Alessandra IaconoChi è: Consulenza Marketing e Comunicazione - Formazione professionale Orientamento e Coaching Laurea ScienzePolitiche (indirizzo Internazionale) Formatore (certificato) Master area Management Turistico (Londra,2006) |
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(Adnkronos) - Matteo Salvini interviene in Senato e lancia le sue proposte "per la pace" a Mario Draghi. Nei suoi dieci minuti di intervento il leader leghista, atteso al varco per i dubbi sull'invio di armi, non si tira indietro, ma evita lo scontro sul tema, guardando oltre. "Voglio fare tre proposte concrete - dice a mo' di premessa - non limitarmi a dire che vogliamo la pace". Draghi ("la persona più autorevole per farlo") chieda lo sblocco delle migliaia di tonnellate di grano ferme in Ucraina e in Russia, su terra e nei porti, per evitare la drammatica carestia in Africa. Punto due: chieda a Mosca di ritirare "la candidatura da favore di Odessa per Expo 2030". Infine la proposta principale, più urgente: Draghi "chieda il cessate il fuoco di 48 ore per cercare una sede di incontro, con l’Italia (insieme ad altri, come Germania e Francia) a fare da garante" per il dialogo di pace. Il resto dell'intervento vede il leader del Carroccio levarsi qualche sassolino dalle scarpe. Salvini non fa passare senza replica le parole di Ignazio La Russa, pronunciate poco prima delle sue. "Quando qualcuno in quest'Aula rinnova l'invito a inviare altri armi e al massimo gli operai italiani tireranno la cinghia, io non ci sto", dice rivolto al braccio destro di Giorgia Meloni, con cui da qualche tempo non mancano gli scontri, come per il mancato invito alla convention di Fdi a Milano, lo scorso primo maggio. Poi Salvini si concede citazioni e richiami a "chi ha osato in politica estera" come Moro e Craxi, Prodi e Berlusconi" e a Papa Francesco ("Anche oggi il Santo padre ricevendo gli ambasciatori ha detto che bisogna ricercare la pace") con bacchettata finale ai colleghi in Aula: "A qualche ignorante che in quest'aula rumoreggia quando si cita il Santo Padre che è uomo di stato".
(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int) accoglie con favore l’approvazione del Ddl di riforma della giustizia tributaria da parte del Consiglio dei Ministri, peraltro le indicazioni normative sulla figura a tempo pieno e professionale nonché quella di giudice monocratico, coincidono con quanto auspicato anche dagli esponenti dell’Int in audizione parlamentare sulla riforma. “Un buon inizio per la modernizzazione e l’efficientamento del processo tributario”, dichiara il presidente dell’Int Riccardo Alemanno che precisa: “Resta però ancora tanto da fare, dalle competenze delle Commissioni tributarie a una migliore dotazione di strumenti e infrastrutture per le sedi processuali, dalla modernizzazione della figure professionali abilitate all’assistenza tecnica alla codificazione di un rapporto, in caso di contribuente che svolga attività economica, tra il patrocinatore e il consulente intermediario fiscale del contribuente, a tutela proprio di quest’ultimo". "Lo Stato deve investire sulla giustizia tributaria e il Ddl approvato è un buon inizio, ma il legislatore deve sempre tenere ben presente la necessità di un equilibrio tra i diritti dell’amministrazione finanziaria e quelli dei cittadini contribuenti. La ripresa economica passa anche attraverso una buona e moderna giustizia tributaria che sia chiara e trasparente, sempre al di sopra di qualsiasi interesse di parte", conclude.
(Adnkronos) - Sono 3.300 i lupi presenti sul territorio italiano. La stima deriva dal primo monitoraggio nazionale coordinato da Ispra, e svolto tra ottobre 2020 e aprile 2021 con la partecipazione di una vasta rete di esperti e volontari. Poco meno di un migliaio di individui si muove nelle regioni alpine, mentre sono quasi 2.400 quelli distribuiti lungo il resto della penisola. La specie occupa stabilmente circa 41.600 km2 nelle regioni alpine e 108.500 km2 nelle regioni peninsulari, pari a poco più del 50% del territorio italiano. Oggi la popolazione di lupo in Italia ha dunque decisamente migliorato il suo status di conservazione. Grazie alla sua tutela legale e all’aumento tanto delle foreste quanto delle specie preda, il lupo ha ricolonizzato spontaneamente buona parte della Penisola - sottolinea il WWF Italia - ma le minacce per la sua conservazione restano, in primis bracconaggio e mortalità accidentale.