INFORMAZIONIOrienta spa Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: account Area: Human Resource Management Paolo Maggio |
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(Adnkronos) - Corrono veloci e provano a colonizzare sempre più aree del pianeta le sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5, e il sottolignaggio di Omicron 2 BA.2.12.1. Le prime due, dal Sudafrica dove inizialmente sono state segnalate e dove hanno alimentato una quinta ondata di Covid-19, sono ormai arrivate in 20 Paesi Omicron 4 e in 19 Omicron 5; BA.2.12.1, invece, dagli Stati Uniti che per primi l'hanno riportata in corrispondenza di un boom di nuovi contagi, ha viaggiato fino a raggiungere 38 Paesi. Questo l'ultimo aggiornamento dell'Organizzazione mondiale della sanità, che fa il punto nel report settimanale Covid relativo al periodo 9-15 maggio. A livello globale - riferisce l'Oms - BA.4 e BA.5 rappresentano rispettivamente lo 0,5% e lo 0,4% di tutte le varianti circolanti di Sars-CoV-2, mentre il lignaggio BA.2.12.1 rappresenta il 10% dei ceppi BA.2 (Omicron 2) caricati sulla piattaforma Gisaid al 24 aprile. In base alle indagini preliminari, l'agenzia ginevrina conferma che BA.4, BA.5 e BA.2.12.1 mostrano "un tasso di crescita maggiore rispetto ad altre varianti come Delta", Omicron 1 "BA.1 e BA.2", proprietà che "può essere riconducibile a un'aumentata fuga immunitaria e/o a trasmissibilità intrinseca". E mentre nei giorni scorsi il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha riclassificato Omicron 4 e 5 da varianti in interesse (Voi) e varianti di preoccupazione (Voc), prevedendo che diventeranno dominanti nei prossimi mesi, l'Oms spiega di continuare a considerare BA.4, BA.5 e BA.2.12.1 "lignaggi monitorati sotto l'ombrello della Voc Omicron, data la bassa prevalenza attuale a livello globale e l'evidenza insufficiente di un cambiamento nelle caratteristiche della malattia associata, per esempio in termini di gravità". L'Oms evidenzia che in Sudafrica BA.4 e BA.5 sembrano guidare un aumento del numero di casi di Covid-19, rappresentando l'89% e il 7% rispettivamente delle sequenze caricate su Gisaid al 13 maggio. Dalla fine di aprile il Paese ha registrato inoltre "un moderato aumento dei ricoveri ospedalieri, sebbene significativamente inferiore - precisa l'agenzia delle Nazioni Unite per la sanità - a quello osservato con la comparsa di Omicron a fine 2021". L'Oms riporta anche "prime indicazioni di un aumento del numero di casi in Portogallo, che ha recentemente confermato la diffusione di BA.5. I ricoveri" in area medica "e in terapia intensiva rimangono" comunque "stabili" nel Paese al 13 maggio. Quanto infine agli Usa, dove la prevalenza di BA.2.12.1 è del 48%, "casi e ricoveri sono in aumento da aprile, con un incremento del 33% e del 19% rispettivamente durante la settimana 9-15 maggio, rispetto alla precedente".
(Adnkronos) - "Con il Pnrr abbiamo già incassati 46 mld, quando abbiamo ottenuto il negoziato sapevamo di dover sbottigliare", oliare, "tante procedure, la sifda ora è questa e deve vedere il Parlamento tutto dalla stessa parte. Invece ho la sensazione ci si divida per gruppi di appartenenza". Lo ha detto il deputato del Pd Francesco Boccia, intervenendo all'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos. "Oggi chi ha contratti sottoscritti per asfaltare una strada, di sei mesi fa, preferisce pagare la penale e non asfaltare la strada, perché i costi delle materie prime sono così aumentati che non conviene né all'impresa né all'amministrazione. Questa è la vita reale... Se non si capisce che i contratti firmati prima dell'esplosione del costo delle materie prime sono non onorabili, è evidente che questo si scaricherà sui tempi di realizzazione dei prossimi interventi pubblici". L'attuazione del Pnrr "è possibile che debba essere spalmata in un anno in più per ragioni che non erano prevedibili", ha proseguito l'ex ministro. Le risorse del Next Generation Eu "sono state una grande conquista. Quando quelle risorse le abbiamo ottenute è caduto il governo Conte. Ma questa è una discussione che poi faranno gli storici, ora dobbiamo pensare a spendere queste risorse col governo Draghi".
(Adnkronos) - Le assicurazioni sono impreparate a risarcire i danni provocati dai cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dal rapporto “World Property and Casualty Insurance Report 2022” preparato da Capgemini e Emsa. Infatti, nonostante l’impatto dei disastri climatici continui a crescere di anno in anno, solo l’8% delle compagnie di assicurazione si sta preparando in modo adeguato al futuro. Dal 1990 a oggi le perdite economiche globali dovute a disastri climatici sono lievitate del 250%. Per esempio l’alluvione che ha colpito la Germania nel luglio 2021 è uno dei disastri climatici più costosi di sempre.