(Adnkronos) - "L'unico modo per fermare un cattivo con una pistola è un bravo ragazzo con una pistola''. Così l'ex presidente americano Donald Trump è intervenuto alla convention di Houston della National Rifle Association, gruppo che difende il diritto alle armi, suggerendo di armare gli insegnanti per poter proteggere le scuole. "L'esistenza del male è una delle ragioni migliori per armare cittadini rispettosi della legge", ha detto Trump definendo ''un'atrocità selvaggia e barbara" la strage nella scuola elementare nella città di Uvalde, in Texas, dove un 18enne ha causato la morte di 19 bambini e due maestre. "Il terribile omicidio di 19 bambini innocenti e di due insegnanti, oltre al ferimento di molti altri, è un'atrocità selvaggia e barbara che sconvolge la coscienza di ogni americano, è orribile", ha detto Trump. Rifiutandosi di collegare l'origine della strage dalla facilità con cui l'assassino è riuscito a reperire il fucile utilizzato, l'ex presidente americano ha criticato "l'ormai familiare parata di politici cinici che cercano di sfruttare le lacrime delle famiglie singhiozzanti per aumentare il proprio potere e togliere i nostri diritti costituzionali" e lo "sforzo grottesco da parte di alcuni nella nostra società di usare la sofferenza di altri per far avanzare la propria agenda politica". Citando il suo successore, Trump ha detto che "quando Joe Biden ha incolpato la lobby delle armi, stava parlando di americani come voi. Questa retorica è altamente divisiva e pericolosa e, soprattutto, è sbagliata e non ha spazio nella nostra politica". Secondo Trump dovrebbe essere più facile confinare le persone "violente e mentalmente squilibrate" nelle istituzioni, sebbene Salvador Ramos non avesse precedenti penali o di malattie mentali.
(Adnkronos) - Sono sempre di più gli italiani che consumano alimenti a base vegetale. Il basso impatto ambientale dei prodotti plant-based è una delle principali ragioni per cui 22 milioni di consumatori li scelgono, soprattutto tra gli under 35. È questa l’analisi messa a punto dal Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food (Associazione di rappresentanza diretta di categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa). “Sappiamo con certezza scientifica che il cibo che consumiamo ha un impatto diretto sul Pianeta e sull’uso delle sue risorse naturali. Se a livello globale si dimezzasse l'assunzione di prodotti di origine animale, questo cambiamento potrebbe ‘liberare’ 21 milioni di km2 di terreni agricoli, equivalenti a quasi 3 miliardi di campi da calcio e le emissioni di gas serra potrebbero ridursi di circa il 50%", spiega Ludovica Principato, ricercatrice in Gestione sostenibile di impresa all’Università Roma Tre, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente (5 giugno). "Nel caso dell’Italia - sottolinea - l’adozione diffusa di una dieta ‘flexitariana’, più ricca di alimenti di origine vegetale (come verdura, frutta, cereali integrali, legumi), avrebbe effetti molto positivi in termini di contenimento dell’impatto ambientale, rispetto all’attuale regime alimentare seguito nel nostro Paese: si produrrebbero gas serra equivalenti a 106 Mt CO2eq, anziché 186; verrebbero utilizzati terreni coltivati pari a 15mila campi di calcio, anziché 20mila; l’acqua consumata sarebbe pari a 17 km³, anziché 26, con un risparmio idrico equivalente a 3 milioni e 600mila piscine olimpioniche. Una dieta esclusivamente vegana, invece, comporterebbe solo 61 Mt CO2eq per quanto riguarda le emissioni di gas serra; 13.250 ettari di terreni coltivati, equivalenti a 13mila campi da calcio e soltanto 8 km³ di acqua necessaria (pari a 3.200.000 piscine olimpioniche piene d'acqua). Questo però non vuol dire che dobbiamo diventare tutti vegani, ma è la conferma di quanto sia importante trovare un giusto equilibrio a tavola tra i cibi che scegliamo e la frequenza con cui li consumiamo. Si può mangiare tutto, basta farlo consapevolmente”, spiega Principato. Per Salvatore Castiglione, presidente Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Unione Italiana Food, "ormai è chiaro a tutti: i sistemi alimentari globali sono tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra, ma con un maggior consumo di prodotti di origine vegetale contribuiremmo tutti a ridurre l’impatto ambientale del cibo che consumiamo". "A tavola c’è posto per tutti: i prodotti plant-based non sono sostitutivi di nessun alimento, ma possono essere certamente un aiuto importante per seguire una dieta variegata, salutare e con effetti benefici anche per il Pianeta”, conclude.