(Adnkronos) - Colloquio telefonico tra il presidente finlandese e l'omologo turco sulla richiesta di adesione di Helsinki alla Nato, a cui Ankara è contraria. In un tweet, Sauli Niinisto parla di una "telefonata aperta e diretta con Recep Tayyip Erdogan". "Ho affermato - ha riferito il presidente finlandese - che, in quanto alleati della Nato, Finlandia e Turchia si impegneranno per la reciproca sicurezza e le nostre relazioni così si rafforzeranno". "La Finlandia condanna il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni - ha concluso Niinisto, in un riferimento alle accuse della Turchia di sostenere e ospitare i "terroristi curdi" - Lo stretto dialogo continua". ERDOGAN - Ignorare i gruppi terroristici che pongono una minaccia alla Nato non è compatibile "con lo spirito di amicizia e alleanza" ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. In una nota diffusa dalla presidenza turca, si legge che Erdogan ha detto che "è il più naturale diritto" di Ankara aspettarsi rispetto e supporto alla sua lotta legittima contro quella che rimane una chiara minaccia alla sua sicurezza nazionale ed al suo popolo. STOLTENBERG - "Ho parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nostro apprezzato alleato, dell'importanza della porta aperta della Nato e delle domande di adesione di Finlandia e Svezia" twitta il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Siamo d'accordo sul fatto che le preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti gli alleati debbano essere prese in considerazione e che i colloqui debbano continuare per trovare una soluzione". "Ho parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nostro apprezzato alleato, dell'importanza della porta aperta della Nato e delle domande di adesione di Finlandia e Svezia. Siamo d'accordo sul fatto che le preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti gli alleati debbano essere prese in considerazione e che i colloqui debbano continuare per trovare una soluzione".
(Adnkronos) - Due terzi dei consumatori europei dichiara di non sapere chi ha accesso ai propri dati personali e come vengano utilizzati, una percentuale che scende leggermente in Italia , dove si attesta al 55 per cento. Secondo un nuovo studio condotto dalla società Usa VMware su oltre 6000 consumatori. nonostante la maggioranza degli europei - e gli italiani con essi - resti ben disposta verso l'innovazione, esiste un divario tra l'"appetito digitale" dei consumatori e la loro fiducia nell'utilizzo dei loro dati: la maggior parte è sempre più preoccupata per la sicurezza del proprio digital footprint, quasi tre quarti (72% in Europa, 69% in Italia) temono per il ruolo che la tecnologia gioca nella diffusione della disinformazione e circa la metà che le organizzazioni stiano tracciando e registrando le attività dai propri dispositivi. Mentre solo il 10% dei (il 12% in Italia) ritiene che le aziende e i governi siano abbastanza chiari sulle tecnologie che usano e su come le usano.