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(Adnkronos) - (Ses/Adnkronos) Accordo Russia-Ucraina sull'evacuazione dei feriti dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. I soldati ucraini feriti che si trovano nell'impianto potranno uscire. Saranno trasferiti in un ospedale di Novoazovsk, nella autoproclamata repubblica popolare del Donbass, ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando il contenuto dell'accordo raggiunto con i militari ucraini bloccati nei tunnel dell'acciaieria di Mariupol. Secondo quanto riferito in precedenza dalla stessa agenzia russa, citando il comandante Alexander Khodakovsky, della brigata Vostok della Repubblica popolare di Donetsk, nove militari ucraini sarebbero usciti dall'acciaieria sventolando la bandiera bianca della resa. Una notizia che non ha trovato conferma da parte ucraina. Nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva fatto sapere che stavano proseguendo "negoziati molto complicati e delicati per salvare la nostra gente di Mariúpol, dall'acciaieria Azovstal". Le forze armate ucraine non si fermeranno fino a quando non avranno recuperato il Donbass e le truppe russe non avranno cessato la loro offensiva nel paese, ha dichiarato ancora Zelensky, per il quale "gli occupanti non vogliono ancora ammettere di essere in un vicolo cieco e di aver fallito la loro cosiddetta 'operazione speciale'. "Tutta questa brutalità degli occupanti, che l'Ucraina sta vivendo ogni giorno, porterà solo al fatto che i soldati russi sopravvissuti riporteranno il male in Russia, lo restituiranno perché si ritireranno", ha dichiarato ancora. Allo stesso modo, il presidente ha ribadito che sta lavorando affinché i Paesi rafforzino le sanzioni contro la Russia. "La priorità è l'embargo petrolifero", ha sottolineato.
(Adnkronos) - Guardando nello specifico alle discriminazioni che investono l’universo femminile, il 30,1% dei giovani chiama in causa maltrattamenti e violenza fisica. Per contro, la maggioranza ritiene invece che la condizione della donna nella società attuale risenta fortemente di stereotipi relativi all’inferiorità fisica o intellettiva (20,9%), delle differenze nei ruoli familiari o professionali (18%), di insulti di natura sessuale (16,5%) e delle disparità di trattamento economico (12,7%). Emerge dal 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. “I giovani - commenta Spalletta - hanno consapevolezza che la gender equality si costruisce nella quotidianità, pur senza dimenticare i gravi episodi di violenza di cui le donne continuano a essere vittime”. "La difficoltà a riconoscersi all’interno di una società destrutturata, che si trova ancora a fare i conti con stereotipi e pregiudizi pesa sul giudizio degli intervistati", spiega Ferrigni. I giovani reagiscono infatti con disappunto alla bocciatura del Ddl Zan, per il 33,5% ritenuta una mancata conquista di civiltà e per il 25,3% una vittoria dell’omofobia. E per lo stesso motivo il 21,2% si dichiara orgoglioso anche della sola idea di una donna alla Presidenza della Repubblica. Alla sfiducia nei confronti della classe politica si accompagna, in ogni caso, un più generale sentimento di ‘distacco’ nei confronti del Paese: a fronte di un 74,9% di intervistati che si dichiarano orgogliosi di essere italiani, solo il 35,9% ammette di essere orgoglioso dell’Italia.