(Adnkronos) - L’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, è stata assolta dalla Corte d’Appello di Torino nell’ambito del processo per il mancato inserimento nel bilancio comunale di un debito da 5 milioni di euro contratto dal Comune nei confronti della società Ream. Con l’ex sindaca, che in primo grado era stata condannata a 6 mesi, sono stati assolti anche l’ex assessore al Bilancio, Sergio Rolando, e l’ex capo di gabinetto Paolo Giordana. "Assolta. Nessun falso in bilancio nel caso Ream. Alla lettura della sentenza ho pianto. Sono state lacrime liberatorie ma anche di gioia. Era stata messa in dubbio la mia buona fede. Oggi, dopo quasi sei anni, viene ristabilita la verità", il commento su Facebook dell’ex sindaca di Torino. "Un enorme grazie alla mia famiglia, ai miei super avvocati e a tutte le persone che in questi anni mi sono state vicine inclusa la mia forza politica, il M5S", conclude. Telefonata tra il leader M5S Giuseppe Conte e l'ex sindaca dopo l'assoluzione. Il presidente del Movimento, apprende l'Adnkronos, ha espresso all'ex prima cittadina pentastellata calore e vicinanza da parte della comunità M5S. "Chiara, non abbiamo mai avuto dubbi sulla tua integrità e sull'azione politica che hai portato avanti. La sentenza di oggi ti rende giustizia! Il Movimento 5 Stelle ti abbraccia con tutto il suo calore!", il tweet del leader M5S.
(Adnkronos) - La gran parte dei dirigenti italiani apprezza la riforma del catasto, trova giusta la rivalutazione degli immobili e l’emersione di quelli sconosciuti al fisco, anche se teme che senza opportuni correttivi possa portare ad un aumento indiscriminato della tassazione. Queste sono alcune delle principali posizioni che emergono dal sondaggio realizzato da AstraRicerche per Manageritalia, su un campione significativo di quasi 1.000 manager e professionisti del terziario in tutta Italia, sugli oltre 38.000 associati, che si propone di misurare la conoscenza e l’apprezzamento della riforma fiscale da parte dei dirigenti d’azienda. Così il 75 % dei manager intervistati giudica positivamente l’impegno del Governo di riaggiornare il valore degli immobili con la riforma del catasto, che considera uno degli strumenti principali per recuperare tributi senza appesantire il carico fiscale sul ceto medio che, nella situazione attuale, è il più penalizzato. Oltre alla riforma del catasto, i manager intervistati considerano prioritarie la lotta all’evasione, la semplificazione della normativa tributaria e il bilanciamento del carico fiscale tra lavoratori autonomi e dipendenti, troppo favorevole ai primi. A maggior ragione la flat tax del 15%, oggi riproposta, viene giudicata iniqua dal 73% degli intervistati (condivide il giudizio negativo anche il 65% dei professionisti associati oggetto del sondaggio), mentre oltre il 90% degli intervistati concorda nel ritenere la riforma del fisco un’occasione unica per contribuire, al di là della contingenza del Pnrr, ad un rilancio strutturale dell’economia del paese. Inoltre, per la gran parte degli intervistati non si può prescindere dall’abbattimento del cuneo fiscale, che drena risorse ad aziende e lavoratori senza risolversi in una restituzione di servizi di pari valore da parte dello Stato. La formula progressiva delle aliquote, che aumentano al crescere del reddito, è considerata il migliore dei sistemi applicabili ai redditi da lavoro, la cui pressione dovrebbe essere però mitigata da un innalzamento della tassazione sulle rendite c.d. improduttive (immobiliari, finanziarie, etc.). Il presidente di Manageritalia Mario Mantovani ha commentato l’esito del sondaggio sui propri associati: “I manager italiani con grande senso di responsabilità si dimostrano ancora una volta disponibili a contribuire con risorse proprie alla fiscalità del Paese, ma chiedono che le riforme del fisco siano strutturali e universali, orientate al miglioramento duraturo dei conti pubblici e non utilizzate per inseguire gli interessi particolari di singole categorie”, ha concluso.
(Adnkronos) - Una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (8 rifiuti ad ogni passo) che supera ampiamente il valore soglia stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, cioè meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di costa. Sono i dati che emergono dall’indagine Beach Litter 2022, campagna di citizen science di Legambiente basata su un protocollo ufficiale di campionamento e catalogazione dei rifiuti applicato su tutte le spiagge investigate dagli 834 volontari dei Circoli locali di Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa. I dati sono stati raccolti su 53 spiagge di 14 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto). Sono stati censiti un totale di 44.882 rifiuti in un’area totale di 271.500 mq. La plastica si attesta come il materiale più comune ritrovato, l’84% degli oggetti rinvenuti (37.604 sui 44.882 totali), seguita da 2.004 oggetti di metallo (4,5%), 1.920 di carta/cartone (4,3%) e 1.566 di vetro/ceramiche (3,5%). Inoltre, il 46% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso. Circa i due terzi del totale dei rifiuti ritrovati (il 64% del totale) sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetti (sulle 175 categorie totali): al primo posto oggetti e frammenti di plastica con una dimensione compresa tra 2,5 e 50 cm (14,7% del totale), seguiti dai mozziconi di sigarette (l’8,5%) e dai pezzi di polistirolo (dimensione 2,5-50cm) pari all’8,4%. E ancora: tappi e coperchi in plastica (7,9%) e stoviglie usa e getta (6,1%). Al sesto posto troviamo bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,8%), al settimo reti o sacchi per mitili o ostriche (4,7%), seguite dai cotton fioc in plastica (4,5%). Nono posto occupato da oggetti e frammenti in plastica espansa (non di polistirolo) con il 2,0%; chiudono la classifica 'altre bottiglie e contenitori in plastica' (1,9%).