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(Adnkronos) - Ddl concorrenza, il premier Draghi scrive alla presidente del Senato Casellati. "Il governo, nel rispetto delle prerogative parlamentari - si legge in un passaggio della lettera circa l'approvazione del testo che contiene anche la norma sulle concessioni balneari -, deve pertanto rappresentare che, senza una sollecita definizione dei lavori del Senato con l'iscrizione in aula del provvedimento e una sua rapida approvazione entro fine maggio sarebbe insostenibilmente messo a rischio il raggiungimento di un obiettivo fondamentale del Pnrr". Il testo della lettera è stato 'recapitato' dalla seconda carica alla Commissione Industria del Senato, presieduta dal Gianni Pietro Girotto (M5S). E' stato, inoltre, inoltrato anche ai presidenti dei gruppi di Palazzo Madama in vista di una conferenza dei capigruppo che si terrà martedì alle 15. IL TESTO - Ecco il contenuto della lettera inviata dal premier. "Caro Presidente, coerentemente con gli impegni assunti con il Pnrr, entro il mese di dicembre del 2022 risulta necessario approvare non solo il disegno di legge annuale sulla concorrenza e sul mercato (Atto Senato 2469). ma anche i relativi strumenti attuativi. In proposito, ricordo che il suddetto disegno di legge è stato presentato in Senato in data 3 dicembre 2021 ed assegnato alla decima Commissione in sede referente il 23 dicembre. Il successivo 25 febbraio, il governo ha presentato in Commissione una proposta emendativa approvata dal Consiglio dei ministri con la quale il disegno di legge è stato integrato. Dopo una intensa attività conoscitiva, la Commissione ha fissato il termine per gli emendamenti e i subemendamenti tra il 14 e 17 marzo scorso. Ad oggi, malgrado numerose riunioni si siano svolte con le forze parlamentari, le operazioni di voto non risultano effettivamente iniziate. Il governo, nel rispetto delle prerogative parlamentari, deve pertanto rappresentare che, senza una sollecita definizione dei lavori del Senato con l'iscrizione in Aula del provvedimento e una sua rapida approvazione entro fine maggio sarebbe insostenibilmente messo a rischio il raggiungimento di un obiettivo fondamentale del Pnrr".
(Adnkronos) - Due terzi dei consumatori europei dichiara di non sapere chi ha accesso ai propri dati personali e come vengano utilizzati, una percentuale che scende leggermente in Italia , dove si attesta al 55 per cento. Secondo un nuovo studio condotto dalla società Usa VMware su oltre 6000 consumatori. nonostante la maggioranza degli europei - e gli italiani con essi - resti ben disposta verso l'innovazione, esiste un divario tra l'"appetito digitale" dei consumatori e la loro fiducia nell'utilizzo dei loro dati: la maggior parte è sempre più preoccupata per la sicurezza del proprio digital footprint, quasi tre quarti (72% in Europa, 69% in Italia) temono per il ruolo che la tecnologia gioca nella diffusione della disinformazione e circa la metà che le organizzazioni stiano tracciando e registrando le attività dai propri dispositivi. Mentre solo il 10% dei (il 12% in Italia) ritiene che le aziende e i governi siano abbastanza chiari sulle tecnologie che usano e su come le usano.