(Adnkronos) - Scoppia la guerra dei sondaggi nel centrodestra in Sicilia in vista delle elezioni regionali che si terranno in autunno. Come scrive oggi La Sicilia ci sarebbero due sondaggi segreti che dividono il centrodestra sulla scelta del candidato per le Regionali. L'istituto demoscopico è lo stesso: Euromedia Research diretto da Alessandra Ghisleri. Ma i committenti sono diversi, "così come l'impostazione scientifica", spiega Mario Barresi. "E soprattutto sono molto distanti gli scenari politici che emergono". L'ultimo sondaggio, in ordine di tempo, è quello sfoderato da Silvio Berlusconi nel vertice di Arcore dei giorni scorsi. "La rilevazione è molto più complessa, ma i punti di caduta sono due. Il primo è il giudizio dei siciliani. Misurato con una domanda precisa: 'Pensando alla regione Sicilia e agli ultimi 5 anni, lei quanto si ritiene soddisfatto dell’operato, del lavoro e dei risultati ottenuti dall’attuale Giunta regionale guidata da Nello Musumeci?'. I riscontri positivi si fermano al 26,4% (appena il 3,6% è «molto» soddisfatto; il 22,8% «abbastanza»), mentre più di due elettori su tre si esprimono in termini negativi: il 31,5% è «poco» soddisfatto», il 35,9% «per nulla». "Una sostanziale bocciatura. Non soltanto personale, ma dell’intera giunta di centrodestra; compresa quella dei No-Nello - scrive Barresi - Ma la tesi che Musumeci non sia il candidato vincente, sostenuta dall’asse LegaForza Italia, si fonda su un altro dato del sondaggio commissionato da Arcore: in un’ipotetica sfida fra il governatore uscente e Caterina Chinnici (candidata unitaria di centrosinistra e M5S), l’eurodeputata dem vincerebbe al fotofinish col 36,2% contro il 35,8%. Un distacco minimo, soprattutto considerando il margine di errore, ma abbastanza allarmante per riflettere". Dall'altro lato c'è il 'Rapporto Sicilia' consegnato a Giorgia Meloni, che appoggia Musumeci. "In cui si misura innanzitutto notorietà e gradimento di alcuni potenziali candidati governatori. A partire da quelli di centrodestra". Qualche esempio? Gianfranco Miccichè è conosciuto dall’87% dei siciliani, ma il leader forzista incassa il giudizio «negativo» del 66% («positivo» per il 14%, «sufficiente» per il 19%),un risultato quasi allineato al 33% di stima per il meloniano Raffaele Stancanelli e del 32% per il segretario della Lega, Nino Minardo, con l’altro salviniano Alessandro Pagano sotto il 30%. Analogo schema per “pesare” Cateno De Luca, bocciato dal 64% del campione (5% di riscontro «positivo» e «sufficiente» per il 29%). E Musumeci? Nel sondaggio segreto di FdI ha un 48% di gradimento (16% «positivo», 32% «sufficiente»), bocciato da poco più di un siciliano su due, ma comunque col miglior gradimento nel centrodestra. La guerra demoscopica continua.
(Adnkronos) - 'Roma la città che reinventa il futuro' non è solo uno slogan ma il tema della tavola rotonda che ha caratterizzato la 97ma assemblea dell’associazione Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria che si è svolta ieri presso la Casa del Cinema a Roma. L’incontro è stato un’ideale prosecuzione del processo avviato lo scorso anno da Manageritalia, associazione dei manager del terziario che a Roma conta quasi 5.500 iscritti. Un salto in avanti nella visione della città, da un passato di “immobilità” a un futuro possibile e sostenibile, nel breve e nel lungo periodo. Così il presidente Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria, Roberto Saliola, aprendo i lavori: “Bisogna immaginare un 'futuro a breve' della Capitale, fatto di temi come lavoro, turismo, cultura e terziario che saranno i driver della ripresa immediata e un 'futuro sognato', ma possibile, dove temi quali lo sviluppo urbanistico e la mobilità integrata potrebbero fare di Roma un modello unico al mondo”. “La città registra dei forti segnali di crescita, i dirigenti e gli iscritti dell’associazione sono aumentati nonostante la crisi e la pandemia. Il terziario è, come e più che nel resto d’Italia, il traino dell’economia e oggi rappresenta più del 66% del Pil regionale. Nel 2025 crescerà fino all’85%, come ha rilevato l’Osservatorio del Terziario Manageritalia, diventando la forza trainante di una capitale nuova, affidata sempre più alle donne manager, che a Roma vantano la percentuale più alta d’Italia: il 25% del totale dei dirigenti, una ogni quattro, è donna, mentre tra i dirigenti under 35 addirittura il 41% sono donne. Dati che ci fanno essere più che ottimisti sul futuro”, ha concluso Saliola. Il saluto dell’amministrazione è arrivato dalla presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, che ha inaugurato la tavola rotonda. “Abbiamo il dovere di sognare una Roma diversa, in un percorso che va da qui ai prossimi dieci anni -ha detto la presidente- che può realizzarsi solo grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. La città che deve tornare ad essere attrattiva anche grazie ai grandi eventi che l’attendono, tra cui la candidatura ad Expo 2030, per cui è stato appena formato il comitato promotore. Manageritalia -ha concluso la Celli- condivide questa visione e può aiutarci a realizzarla, mettendo a disposizione le competenze dei propri associati”. Il presidente della federazione nazionale Manageritalia, Mario Mantovani, si è soffermato sulla parola futuro al centro dell’incontro: "Il futuro, oltre che sognato, deve essere pianificato -ha detto- creando delle professionalità e utilizzando le competenze necessarie perché si realizzi. Competenze e professionalità che oggi mancano, un’emergenza nell’emergenza. Non possiamo vendere a prezzi bassi le bellezze e il patrimonio che abbiamo, ci serve il lavoro di persone competenti, che non può essere low cost. Questo comporta un’evoluzione delle aziende e delle pubbliche amministrazioni per generare valore aggiunto, puntando sulla qualità e non sui numeri. Il nostro paese invece si è avviato in un percorso di downgrading, che deve essere invertito”, ha concluso il presidente Mantovani. Per Massimo Cicatiello, vicepresidente dell’associazione territoriale di Manageritalia, “dopo la Roma assopita, senza visione, che abbiamo raccontato nel nostro evento precedente, oggi si può finalmente guardare con ottimismo al futuro della capitale, consapevoli che importanti passi avanti sono stati fatti”. L’architetto Stefano Boeri ha raccontato la possibilità di una capitale che diventi realmente smart, anche grazie all’apporto dei partecipanti all’assemblea. Roberto Grossi, manager culturale delle più importanti istituzioni della capitale (Federculture Accademia Belle Arti Santa Cecilia, Auditorium e Maxxi), ha ricordato che “il progetto di fare di Roma un centro di produzione artistica, iniziato anni fa con la realizzazione di importanti strutture, si è fermato, perché è mancata la volontà di valorizzarle, attirando competenze culturali, così avveniva in passato grazie alla presenza dei grandi artisti. Oggi quel progetto può riportare Roma al centro del mondo, facendola ritornare attrattiva, abbinando creatività e sviluppo”. Roberto Minerdo, direttore comunicazione e affari istituzionale di Hyperloop Italia (multinazionale produttrice dell’omonimo treno superveloce), ha spiegato come “un’innovazione tecnologica e sostenibile, se applicata a un progetto di una Roma evoluta, può aiutare a migliorare la qualità del tempo dei residenti e dei turisti. Il treno Hyperloop è un insieme di tecnologie usate per lo spazio e sviluppate da un’idea di Elon Musk, un mezzo iperveloce e sostenibile, che può far diventare Roma un modello mondiale di mobilità sostenibile”. Dai sogni dell’Hyperloop alla realtà dell’attuale mobilità pubblica della capitale che, come raccontato da Giovanni Mottura, presidente Atac, “sta per cambiare nel prossimo futuro, grazie ai biglietti integrati acquistabili con carta di credito contactless per tutti i mezzi di superficie, necessari per i turisti, ed all’arrivo di nuove flotte elettriche che assicureranno collegamenti sempre più intensi con le periferie, per farne finire l’isolamento in modo sostenibile”. Il giornalista Nicola Porro ha portato l’esempio di Miami, trasformata in pochi anni da città-ghetto a città attraente per giovani professionisti e creativi, che si sono trasferiti in Florida da tutta l’America, grazie ad una pubblica amministrazione lungimirante, che ha collaborato con il mondo imprenditoriale, defiscalizzando e investendo in qualità della vita. Il direttore generale di Federalberghi Roma e Lazio, Tommaso Tanzilli, ha ricordato che “gli operatori romani sono stati sorpresi dal ritorno in massa dei turisti dopo le riaperture post covid. Ma Roma non può farsi sorprendere dai grandi eventi che da qui breve porteranno milioni di persone e ci attireranno gli sguardi del mondo, eventi che vanno progettati e organizzati. La Ryder Cup di Golf del prossimo anno, evento televisivo più visto al mondo dopo Superbowl e i mondiali di calcio, porterà a Roma un turismo di alto livello, che richiede preparazione, programmazione e competenze”. I lavori sono stati conclusi da Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, che ha ricordato l’impegno della giunta per progettare assieme a tutto il tessuto produttivo la ripartenza della città, partendo dalla road map per i grandi eventi che l’attendono, anche grazie ai fondi del Pnrr: “Il giubileo del 2025, quello del 2033, per celebrare i 2000 anni dalla morte di Cristo, la candidatura a Expo 2030 che potrebbe portare 30 milioni di visitatori nell’area di Torvergata e la Ryder Cup sono occasioni uniche. La Roma sognata da Manageritalia può essere realizzata assieme grazie all’organizzazione manageriale ed alle competenze dei vostri professionisti”, ha concluso.
(Adnkronos) - Un quantitativo di acciaio pari al peso di 800 Tour Eiffel, per un valore economico di 1 miliardo di euro di materia recuperata: è quanto si è risparmiato in Italia dal 2000 ad oggi grazie al riciclo degli imballaggi in acciaio, quali ad esempio barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure. Un risultato possibile grazie all’impegno di tutta la filiera, a partire dai cittadini: nel 2021 la raccolta pro capite di imballaggi in acciaio è cresciuta ulteriormente raggiungendo quota 4,4 kg per abitante, con un aumento del +9,7% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati presentati a Roma in occasione dell’assemblea annuale di Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio parte del Sistema Conai, che celebra quest’anno i 25 anni di attività, e sono contenuti nel Green Economy Report 'Dall’acciaio all’acciaio: il contributo nella lotta al cambiamento climatico' elaborato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. “Siamo orgogliosi del percorso compiuto in questi 25 anni e dei risultati raggiunti: grazie al lavoro sinergico dell’intera filiera oggi l’Italia costituisce un’eccellenza a livello europeo - commenta Domenico Rinaldini, presidente di Ricrea - Complessivamente abbiamo avviato al riciclo 7,5 milioni di tonnellate di imballaggi. Già nel 2002 abbiamo superato l’obiettivo del 50% dell’immesso al consumo fissato dalla direttiva europea per il 2008, e il tasso di riciclo è cresciuto fino ad attestarsi negli ultimi anni su valori superiori al 70%, l’obiettivo da raggiungere nel 2025. Questi dati dimostrano che il nostro sistema ha reagito bene all’impatto della pandemia, assicurando anche in questi anni difficili il corretto avvio al riciclo degli imballaggi in acciaio provenienti dalla raccolta differenziata e creando valore: l’acciaio infatti è un materiale permanente, che si ricicla al 100% all'infinito”. Costituito nel 1997 il Consorzio Ricrea è un’organizzazione senza scopo di lucro, che ha l’obiettivo di favorire la raccolta, il riuso e l’avvio a riciclo di tutti i rifiuti di imballaggio in acciaio. Oggi Ricrea conta 317 consorziati e un vasto numero di operatori distribuiti sull’intero territorio nazionale. Ricrea promuove inoltre, attraverso l’Accordo Quadro Anci-Conai, la crescita della raccolta differenziata attivando convenzioni per regolare l’erogazione di un corrispettivo economico. Dal 2000 ad oggi ai Comuni Italiani sono stati riconosciuti corrispettivi per un importo complessivo di oltre 227 milioni di euro per il pagamento dei maggiori oneri per l’organizzazione della raccolta differenziata. Oggi sono attive 431 convenzioni per un totale di 6.033 Comuni coinvolti e 50.290.000 persone servite. Nell’ultimo anno è ulteriormente aumentata la quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti, in media 4,4 Kg (+9,7% rispetto al 2020). Nel 2021 in Italia sono state avviate al riciclo 390.000 tonnellate di imballaggi in acciaio, sufficienti per realizzare circa 3.900 km di binari ferroviari. I 7,5 milioni di tonnellate di imballaggi in acciaio avviati al riciclo in Italia dal 2000 ad oggi hanno consentito di ottenere un risparmio di 8 milioni di tonnellate di materiale primario, generando benefici economici per 1 miliardo di euro di materia recuperata e 386 milioni di euro di CO2 evitata. L’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio in acciaio e la rigenerazione di fusti e cisternette a livello nazionale ha consentito, tra il 2000 e il 2021, di evitare l’emissione in atmosfera di circa 12 milioni di tonnellate di CO2eq, pari alle emissioni generate da 7 milioni di autovetture con percorrenza media di 10.000 km, e ha permesso al nostro Paese di evitare il consumo di circa 50mila GWh di energia primaria, pari al consumo medio di energia di circa 13 milioni di famiglie italiane.