INFORMAZIONIPaolo Augugliaro |
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(Adnkronos) - Delega fiscale 'in ostaggio' della legge della Concorrenza: finché non si chiude il nodo delle concessioni balneari non ci sarà nessun avanzamento sull'iter della riforma del complesso sistema tributario italiano. Entrambi i provvedimenti andrebbero approvate entro il 30 giugno per rispettare il cronoprogramma del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma per il via libera definitivo della legge sulla Concorrenza già si parla di fine luglio. Ormai in dirittura d'arrivo dopo l'intesa su catasto e Irpef, il testo della riforma va ora suggellato con un accordo di maggioranza definitivo per poi passare di nuovo in commissione Finanze alla Camera e da lì dritto in Aula. Ma nessun incontro in merito è previsto fino a quando non verrà sbloccato il nodo 'spiagge'. "E' necessaria una riunione di maggioranza a Palazzo Chigi per chiudere l'accordo definitivo sulla delega fiscale, ma prima bisognerà risolvere la questione dei balneari", spiegano all'Adnkronos fonti della maggioranza, confermando comunque uno scenario che era emerso già nei giorni scorsi. Ma gli ostacoli al via libera alla norma che prevede di effettuare entro dicembre 2023 tutte le gare per le concessioni, in linea con una sentenza del Consiglio di Stato, rischia di innescare una nuova mina nel confronto della maggioranza prefigurando scenari simili allo scontro sulla norma sulla revisione degli estimi catastali della delega fiscale. La legge è infatti impantanata in commissione Industria al Senato per l'annoso nodo sulle concessioni balneari. Accanto compromesso ipotizzato dal governo di concedere un biennio di transizione (quindi fino al 2025) per le gare, è subentrata la proposta dei relatori a firma dei relatori Paolo Ripamonti (Lega) e Stefano Collina (Pd) che rischia di rappresentare una proroga a oltranza dello status quo perché vincola le gare alla mappatura di tutte concessioni pubbliche senza che la norma indichi un calendario per questa ricognizione monstre. Contrari all'emendamento il Movimento Cinque stelle.
(Adnkronos) - "Nel contesto straordinario che stiamo affrontando, in cui il fabbisogno di grano e cereali è al centro di forti contrazioni e incertezza negli approvvigionamenti, la priorità è fare le migliori scelte per garantire la sicurezza alimentare, mantenendo elevati standard di qualità, per tutti i Paesi e zone del mondo. Allo stesso tempo, è fondamentale fare in modo che tale obiettivo sia perseguito tutelando e valorizzando l'ambiente in cui viviamo, soprattutto per le generazioni future, attraverso un’agricoltura rigenerativa". A precisarlo è Syngenta in merito alle dichiarazioni rese dal CEO di Syngenta Erik Fyrwald nell’intervista alla testata svizzera Neue Zürcher Zeitung. "Le dichiarazioni rese dal nostro Ceo Erik Fyrwald, nell’intervista alla testata svizzera Neue Zürcher Zeitung e riportate nei titoli di giornale, sono state estrapolate da un ragionamento più ampio sull’agricoltura. Syngenta da sempre sostiene che solo l’integrazione dei diversi modelli di agricoltura può aiutare a rispondere alle sfide globali e alle esigenze dei consumatori. L’agricoltura biologica è per Syngenta oggetto di grandi investimenti aziendali in Ricerca & Sviluppo, in Italia e nel mondo, per aumentare il numero di soluzioni tecniche e servizi messi a disposizione degli agricoltori". sottolinea la società.