INFORMAZIONIMinistero della Difesa Istituzioni e Pubblica Amministrazione Centrale Ruolo: Dirigente HR Senior Area: Altro Francesco Castrucci |
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(Adnkronos) - Dare vita a nuovi strumenti finanziari per lo sviluppo della cooperazione. È questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato oggi tra Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop, e Anfir, l’associazione che riunisce le Finanziarie regionali. Un passo importante, sottolineano, sia per cogliere le opportunità offerte dal Pnrr sia per la creazione di una finanza sostenibile, come richiede l’Europa. Il Protocollo è stato siglato al termine dell’iniziativa "Ripresa sostenibile - Il contributo delle Finanziarie regionali e degli strumenti cooperativi" che si è svolto questa mattina presso la Sala Blu della sede di Legacoop nazionale, in via Guattani 9 a Roma. Compie così un ulteriore passo la collaborazione avviata con la realizzazione della ricerca "Finanziarie regionali e cooperazione" realizzata da Fondazione Barberini su incarico di Coopfond. "Cooperative e finanziarie regionali - spiega il direttore generale di Coopfond Simone Gamberini – sono una sorta di Giano bifronte, cercando di coniugare conto economico e prosperità diffusa, creazione di valore economico e produzione di capitale sociale. Hanno forma privata e sostanza pubblica, avendo a cuore l’impatto che la loro azione determina su territori e persone che lo abitano". Per il Presidente di Anfir, Michele Vietti, "il Paese ha bisogno, tanto più in questo momento di difficile congiuntura tra una pandemia che sembra non abbandonarci e una guerra in corso che mette a dura prova gli equilibri mondiali, che gli operatori economici collaborino per creare un terreno comune in cui le imprese vedano garantiti continuità operativa e sviluppo, per reggere la concorrenza sul mercato interno e su quello internazionale". "Il mondo delle cooperative - sottolinea Vietti- rappresenta un modello imprenditoriale che ha attraversato la storia italiana, con un significativo impegno nel settore produttivo e in quello dei servizi. È fondamentale sostenere le cooperative e le finanziarie regionali possono farlo mettendo a disposizione sul territorio nazionale strumenti già sperimentati presso alcune di esse, che hanno dimostrato la loro efficacia e un taglio specifico per rispondere alle esigenze di queste particolari realtà. Il protocollo d’intesa che Anfir e Coopfond hanno sottoscritto va in questa direzione". La ricerca che la Fondazione Barberini ha dedicato alle Finanziarie Regionali ci consegna una fotografia di questi enti di diritto privato ma a finalità pubblica che, come la cooperazione, si prodigano per lo sviluppo delle comunità. Ora con la sottoscrizione del Protocollo si punta a compiere un passo ulteriore verso una collaborazione sempre più stretta. Con la firma dell’accordo Anfir, in particolare, si impegna a promuovere l’approfondimento, la conoscenza e la diffusione di buone pratiche tra le proprie associate rispetto a possibili misure di supporto dell’imprenditorialità cooperativa, che portino a un intervento in pool con Coopfond, nonché collaborare con il fondo mutualistico per elaborare strumenti e progetti che le Finanziarie regionali possano adottare sulla base dell’autonomia decisionale che le caratterizza. Coopfond da parte sua assicura che si adopererà per realizzare, ogniqualvolta se ne presentino le condizioni, sinergie finanziarie tra i propri strumenti e le misure messe in campo dalle Finanziarie regionali a favore delle imprese cooperative. Per concretizzare tutto ciò, il Protocollo prevede la costituzione di gruppi di lavoro integrati, in linea con le caratteristiche di ciascuna specifica Iniziativa, anche tenendo in considerazione la possibilità di coinvolgimento di ulteriori soggetti.
(Adnkronos) - Un incontro atteso per circa due anni: Cristina Rosi, seppur per poche ore, ha potuto riabbracciare la sua bambina Caterina. La donna di Monte San Savino (Arezzo), colpita da un arresto cardiaco al settimo mese di gravidanza, dopo il parto d'urgenza ha riportato lesioni neurologiche molto gravi. Il marito, Gabriele Succi, grazie ad una raccolta fondi, è riuscito a portare la moglie in una struttura austriaca, centro d’eccellenza per la riabilitazione neurologica; poi la notizia del suo risveglio dal coma dopo 11 mesi, quella parola 'mamma' pronunciata più volte, ha riacceso le speranze per Cristina e la sua famiglia. La campagna ha raccolto 190 mila euro, così Gabriele ha potuto continuare a garantire le cure costose a sua moglie. Una storia, quella di Cristina, che ha fatto il giro del mondo e che ha generato un incontenibile commozione e solidarietà. La donna, nel frattempo, è stata trasferita all'Istituto Agazzi per continuare la riabilitazione e per l’occasione è potuta tornare a casa, seppur solo per qualche ora. Come riportano i media, domenica 15 maggio la donna è uscita dall’istituto di riabilitazione di Arezzo ed è potuta tornare a casa, ad Alberoro, frazione del comune di Monte San Savino (Arezzo), e abbracciare per la prima volta la figlia, che oggi ha quasi due anni e che necessita di cure costanti. “Oggi - racconta Gabriele ad Arezzo Notizie - è stata una bella giornata, al termine di alcune ore di grande emozione, tutto è andato bene. Cristina era tranquilla, l’ho vista molto presente e sorridente. Il dramma che stiamo vivendo non è riuscito a scalfire il suo sorriso. Da oggi, ogni settimana tornerà a casa qualche ora, poi se tutto andrà bene sarà aumentata la frequenza delle visite. Vederla così è un miracolo, purtroppo però ha problematiche importanti e ha bisogno di attenzioni e cure”. Ora la famiglia dovrà affrontare una nuova sfida, preparare una casa adeguata ad accogliere Cristina e gestire mamma e figlia. “Senza l'aiuto di tutti coloro che hanno contribuito alle cure di Cristina, forse tutto questo non sarebbe stato neanche immaginabile", scrive Gabriele sulla piattaforma GoFundMe, dove da alcune ore ha avviato una nuova campagna. "Adesso serve un ulteriore sforzo per fare in modo che Caterina e sua mamma possano finalmente condividere lo stesso tetto, sorridersi e stringersi forte come in questi due anni non è stato possibile”, aggiunge.
(Adnkronos) - Nuovi parametri per misurare i progressi ambientali, sociali e di governance (Esg) e introduzione dell’Indice di Sostenibilità come parametro di valutazione della performance aziendale che collega il 30% della remunerazione direttamente ad obiettivi di sostenibilità. Philip morris international (Pmi) pubblica la nuova edizione dell’Integrated Report, il rapporto che fornisce un quadro completo dei progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi di business e sostenibilità, fornendo agli stakeholder un aggiornamento sulla trasformazione dell’azienda verso un futuro senza fumo. Il rapporto include anche uno Statement of Purpose aggiornato, che ribadisce la missione dell’azienda verso un futuro senza fumo evidenziando la necessità di una maggiore collaborazione con i Governi e la società civile per massimizzare la possibilità di arrivare a questo risultato con l’eliminazione dei prodotti basati sulla combustione. “La sostenibilità e la performance aziendale sono fortemente connesse e si rafforzano a vicenda. Le nostre azioni, fondate su dati, scienza e fatti, parlano più delle parole. Pmi si impegna ad essere un agente di cambiamento e a sviluppare e produrre alternative tecnologiche efficaci al fumo per i fumatori adulti che non smettono. Con una visione di lungo termine, stiamo anche espandendo la nostra attività in settori che vanno oltre il tabacco e la nicotina, come il benessere e la salute del consumatore”, ha dichiarato Jacek Olczak, chief executive officer di Pmi. Un nuovo approccio alla sostenibilità attraverso il quale l’Azienda ha ridefinito il quadro degli obiettivi Esg secondo due aree d’impatto distinte: una relativa ai prodotti e l’altra relativa alle attività produttive e commerciali. Attraverso obiettivi e Kpi concreti Pmi definisce in modo trasparente il successo della sua trasformazione e ne valuta i progressi, rendendo il suo percorso misurabile e verificabile. Impatto dei prodotti: 15,3 milioni di persone sono passate completamente ai prodotti senza combustione di PMI e hanno abbandonato le sigarette al 31 dicembre 2021; erano 13 milioni nel 2020; il 29,1% dei ricavi netti deriva dai prodotti senza fumo, che a fine anno erano disponibili per la vendita in 71 mercati in tutto il mondo; in aumento rispetto al 23,8% e ai 64 in cui erano disponibli nel 2020; il 99% degli investimenti in Ricerca e Sviluppo destinati ai prodotti senza combustione. Impatto operativo: 39,7% di posizioni manageriali occupate da donne, in linea con l'obiettivo del 40% fissato per il 2022; 67% dei coltivatori a contratto che forniscono tabacco a Pmi ottengono un reddito da lavoro, cifra in aumento rispetto al 48% del 2020; riduzione del 18% delle emissioni totali di CO2e della catena del valore e del 33% rispetto al valore di base del 2019 delle emissioni da operazioni dirette; 100% del tabacco acquistato senza nessun rischio di deforestazione delle foreste primarie e protette.