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(Adnkronos) - "Non è che le mascherine a scuola si debbano mantenere per diminuire la trasmissione" di Covid, "perché poi se un ragazzo le tiene mezza giornata in aula e poi va con gli amici al bar, al ristorante, in discoteca, l'effetto protettivo è nullo. Però c'è un effetto protettivo nei confronti dei più fragili". A sottolinearlo all'Adnkronos Salute è Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. "E' per questo unico motivo, per tutelare i più fragili, che le mascherine a scuola andrebbero mantenute fino alla fine dell'anno scolastico. E il caldo non crea nessun problema", ha spiegato l'esperto intervenendo nel dibattito in corso in questi giorni fra chi ritiene sia giunto il momento di abbandonare la protezione fra i banchi di scuola e chi ritiene importante continuare con questa misura nonostante l'obbligo non sia ormai più previsto in molti luoghi chiusi. Per l'estate "mi aspetto che si continui su questo livello di trasmissione di Sars-CoV-2 più o meno elevato. Purtroppo stiamo procedendo anche con un numero di morti ancora alto", spiega ancora Crisanti. Intanto nel mondo cresce il livello di attenzione per Omicron 4 e 5. Al riguardo l'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, stima possano diventare in breve dominanti in Ue e le classifica come varianti di preoccupazione da monitorare strettamente. Oltreoceano, invece le autorità sanitarie a New York tornano a raccomandare fortemente l'uso delle mascherine al chiuso. Ma Crisanti non si sbilancia: "E' ancora troppo presto per fare qualsiasi considerazione sull'impatto di queste due sottovarianti", conclude.
(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int) per mano del suo presidente Riccardo Alemanno ha inviato, ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali Dario Parrini e Riccardo Nencini e ai relatori Tatiana Rojc e Andrea Cangini al dl 36/2022 A.S. 2598 recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) assegnato alle predette Commissioni del Senato per la conversione in legge, una proposta di emendamento all’articolo 18 del predetto decreto cosiddetto Pnrr2, contenente la riformulazione del comma 3 relativo alla gestione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime agevolato, prevedendo un semestre senza sanzioni, evitando esclusioni discriminatorie e concedendo a tutti i contribuenti interessati maggiore tempo per adeguarsi agli adempimenti connessi, senza ansie sanzionatorie. Di seguito la motivazione della richiesta: "il decreto Pnrr 2 introduce dal prossimo 1° luglio l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regimi agevolati (forfettari e di vantaggio), che abbiamo sostenuto e che condividiamo, ma la norma contiene differenziazioni sulla decorrenza dell’obbligo che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che, se applicano il regime forfettario, non sono certo strutturati e ciò indipendentemente dai ricavi dichiarati". "Riteniamo - si legge ancora - che, in ambito fiscale, si debba evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni. Bisogna inoltre evitare di introdurre modifiche a un regime fiscale in corso d’anno, per questo proponiamo la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, spostando l’applicazione delle sanzioni al 1° gennaio 2023 e concedendo più tempo ai soggetti obbligati". "Anche gli intermediari fiscali che inevitabilmente saranno, come sempre, direttamente coinvolti nell’accompagnare i contribuenti interessati verso il ‘nuovo’ obbligo, potranno gestire questa transizione superando l’ingorgo di adempimenti previsti per il mese di giugno" dichiara Alemanno, che afferma "a chi paventa costi pesanti per i nuovi obbligati, dico che oggi rispetto all’originaria introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica gli studi e gli stessi contribuenti sono ormai in confidenza con la fatturazione digitale e che per i soggetti con ricavi estremamente contenuti e conseguente minima emissione di fatture, ci sono i sistemi gratuiti messi a disposizione dall'amministrazione finanziaria". "Non sarà - avverte - un cambiamento indolore, ma più dal punto di vista culturale che economico. D’altra parte non si può fermare il processo di cambiamento, ma non bisogna subirlo, bisogna gestirlo e trarne opportunità". "Ovviamente - sottolinea il presidente dell'Istituto nazionale tributaristi - lo Stato deve iniziare parallelamente una politica di vera semplificazione, al fine di non introdurre strumenti e obblighi digitali che anziché semplificare, complicano la vita ai cittadini-contribuenti".
(Adnkronos) - Record di barriere rimosse dai fiumi europei nel 2021. Secondo il Il rapporto Dam Removals 2021 della World Fish Migration Foundation, almeno 239 barriere ormai inutili sono state eliminate l'anno scorso, aiutando a ripristinare le vie di migrazione dei pesci e contribuendo alla salvaguardia della biodiversità e alla resilienza climatica. Almeno 239 le barriere - sbarramenti, chiuse e dighe - rimosse in 17 paesi in Europa. A spingere il record la Spagna, con 108 strutture rimosse dai fiumi del paese. Male l'Italia che non ha rimosso alcuna struttura fluviale, così come Danimarca, Lettonia, Grecia, Romania e i paesi balcanici. Secondo la strategia dell'Unione europea per la biodiversità entro il 2030 bisognerebbe ripristinare almeno 25mila chilometri di fiumi, la il traguardo appare lontano.