(Adnkronos) - E' morto Ray Liotta. L'attore aveva 67 anni. Ad annunciare il decesso è Deadline. Liotta, uno dei protagonisti di Goodfellas (Quei bravi ragazzi) diretto da Martin Scorsese e di Field of Dreams (L'uomo dei sogni) con Kevin Costner, sarebbe morto nel sonno mentre si trovava nella Repubblica Dominicana per girare il film Dangerous Waters. Il nome di Liotta lascia una figlia, Karsen, nata nel 1998 dal matrimonio con la produttrice Michelle Grace. L'attore era legato a Jacy Nittolo con cui, scrive Deadline, avrebbe dovuto sposarsi. Liotta stava vivendo un momento di grande rinascita. Gli ultimi suoi impegni cinematografici includono 'I molti santi del New Jersey', 'Storia di un matrimonio' - per il quale ha ricevuto un Indie Spirit Award - e 'No Sudden Move'. Aveva finito di girare 'Cocaine Bear', diretto da Elizabeth Banks, e avrebbe dovuto recitare nel film dal titolo provvisorio 'The Substance' al fianco di Demi Moore e Margaret Qualley.
(Adnkronos) - Alberto Molinari è il nuovo presidente di Aibi, l’Associazione italiana bakery ingredients aderente ad Assitol. Al suo fianco l’assemblea di gruppo ha nominato vicepresidenti il suo predecessore Giovanni Bizzarri, direttore generale di Novaterra Zeelandia, Christian Skulte, titolare di Abs Food, Stefano de Dionigi, uno dei vicepresidenti, è Quality Group Manager di Irca, e Palmino Poli, delegato della presidenza Assitol per fiere ed eventi. Nato nel 1975 a Mirandola, in provincia di Modena, Molinari ricopre il ruolo di General Manager di Puratos Italia, azienda specializzata nella produzione di ingredienti per panificazione, pasticceria e cioccolato, che ha sede a Parma. Si è laureato in Tecnologie alimentari all’Università di Bologna divenendo poi dottore di ricerca in Biotecnologie degli alimenti nel 2006. La sua carriera si è svolta nel mondo agroalimentare: nel 2001 è responsabile di laboratorio presso il Molino Pivetti, nel 2004 approda in Puratos Italia come responsabile r&d. Grazie al suo impegno, l’azienda ha registrato una forte crescita di organico e di fatturato. “Essere il presidente di Aibi - afferma Molinari - costituisce per me un grande onore. Sono consapevole di rappresentare un comparto di grande rilievo, che guarda sempre avanti persino in questo periodo complesso". I rincari della materie prime e l’inflazione coinvolgono pesantemente anche il mondo dell’arte bianca. "Il pane - osserva Molinari - è un alimento centrale della nostra alimentazione, con una forte portata simbolica chi, come noi, lavora in questo ambito, sa di avere sulle spalle una forte responsabilità sociale”. I primi dati della ricerca Aibi-Cerved sulla panificazione lo confermano: anche in un momento difficile come quello attuale, il pane è considerato l’alimento-rifugio per eccellenza. “Non ci tiriamo certo indietro - rilancia il neopresidente - al contrario, continueremo a seguire alti standard di qualità, monitorando i costi in modo oculato e selezionando con grande cura ingredienti e materie prime. Anche questo si lega al senso di responsabilità sociale del settore”. Grazie alla pandemia, il consumatore ha riscoperto il panettiere di prossimità e oggi, al suo artigiano di fiducia, chiede prodotti capaci di garantire salute e gusto, oltre che di durare nel tempo, evitando sprechi. "Dobbiamo aiutare - sottolinea il presidente di Aibi - la panificazione e la pasticceria a rispondere a tante esigenze diverse in un quadro reso più complicato dalle conseguenze del conflitto in Ucraina. Ecco perché, tra le nostre priorità, manteniamo al primo posto il continuo dialogo e la collaborazione con gli operatori della panificazione, essenziali per affrontare le sfide attuali”.
(Adnkronos) - I nostri mari si stanno riscaldando anche in profondità e l’aumento delle temperature sta causando drastici cambiamenti della biodiversità marina, dalla scomparsa delle specie più sensibili caratteristiche del nostro mare all’invasione di altre, spesso aliene, che meglio si adattano a un mare sempre più caldo. A lanciare l'allarme è Greenpeace che si è immersa in questi giorni nelle acque dell’Area marina protetta (Amp) di Miramare, a Trieste, dove un anno fa, nell’ambito del progetto Mare Caldo, sono stati posizionati dei sensori per la misurazione della temperatura lungo la colonna d’acqua. Insieme ai ricercatori dell’Amp e dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs), l’associazione ambientalista ha inoltre partecipato a un’immersione scientifica sulle Trezze al largo di Grado, dove si stanno monitorando gli effetti dei cambiamenti climatici su specie sensibili come la madrepora a cuscino e Pinna nobilis nell’ambito dei progetti Tretamara e Life Pinna. A bordo della nave di Greenpeace Rainbow Warrior, ormeggiata a Trieste, è stato quindi diffuso oggi il secondo rapporto annuale del progetto. Sono state effettuate oltre 535 mila misurazioni della temperatura, raccolte insieme al Dipartimento di scienze della terra, dell’ambiente e della vita (Distav) dell’Università di Genova, partner scientifico del progetto, e con il supporto tecnico di ElbaTech. Nonostante le temperature registrate durante l’estate del 2021 non abbiano evidenziato valori da record in profondità, il confronto degli andamenti con l’anno precedente ha permesso di individuare un’anomala e repentina 'ondata di calore' a giugno 2020 all’Isola d’Elba e all’Amp di Portofino, con temperature che in pochi giorni e per un periodo di tre settimane hanno registrato un aumento di circa 1,5 gradi centigradi rispetto al valore medio mensile, che ha coinvolto tutta la colonna d’acqua fino a 35-40 metri di profondità. Questi shock termici, registrati anche in Spagna e Francia, nello stesso periodo, dalla rete TmedNet, sono particolarmente dannosi per gli organismi sensibili come le gorgonie, specie simbolo dell’habitat a coralligeno del Mediterraneo. Come avviene ai coralli tropicali che si 'sbiancano', anche diverse specie mediterranee mostrano evidenti segnali di necrosi con conseguente mortalità delle colonie a causa dell’aumento delle temperature. È proprio ciò che hanno osservato i ricercatori del Distav durante i monitoraggi realizzati nell’ambito del progetto Mare Caldo in cinque aree della rete. I maggiori segnali di sofferenza sono stati registrati sulle gorgonie rosse, bianche e gialle della Amp di Capo Carbonara (Sardegna). A sbiancarsi sono anche le alghe corallinacee incrostanti, particolarmente colpite da questo fenomeno nelle Amp di Torre Guaceto (Puglia) e Capo Carbonara, e il madreporario mediterraneo Cladocora caespitosa, per il quale i ricercatori hanno messo in evidenza anche una significativa riduzione delle dimensioni delle colonie dagli anni Novanta a oggi. A Miramare, anche grazie alla rete di termometri installati per il progetto, nell’agosto 2021 è stato possibile evidenziare la relazione tra una moria di spugne nere dovute alla presenza di solfobatteri e un’ondata di calore in mare. L’aumento delle temperature porta alla scomparsa di alcune specie mentre altre, dette termofile, proliferano espandendo il loro areale di distribuzione. È il caso del vermocane (Hermodice carunculata) che è aumentato in modo considerevole nelle Amp più meridionali, o di alcune specie aliene, come il mollusco gasteropode di origine polinesiana Lamprohaminoea ovalis, osservato per la prima volta all’isola d’Elba durante i monitoraggi del progetto, segnalazione più settentrionale nel Mediterraneo per questa specie. Il progetto Mare caldo è iniziato a fine 2019 con una stazione pilota per la misurazione delle temperature fino a 40 metri di profondità installata da Greenpeace nel mare dell’Isola d’Elba. Dopo l’adesione nel 2020 di quattro Amp (Portofino in Liguria, Plemmirio in Sicilia, Capo Carbonara e Tavolara-Punta Coda Cavallo in Sardegna), nel 2021 si sono aggiunte l’Amp di Torre Guaceto in Puglia, Miramare in Friuli Venezia Giulia, Isola dell’Asinara in Sardegna e Isole di Ventotene e Santo Stefano nel Lazio. Oggi con l'adesione dell’Amp delle Cinque Terre e dell’Amp delle Isole Tremiti sono ben dieci le Aree Marine Protette che hanno deciso di aderire alla rete e di lavorare insieme a Greenpeace.