(Adnkronos) - "Maggioranza da Fdi a Iv? Conte ha una fissazione con me... Conte non è capace. Io sono anche un po' in imbarazzo perché ho combattuto Conte quando era potente, oggi mi sembra di sparare sulla Croce rossa. Si poteva trovare un candidato condiviso, alla fine c'erano due candidati della maggioranza e io se fossi stato in commissione avrei votato Craxi. Il tema è che Conte non sa fare politica". Così Matteo Renzi a Tg2Post. "Conte decida, visto che sta lì e 'je rode' come dicono a Roma. Se non sopporta Draghi, lo dica. Se lo vuol far cadere, lo dica. Ne fa una al giorno, basta", aggiunge Renzi.
(Adnkronos) - In Italia possiamo ormai parlare di un ‘paradosso giovani’ perché calano numericamente, ma non riescono a trovare lavoro: senza un dialogo strutturale fra scuola e imprese e nuove politiche di accompagnamento nelle fasi di transizione, non si riuscirà a garantire un’offerta di lavoro non precario alle nuove generazioni. E’ quanto emerso durante un dibattito sull’ultimo numero dell’Osservatorio Cida-Adapt dedicato al lavoro giovanile, fra Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti pubblici e privati e delle alte professionalità, Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt e lo studente universitario Davide Ravaioli, follower del programma Aurora. “L’Osservatorio trimestrale sul mondo del lavoro - ha spiegato Mantovani - nasce dall’esigenza di una lettura non convenzionale dei dati statistici per avere una visione delle dinamiche occupazionali più aderente alla realtà e fornire ai manager uno strumento utile ai loro processi decisionali e organizzativi". "I dati - ha aggiunto - una volta ‘spacchettati’ e analizzati mostrano, ad esempio, la scarsa affidabilità delle ‘medie’ statistiche, poco adatte a leggere una realtà molto differenziata sul territorio. Nell’Osservatorio, altro esempio, ci si è concentrati sulla fascia d’età 25-34 anni, perché in quella precedente, 15-24 anni, l’incidenza di chi studia è troppo alta per poterne ricavare dati realistici su disoccupazione e precariato". “Ma - ha ribadito - il fattore che ha pesato di più per capacità di interpretare andamento e tendenze del mondo del lavoro è quello demografico. In 10 anni, dal 2010 al 2020, la coorte dei 25-34enni è diminuita di circa un milione di unità. Una tendenza che non sembra arrestarsi e che, comunque, può essere invertita solo in un lungo arco di tempo. Normalmente, meno giovani domandano lavoro, più dovrebbe essere facile trovarlo. E’ qui che troviamo il ‘paradosso’ del lavoro giovanile, visto che il nostro tasso di occupazione in quella fascia d’età è troppo basso nel confronto con i partner europei: insomma i giovani diminuiscono, ma l’attuale mercato del lavoro non riesce ad assorbirli. Lavoro giovanile scarso e anche caratterizzato da un’alta incidenza di contratti a termine che tende a renderlo sostanzialmente precario e poco pagato". “Come Cida - ha spiegato - esortiamo il decisore politico a intervenire su queste basi, su questi dati rappresentativi di una realtà che spesso sfugge ad un’analisi superficiale. I numeri indicano le strade da seguire: riallacciando il dialogo fra scuola e lavoro, gestendo le fasi di transizione, investendo sulla formazione continua che deve accompagnare tutto l’arco della vita lavorativa". "Come manager - ha chiarito - siamo consapevoli di quanto sia importante la qualità del lavoro che va perseguita investendo sulle risorse umane e che va adeguatamente retribuita. Anche quello delle retribuzioni, infatti, è un tema che va messo al centro di quel ‘patto sociale’ proposto dal Governo: l’Italia non può essere un Paese ‘low cost’ con lavoro poco qualificato, sostanzialmente privo di formazione, distante dal mondo dell’università e della ricerca e poco retribuito. Così ci avvitiamo verso il basso, perdendo potere d’acquisto e impoverendo il Paese".
(Adnkronos) - All'origine delle drammatiche inondazioni in Sudafrica, che nel mese scorso hanno causato più di 400 vittime, ci sono gli effetti del cambiamento climatico. Lo ha stabilito un report del World Weather Attribution, un servizio che si occupa di scienza dell’attribuzione, verificando cioè se e quanto eventi meteorologici estremi sono influenzati dal cambiamento del clima. Per quanto riguarda le piogge che hanno portato all’inondazione delle province sudafricane di KwaZulu-Natal e Eastern Cape, che hanno causato la morte di 435 perone, il report ha spiegato che il climate change ha raddoppiato la probabilità di eventi di questa portata nella regione. Infatti se prima erano attesi una volta ogni 40 anni sono ora più frequenti con la probabilità che se ne verifichi uno ogni 20 anni.