INFORMAZIONILavazza spa Alimenti e Bevande Ruolo: Human Resources Management and Development Manager Area: Human Resource Management Anna AbbateChi è: Human Resources Management and Development Manager. |
INFORMAZIONILavazza spa Alimenti e Bevande Ruolo: Human Resources Management and Development Manager Area: Human Resource Management Anna AbbateChi è: Human Resources Management and Development Manager. |
(Adnkronos) - "Maggioranza da Fdi a Iv? Conte ha una fissazione con me... Conte non è capace. Io sono anche un po' in imbarazzo perché ho combattuto Conte quando era potente, oggi mi sembra di sparare sulla Croce rossa. Si poteva trovare un candidato condiviso, alla fine c'erano due candidati della maggioranza e io se fossi stato in commissione avrei votato Craxi. Il tema è che Conte non sa fare politica". Così Matteo Renzi a Tg2Post. "Conte decida, visto che sta lì e 'je rode' come dicono a Roma. Se non sopporta Draghi, lo dica. Se lo vuol far cadere, lo dica. Ne fa una al giorno, basta", aggiunge Renzi.
(Adnkronos) - In Italia possiamo ormai parlare di un ‘paradosso giovani’ perché calano numericamente, ma non riescono a trovare lavoro: senza un dialogo strutturale fra scuola e imprese e nuove politiche di accompagnamento nelle fasi di transizione, non si riuscirà a garantire un’offerta di lavoro non precario alle nuove generazioni. E’ quanto emerso durante un dibattito sull’ultimo numero dell’Osservatorio Cida-Adapt dedicato al lavoro giovanile, fra Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt e lo studente universitario Davide Ravaioli, follower del programma Aurora. “L’Osservatorio trimestrale sul mondo del lavoro - ha spiegato Mantovani - nasce dall’esigenza di una lettura non convenzionale dei dati statistici per avere una visione delle dinamiche occupazionali più aderente alla realtà e fornire ai manager uno strumento utile ai loro processi decisionali e organizzativi". "I dati - ha aggiunto - una volta ‘spacchettati’ e analizzati mostrano, ad esempio, la scarsa affidabilità delle ‘medie’ statistiche, poco adatte a leggere una realtà molto differenziata sul territorio. Nell’Osservatorio, altro esempio, ci si è concentrati sulla fascia d’età 25-34 anni, perché in quella precedente, 15-24 anni, l’incidenza di chi studia è troppo alta per poterne ricavare dati realistici su disoccupazione e precariato". “Ma - ha ribadito - il fattore che ha pesato di più per capacità di interpretare andamento e tendenze del mondo del lavoro è quello demografico. In 10 anni, dal 2010 al 2020, la coorte dei 25-34enni è diminuita di circa un milione di unità. Una tendenza che non sembra arrestarsi e che, comunque, può essere invertita solo in un lungo arco di tempo. Normalmente, meno giovani domandano lavoro, più dovrebbe essere facile trovarlo. E’ qui che troviamo il ‘paradosso’ del lavoro giovanile, visto che il nostro tasso di occupazione in quella fascia d’età è troppo basso nel confronto con i partner europei: insomma i giovani diminuiscono, ma l’attuale mercato del lavoro non riesce ad assorbirli. Lavoro giovanile scarso e anche caratterizzato da un’alta incidenza di contratti a termine che tende a renderlo sostanzialmente precario e poco pagato". “Come Cida - ha spiegato - esortiamo il decisore politico a intervenire su queste basi, su questi dati rappresentativi di una realtà che spesso sfugge ad un’analisi superficiale. I numeri indicano le strade da seguire: riallacciando il dialogo fra scuola e lavoro, gestendo le fasi di transizione, investendo sulla formazione continua che deve accompagnare tutto l’arco della vita lavorativa". "Come manager - ha chiarito - siamo consapevoli di quanto sia importante la qualità del lavoro che va perseguita investendo sulle risorse umane e che va adeguatamente retribuita. Anche quello delle retribuzioni, infatti, è un tema che va messo al centro di quel ‘patto sociale’ proposto dal Governo: l’Italia non può essere un Paese ‘low cost’ con lavoro poco qualificato, sostanzialmente privo di formazione, distante dal mondo dell’università e della ricerca e poco retribuito. Così ci avvitiamo verso il basso, perdendo potere d’acquisto e impoverendo il Paese".
(Adnkronos) - Gli italiani non vedono l’ora di partire e anche quest’anno cresce la voglia per le vacanze all’aria aperta con la Toscana che guida la classifica delle destinazioni più ricercate. Ad analizzare il trend dell’estate 2022 è Campeggi.com, il portale in Italia per campeggi e villaggi vacanze, con il suo Camping Report (CaRe): nel primo quadrimestre del 2022 il sito ha infatti registrato un aumento delle ricerche pari al 150% in più rispetto al 2021 e dell’8% rispetto al 2019. “Dopo due anni complessi, il 2022 si presenta come l’anno della ripresa per tutto il mondo del turismo e il settore delle vacanze outdoor non fa eccezione”, spiega Cristian Capizzi, ceo di KoobCamp, il network al quale appartiene Campeggi.com. “Come dimostrano i dati, infatti, il trend è tornato ai livelli registrati prima della pandemia, soprattutto all’interno dei confini nazionali. Per ovvi motivi, nel 2020 la situazione si è smossa solo nella prima metà di maggio, nel 2021 ad aprile, mentre quest’anno le prenotazioni per il periodo estivo sono arrivate già a gennaio: gli italiani non vedono l’ora di partire. Ci aspetta una grande stagione”. Nel primo quadrimestre del 2022, a guidare la classifica delle destinazioni più cercate è la Toscana, al primo posto con il 13% delle ricerche, tallonata sul podio dal Veneto (12%) e seguita a breve distanza dalla Puglia (11%). Chiudono la top 5 Sardegna (10%) e Marche (8%). Dal punto di vista della tipologia delle sistemazioni, le preferenze ricadono nella maggior parte dei casi sui villaggi vacanze, scelti dal 63% degli utenti, seguiti da glamping (16%), camping (12%) e piazzole per camper (9%), segno che per la maggior parte dei viaggiatori scegliere una vacanza en plein air non significa necessariamente rinunciare alla comodità. Da nord a sud, gli utenti cercano in particolare strutture pet friendly (19%), per trascorrere le vacanze con i propri amici a quattro zampe, ma tra i campeggi e i villaggi vacanze più cercati ci sono anche quelli in riva al mare (16%) e quelli dedicati alle famiglie (12%), seguiti da quelli con accesso diretto alla spiaggia (9%) o con piscina (8%). Le ricerche, che avvengono in media con 4 mesi di anticipo rispetto alla data di check-in, vengono effettuate nel 70% dei casi attraverso dispositivi mobili, un’abitudine ormai consolidata tra gli italiani. Per quanto riguarda la durata, invece, quasi la metà dei viaggiatori punta a vacanze all’aria aperta che durano in media 14 notti (43%), mentre il 32% preferisce soggiorni di una settimana. Le vacanze outdoor lungo lo Stivale conquistano ancora una volta anche i vicini d’Oltralpe. Secondo il Camping Report di Campeggi.com, infatti, le ricerche effettuate dalla Germania nel primo quadrimestre del 2022 sono cresciute del 54% rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente.