INFORMAZIONISAP Italia spa Informatica e Software Ruolo: Sales Director LOB Italy (CRM, HR & Mobility) Area: Sales Management Marco Galbiati |
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(Adnkronos) - Sono 26.561 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia oggi, 20 maggio 2022, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 89 morti che porta il totale delle vittime a 165.827 persone. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 233.745 tamponi con un tasso positività al 11,4%. In calo di 208 unità i ricoverati da ieri per un totale di 6.812, una terapia intensiva occupata in meno per un numero complessivo di 307. Sono 17.205.017 le persone contagiate da inizio pandemia, mentre 874.410 sono gli attuali positivi. I guariti toccano la soglia di 16.164.780. LAZIO - Sono 2.740 i nuovi contagi da coronavirus oggi 20 maggio 2022 nel Lazio, secondo dati e numeri dell'ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 4 decessi. A Roma 1.487 casi di positività. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 5.586 tamponi molecolari e 19.891 antigenici per un totale di 25.477. I ricoverati sono 764, 20 in meno da ieri, mentre le terapie intensive occupate sono 42, 4 in meno da ieri. Nelle ultime 24 ore i guariti sono 4.059. Nel dettaglio i contagi e i decessi nelle ultime 24 ore nelle aziende sanitarie regionali. Asl Roma 1: sono 579 i nuovi casi; Asl Roma 2: sono 459 i nuovi casi e 1 decesso; Asl Roma 3: sono 449 i nuovi casi; Asl Roma 4: sono 142 i nuovi casi e 1 decesso; Asl Roma 5: sono 187 i nuovi casi; Asl Roma 6: sono 217 i nuovi casi. Nelle province si registrano 707 nuovi casi. Asl di Frosinone: sono 251 i nuovi casi e 1 decesso; Asl di Latina: sono 283 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Rieti: sono 67 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Viterbo: sono 106 i nuovi casi e 1 decesso.Sono 138.519 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 764 ricoverati, 42 in terapia intensiva e 137.713 in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono 1.402.991, i morti 11.276, su un totale di 1.552.786 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio. LOMBARDIA - Sono 3.539 nuovi contagi da coronavirus oggi, 20 maggio in Lombardia, pari al 10,5% dei tamponi. Diminuiscono i ricoverati nelle terapie intensive, che sono in tutto 35 (-2) e continuano a diminuire i ricoverati nei reparti (-33) per un totale di 830 pazienti. I morti, da ieri, sono 15. In provincia di Milano ci sono 1.145 nuovi casi, a Milano 486. A Bergamo ci sono 306 nuovi casi, a Brescia 468. A Monza 315, a Varese 268. EMILIA ROMAGNA - Sono 2.314 i nuovi contagi da Coronavirus registrati oggi, 20 maggio, in EMilia Romagna su un totale di 15.607 tamponi, di cui 8.701 molecolari e 6.906 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 14,8%. Lo riferisce il bollettino Covid della Regione che segnala anche 12 decessi. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 36 (+4 rispetto a ieri, pari al +12,5%), l’età media è di 67,1 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.047 (-27 rispetto a ieri, -2,5%), età media 75,4 anni. S SARDEGNA - In Sardegna si registrano oggi 1.079 ulteriori casi confermati di positività al Covid, di cui 935 diagnosticati da antigenico. Si registra il decesso di una donna di 78 anni, residente nella provincia di Oristano. Nelle ultime 24 ore sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 6357 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 8, 2 in meno da ieri. I pazienti ricoverati in area medica sono 198, 15 in meno da ieri, mentre 21.948 sono i casi di isolamento domiciliare. VENETO - Sono 2.191 i nuovi contagi da coronavirus oggi 20 maggio in Veneto, secondo i dati dell’ultimo bollettino Covid della Regione. Si registrano altri 5 morti. Il totale dei casi da inizio pandemia è arrivato a 1.737.994, mentre gli attualmente positivi sono 42.323. Il totale dei decessi da inizio pandemia è di 14.632 persone. Negli ospedali veneti sono ricoverate 420 persone in area medica e 20 in terapia intensiva. Negli ospedali di comunità i ricoverati positivi sono 83. Nella giornata di ieri sono state effettuate 934 vaccinazioni anti-Covid. ABRUZZO - Sono 831 (di età compresa tra 3 mesi e 99 anni) i nuovi casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo secondo i numeri sui contagi inseriti nel bollettino della regione. Registrati altri 7 morti. Dei positivi odierni, 561 sono stati identificati attraverso test antigenico rapido. Segnalati altri 1.501 guariti. Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 28.516 (-677 rispetto a ieri). Sono 253 pazienti (-4 rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in area medica; 13 (+1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 28.250 (-674 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2.400 tamponi molecolari e 5.081 test antigenici. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 11,1%. TOSCANA - Sono 1.522 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 20 maggio, secondo numeri e dati Covid del bollettino della regione. Registrati 8 morti. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,2% e raggiungono quota 1.094.353 (96,1% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 1.838 tamponi molecolari e 11.016 tamponi antigenici rapidi, di questi l'11,8% è risultato positivo. Sono invece 2.264 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 67,2% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 34.427, -3,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 386 (15 in meno rispetto a ieri), di cui 17 in terapia intensiva (2 in più). L'età media dei 1.522 nuovi positivi odierni è di 46 anni circa (17% ha meno di 20 anni, 19% tra 20 e 39 anni, 31% tra 40 e 59 anni, 24% tra 60 e 79 anni, 9% ha 80 anni o più). BASILICATA - In Basilicata sono 264 i nuovi casi di contagio da Sars Cov-2, su un totale di 1.307 tamponi (molecolari e antigenici), e non si registrano decessi per Covid-19. Sono i dati del bollettino regionale della task force coronavirus riferito alle ultime 24 ore. Nella stessa giornata sono state registrate 271 guarigioni. I ricoverati per Covid-19 sono 71 (-4) di cui 1 in terapia intensiva: 44 (di cui 1 in TI) nell'ospedale di Potenza; 27 in quello di Matera. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 28.668. Domani dalla task force verrà comunicato il riepilogo settimanale delle vaccinazioni. VALLE D'AOSTA - Nelle ultime 24 ore in Valle D’Aosta sono 40 i nuovi positivi a fronte di 40 guariti. Gli attuali positivi sono 1182 di cui 24 ricoverati in ospedale. Nessun paziente risulta ricoverato in terapia intensiva ne’ si registrano decessi di persone con diagnosi Covid. I nuovi casi testati nelle ultime 24 ore sono 32, i tamponi effettuati 272. PIEMONTE - Sono 1.501 di cui 1.415 a test antigenico, i nuovi positivi al Covid in Piemonte. Due i morti nelle ultime 24 ore secondo quanto riporta la Regione. I tamponi effettuati sono 18.465 di cui 16.755 test antigenici, il rapporto positivi tamponi si attesta all’8,1% I ricoveri ordinari sono 461, 54 in meno rispetto a ieri, quelli in terapia intensiva 21, in aumento di una unità rispetto a ieri.
(Adnkronos) - Cristiano Fini è il nuovo presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Imprenditore modenese, di Castelfranco Emilia, 50 anni, è stato nominato oggi dall’VIII Assemblea elettiva, riunita a Roma presso il Teatro Eliseo, e composta da 399 delegati, in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti in tutt’Italia. Fini succede a Dino Scanavino che, appena proclamato, ha voluto ringraziare per il lavoro svolto in questi ultimi 8 anni. Fini, agrotecnico, è il titolare di un’azienda agricola e vitivinicola con 13 ettari investiti a vigneto biologico, già presidente di Cia Emilia-Romagna dal 2018 e, precedentemente, di Cia Modena. Fa parte del Consiglio di amministrazione di Cantine Riunite Civ ed è stato membro della Giunta Camerale di Modena. Ora sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni. "Stiamo attraversando una fase davvero complicata: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici. Eppure il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell’economia nazionale. Il valore aggiunto dell’agricoltura italiana, pari a 33 miliardi circa, resta il più elevato dell’Ue. Il sistema agroalimentare, nel suo insieme fa il 15% del Pil. Ecco perché possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità, le nostre battaglie”. Lo ha detto il neo eletto presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini. “Servono azioni precise e puntuali su larga scala -ha continuato il presidente di Cia- come una politica energetica nazionale ed europea che cerchi di calmierare i costi e le speculazioni, oltre a misure a sostegno delle filiere produttive, messe in ginocchio dagli incredibili rincari produttivi e dall’instabilità dei mercati. Ma soprattutto c’è bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. Dobbiamo gridare la necessità di un reddito equo per gli agricoltori, facendo squadra su questo obiettivo comune, come su investimenti importanti nella ricerca per dotare il settore primario di strumenti innovativi contro il climate change. E poi: spinta alle nuove tecnologie digitali e apertura chiara alle tecniche di miglioramento genetico in ottica sostenibile; invasi per l’accumulo di acqua utile nei periodi più siccitosi, ma anche assicurazioni e fondo mutualistico nazionale per affrontare le calamità”. “Alla vigilia delle grandi campagne -ha sottolineato Fini- resta urgente anche il problema della manodopera nei campi, dal punto di vista sia dei costi che della reperibilità. Così non siamo più competitivi. Occorre più flessibilità, come sperimentato con i voucher. E ancora: accesso alla terra e al credito per il ricambio generazionale; valorizzazione delle donne del settore che sono ormai il 30%; pensioni giuste per chi ha passato tutta la vita nei campi e ora prende poco più di 500 euro”. “Queste sono le nostre priorità -ha evidenziato il nuovo presidente di Cia- insieme al rilancio delle aree interne. Zone svantaggiate che hanno un’importanza strategica per tutto il sistema Paese, ma vengono lasciate sempre sole. Per le zone rurali servono politiche e strategie: defiscalizzazione, connessione, sbloccare lo spopolamento e riportare persone e ricchezza. Sono le nostre rivendicazioni, come quella sulla fauna selvatica, con la riforma della legge 157 per tutelare l’agricoltura, mettere al sicuro strade e cittadini, salvare gli allevamenti suinicoli dal rischio Psa. Tutte sfide che dobbiamo portare avanti tenendo sempre insieme proteste e proposte”. “Ci attende una nuova stagione, più inclusiva e innovativa -ha aggiunto Fini- dentro l’organizzazione e nei rapporti con la società civile e con le istituzioni, con tutte le altre rappresentanze agricole, agroalimentari ed economiche del Paese. Dobbiamo essere per e non contro. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Servizi alle imprese e al cittadino, grandi imprese e piccole aziende, Nord e Sud, agricoltura biologica e convenzionale, tutto questo non è in opposizione. Le diversità si devono tradurre in un valore aggiunto. Le sfide da affrontare sono di una portata enorme e serve responsabilità e nuova coesione per traguardarle”. “C’è bisogno di un patto con tutte le componenti del sistema, a cominciare dai consumatori -ha ribadito il presidente di Cia- e il miglior veicolo per spiegare quello che facciamo sono gli agriturismi, la vendita diretta, l’agricoltura sociale, le fattorie didattiche. Dobbiamo far capire a tutti che l’agricoltura non è quella che inquina, che tratta male gli animali e sfrutta i lavoratori, ma il settore che custodisce il territorio, che difende l’ambiente e le persone, che fa crescere l’economia e la società. Anche in Europa dobbiamo contare di più, avendo in mente che dove andiamo uniti come sistema Paese, portiamo a casa il risultato”.
(Adnkronos) - Scoperto a Bolzano un crematorio risalente all’età del Bronzo (1150-950 ca a.C.). Lo hanno individuato gli archeologi dell’Università di Milano all’altezza della chiusa di Salorno, sulla sponda sinistra dell’Adige. Il sito oggetto di ricerca ha restituito una quantità senza precedenti di resti umani cremati (63kg) insieme a tutta una serie di corredi funerari in oro, bronzo e palchi di cervo. Il ritrovamento è unico nel suo genere perché ha offerto la possibilità di ricostruire nel dettaglio un rituale funerario protostorico mai documentato prima. L'eccezionalità della scoperta sta nel fatto che il luogo di cremazione e quello di seppellimento combaciano.