraino - Non era stato nemmeno ipotizzato dai nostri nemici". "Sono tre mesi di crimini di guerra degli occupanti russi. Tre mesi di attacchi, distruzione, blocchi - ha proseguito secondo il discorso riportato dalla presidenza ucraina - Dobbiamo sempre ricordarci che questi tre mesi siamo sopravvissuti grazie alle decine di migliaia di imprese di tutti coloro che difendono lo stato. E al prezzo di decine di migliaia di vite di uomini e donne ucraini uccisi dagli occupanti". Zelensky ha criticato la "dichiarazione del tutto inadeguata" di ieri della Russia che avrebbe "'rallentato' appositamente l'offensiva". "Bene - ha aggiunto - dopo tre mesi di ricerca di una spiegazione del perché non sono riusciti a spezzare l'Ucraina in tre giorni, non hanno trovato di meglio che sostenere che avevano presumibilmente pianificato di fare così". Il presidente ucraino ha parlato di "quasi 30.000 soldati russi uccisi" e di "oltre 200 aerei abbattuti" e ribadisce il grazie a "tutti coloro che il 24 febbraio hanno deciso di stare dalla parte dell'Ucraina".
(Adnkronos) - Nel 2020 il giornalista americano Adam Davidson ha annunciato l’inizio dell'era della passion economy: sempre più persone infatti cercano di trasformare le proprie passioni in fonti di reddito, in particolare grazie alle nuove piattaforme di monetizzazione e agli strumenti che lo rendono più accessibile. Con la pandemia, questo slancio si è accelerato in modo esponenziale. La crisi sanitaria generata dal Covid-19 ha rafforzato lo spirito imprenditoriale degli italiani, accendendo la voglia di arricchire la propria vita lavorativa. Nel 2021, la creazione di società in Italia ha superato i livelli pre-pandemia, con 4.216 startup costituite, il 25% in più rispetto al 2020, secondo i dati pubblicati da Infocamere, ma soprattutto sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva con un incremento del 18,2% in confronto all'anno precedente, secondo l’osservatorio del Mef. Per far luce sul peso dell'economia della passione in Italia, Vista ha presentato i risultati di uno studio che conferma l'attrattiva di questo nuovo paradigma lavorativo tra i lavoratori dipendenti italiani. I risultati dello studio Vista mostrano che il 92% degli italiani ha convertito o vuole convertire la propria passione in un'attività complementare. Sono 3 su 10 gli italiani che hanno giá trasformato il loro hobby in un'attività parallela. Il 13% dichiara addirittura di aver rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi 12 mesi o più per dedicarvisi pienamente. Mentre un altro 16% afferma di voler lasciare il lavoro principale nei prossimi 12 mesi per dedicarsi interamente al proprio hobby. In media, il 34% degli intervistati dichiara di dedicare circa 4 ore settimanali alla propria attività complementare, il 29% dalle 5 alle 9 ore e il 63,7%, il 22% tra le 10 e le 14 ore. Il 56% degli italiani intervistati afferma inoltre di lavorare al proprio progetto la sera, dopo il lavoro principale o nei fine settimana (51%). Quasi il 50% però, ammette di aver paura di correre un rischio troppo elevato e afferma che se dovesse avviare un'attività complementare, non saprebbe come iniziare. Secondo Richard Moody, direttore generale Paesi Nordici, Centro e Sud Europa di Vista, "nonostante la crisi, gli italiani non solo non hanno smesso di fare affari, ma hanno sviluppato o stanno sviluppando nuove attività complementari ai loro attuali lavori, ma più legati a hobby e passioni. Se quasi il 33% ha già fatto il grande passo, e il 59,5% lo sta valutando, ci rendiamo conto che questi nuovi imprenditori possono perdersi rapidamente, sia nell'aspetto legale e normativo, ma anche in come promuovere e sviluppare il loro business". "Infatti, quasi il 23% non conosce i requisiti legali o finanziari per avviare la propria attività ed il 21% non ha sufficienti conoscenze di marketing e design per poterla promuovere. Ed è normale, poiché è impensabile che la stessa persona sia esperta in tutti i campi necessari. Per questo Vista vuole essere il partner di fiducia a cui possono rivolgersi tutti gli imprenditori e le piccole imprese che hanno bisogno di sviluppare strategie di marketing, design o stampa”, conclude Moody. Tra chi ha già corso il rischio di fare un primo passo in avanti per avviare un’attività complementare troviamo un equilibrio tra uomini (52,82%) e donne (47,18%), per lo più giovani, tra i 25 ei 34 anni (28%), seguiti dalla fascia di età tra i 35 e i 44 anni (21,8%). Tra gli intervistati che dichiarano di non avere ancora un'attività complementare ma di volerne una, troviamo invece maggior parità tra uomini e donne ma in fasce d’età leggermente più mature, essedo quella tra i 35 ei 44 anni quella predominante (29%) seguita da quella tra i 45 ed i 54 anni (28%). Quali sono le principali passioni che gli italiani avrebbero trasformato o hanno già trasformato nella loro seconda occupazione? I risultati dello studio mostrano che gli hobby o centri di interesse che gli italiani hanno trasformato - o vorrebbero trasformare - in un'attività complementare sono: viaggi 35%; cucina 30%; cura degli animali 21%; arte, design e creatività 19,8%; alimentazione e benessere 17,6%. Anche se non mancano amanti di fotografia e video (17%), del giardinaggio (16%), forma fisica e fitness (15,4%), informatica e tecnologia (14,8%), o dell’intrattenimento (12,8%), tra gli altri. La maggior parte degli italiani intervistati concorda sul fatto che l'attuale generazione ha bisogno di un'attività oltre a un lavoro a tempo pieno per migliorare la propria situazione finanziaria. Non sorprende, quindi, trovare l'aspetto finanziario al vertice dei principali motivi che hanno spinto o potrebbero spingere gli italiani a monetizzare la propria passione. Molti concordano, in definitiva, sul fatto che la pandemia gli abbia fatto ripensare le proprie priorità e li abbia aiutati a dare più spazio alle loro passioni, così come che lo smart working ha aiutato o può aiutarli a gestire più facilmente un'attività complementare.
(Adnkronos) - Si è appena celebrata la Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio), l'occasione per riflettere non solo sulle perdite che stiamo infliggendo agli ecosistemi animali e vegetali, ma anche sulle contromisure da prendere per evitare il peggio. Come la richiesta che arriva dal WWF Italia: l'istituzione del Garante della Natura, una figura di garanzia che sul tema natura possa svolgere funzioni regolatorie, di vigilanza, di controllo e monitoraggio, di accertamento e di risoluzione dei conflitti. In pratica una vera e propria Authority che, come avviene già per altri settori sensibili, vigili sulle azioni rispetto agli obiettivi fissati nella Strategia Nazionale per la Biodiversità, e che sia dotata anche del potere di richiamare i soggetti coinvolti nell’attuazione delle misure. Per sostenere la proposta è anche possibile sottoscrivere una mobilitazione popolare.