(Adnkronos) - Il presidente russo Vladimir Putin "è più debole di prima" dell'inizio dell'invasione dell'Ucraina, perché in Russia le cose "stanno cambiando", come si vede anche dall'opposizione alla guerra che emerge "nei concerti" rock e anche da parte delle "madri", che "non vedono più i figli". A sostenerlo è il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans, ospite di Mezz'ora in più, su Rai 3. "Vedo che nella società russa, passo per passo - afferma - c’è un cambiamento, soprattutto le madri che non vedono più i loro figli. Incominciano a chiedere, ma che cosa sta succedendo? Abbiamo già visto anche le prime espressioni di protesta nei concerti negli ultimi giorni, vediamo anche" che le sanzioni "stanno avendo un’influenza sul sistema economico. Adesso lo stanno dicendo anche i ministri russi. Dunque c’è un effetto". "Era logico questo cambiamento, non è facile vedere quello che succede, ma io sento che c’è un cambiamento anche nel potere russo. Ci sono divisioni". Potrebbe occorrere "molto tempo" per avere cambiamenti tangibili, "ma lui, Putin, non sta in una buona posizione ed è più debole di prima. E domani sarà ancora più debole di oggi", dice Timmermans. E attacca gli "amici di Putin", anche "in Italia", che ora, con la guerra in Ucraina, stanno "molto zitti", nascosti "sotto al tavolo", mentre dovrebbero soltanto "chiedere scusa" agli italiani. Timmermans non ha fatto nomi, ma ha riservato un'allusione piuttosto trasparente al leader della Lega Matteo Salvini. "Io sono un po' più ottimista - risponde in un passaggio dell'intervista - perché abbiamo anche visto la vittoria della sinistra in Australia. Negli ultimi giorni abbiamo visto che le tendenze, diciamo più radicali, non hanno vinto nelle elezioni, neanche in Germania. Abbiamo anche visto che gli amici di Putin sono molto zitti adesso, anzi non ho ancora visto le scuse degli amici di Putin, neanche in Italia. Sono sotto il tavolo, ma dovrebbero essere più chiari dicendo ci siamo sbagliati, scusateci. Cari amici italiani, ci siamo sbagliati, non porteremo mai t-shirt con l’immagine di Putin". Davanti alla guerra in Ucraina "nei guai non è soltanto l’Italia, dunque dobbiamo prepararci a un periodo difficilissimo per la società, per l’economia", perché "stiamo in un cambiamento fondamentale. E questa guerra ci fa dei guai" sottolinea poi il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea. "I prezzi dell’energia sono altissimi - continua - e questo ha un’influenza sull’economia", ma "anche la Cina, dove stanno combattendo il Covid, è in difficoltà. Non è soltanto l’Italia" che si trova a fronteggiare delle difficoltà, ma gli sviluppi generati dal conflitto "avranno un effetto su tutti i Paesi membri, anche sull’Italia. Dunque dobbiamo prepararci a combattere insieme per rinforzare la nostra struttura economica", conclude.
(Adnkronos) - Sebbene l’Italia resti uno dei Paesi con un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Europa (nel 2020 contava 660 automobili ogni 1000 abitanti), negli ultimi anni la tendenza che va affermandosi è quella di utilizzare negli spostamenti urbani veicoli condivisi con un minor impatto ambientale come auto, scooter, bici e monopattini elettrici. La sharing mobility, quindi, si sta sempre più affermando come valida alternativa all’utilizzo dei veicoli privati per spostarsi nei centri urbani. Al fine di indagare il livello di soddisfazione di chi utilizza i servizi di mobilità condivisa, Altroconsumo ha condotto un’inchiesta, insieme ad altre organizzazioni di consumatori europee che fanno parte del network Euroconsumers, in un totale di 8 città in Italia, Spagna, Portogallo e Belgio. In Italia, l’inchiesta si è focalizzata nelle città di Roma (775 testimonianze di consumatori raccolte) e Milano (888). Tra chi usufruisce di questi servizi, l’84% dei milanesi e il 90% dei romani continua comunque a guidare anche la propria auto, in media 4 volte a settimana. Quanto all’uso dei mezzi pubblici, è assai più diffuso a Milano (73%) che a Roma (46%). In entrambe le città il servizio più usato è il car sharing senza autista (75% a Milano, 62% a Roma), seguito a Milano dal bike sharing (48%) e a Roma dal car sharing con autista (39%). Se nel complesso la soddisfazione per i servizi di mobilità condivisa è abbastanza alta in entrambe le città, le piattaforme per la condivisione di monopattini e scooter sono quelle che ottengono il giudizio d’insieme più basso. Ogni paese ha le sue preferenze in fatto di mobilità condivisa, il livello di soddisfazione è ovunque buono. In Portogallo e Spagna spopola il noleggio con autista, mentre il car sharing senza conducente è il servizio più utilizzato in Italia. In Belgio va forte la micromobilità: bici e monopattini sono tra i mezzi più utilizzati. Nel nostro Paese, per quanto riguarda i servizi di car sharing senza autista, E-vai è la piattaforma che ottiene i giudizi migliori secondo i consumatori (93 punti su 100), anche grazie alla facilità d’uso dell’app e del veicolo, oltre che alla semplicità della procedura di pagamento. Il servizio meno apprezzato è invece Car Sharing Roma, di cui non convincono i prezzi e il servizio di assistenza clienti. Nel car sharing con autista, il noleggio auto con conducente (Ncc) supera Uber: anche se entrambi raggiungono un ottimo livello di soddisfazione per i tempi di attesa brevi, la pulizia e la comodità del veicolo. Il servizio di bike-sharing più apprezzato è Dott (80 punti) in quanto app e bici sono facili da usare, i mezzi forniti sono comodi e solidi, mentra la pulizia è l’aspetto meno apprezzato. Tra i servizi di noleggio di scooter vince Cityscoot (79 punti) per la facilità del pagamento, la qualità dei veicoli forniti e la loro pulizia e l’assistenza ai clienti. Infine tra i fornitori di monopattini elettrici Dott e Lime emergono in positivo per la facilità nell’uso dell’app e nei pagamenti, e anche per la comodità d’utilizzo del veicolo. Problemi e intoppi nell’utilizzo di app per prenotare i servizi di mobilità condivisa sono frequenti sia a Milano che a Roma. Il 39% dei milanesi che usano il car sharing ha avuto, negli ultimi 12 mesi, problemi di malfunzionamenti delle app, contro il 19% degli utenti romani. L’84% dei rispondenti milanesi e il 78% dei romani, comunque, dichiara che la presenza dei servizi di trasporto condiviso ha migliorato la mobilità in città, anche se circa la metà trova che ha un costo troppo elevato per consentirne un uso regolare. A risultare carente, soprattutto nella capitale, è l’infrastruttura cittadina: solo il 35% dei romani trova che sia adatta a integrare tutti i differenti mezzi di trasporto, contro il 58% degli intervistati milanesi.