INFORMAZIONILeda Chiara Fodris |
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(Adnkronos) - Si alza il livello di attenzione internazionale sul vaiolo delle scimmie dopo gli ultimi casi rilevati in diverse parti del mondo, anche in aree non endemiche per la malattia. E dopo il primo caso italiano, anche nel Paese si stanno intensificando le indagini. Adesso come ci si muove? "Bisognerà studiare la diffusione e la cosa più importante è la diagnosi: che non sfugga nessun caso, per capire se è un fenomeno che ha una diffusione ampia. Io presumo che non sia così". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Il vaiolo delle scimmie - sottolinea - è stata una minaccia minima finora e quindi, se non ci sono cambiamenti di paradigma, tale rimarrà con casi sporadici in Paesi dove c'è una prevalenza di questi animali. Finora i casi sono stati pochissimi. Quello che ha sorpreso negli ultimi tempi è che si sono ammalate persone che non hanno fatto viaggi. Ma fare un'ipotesi su questo è difficile, finché non si hanno sufficienti informazioni su questi casi. Finora c'erano pazienti con anamnesi positiva" per viaggi in aree a rischio. "Questi non sono casi gravi come era il vaiolo prima della vaccinazione - tiene a puntualizzare Clementi - E la trasmissibilità non è elevata". Le autorità sanitarie si stanno focalizzando anche sul fatto che un cluster significativo è stato rilevato fra giovani uomini che fanno sesso con uomini (Msm). "Ma io non credo che c'entri tantissimo - ipotizza il virologo - Potrebbe anche essere una diffusione di altro tipo. Ribadisco però che in questo momento non abbiamo abbastanza informazioni, soprattutto su questi casi che non hanno un'anamnesi positiva per Paesi endemici. Bisognerà continuare ad approfondire".
(Adnkronos) - Il decennio che stiamo vivendo è destinato ad impattare drasticamente sulla storia dell’umanità. Con l’avvento della pandemia il lavoro “agile” è entrato nella vita quotidiana degli individui, costituendo, per due anni, il pilastro della vita aziendale e lavorativa. Oggi, con la fine dello stato d’emergenza, le relazioni sono diventate profondamente digitalizzate e le logiche di mercato sono completamente mutate. Di conseguenza, la necessità di ripensare nuovi modelli organizzativi e produttivi è diventata più che mai impellente. Lavorare a distanza, in modo liquido e senza orari fissi, diventerà una consuetudine. Se le imprese adotteranno lo smart working come prassi lavorativa standardizzata, i lavoratori dovranno acquisire nuove competenze e conoscenze, trasformandole in nuove abilità e mansioni, seguendo un costante processo di reskilling e upskilling. Entro il 2030, infatti, l’intelligenza artificiale avrà permeato l’intero processo aziendale automatizzando la maggior parte dei ruoli e segnando, dunque, la nascita di professioni che oggi non esistono e la fine di quelle che conosciamo. Quale mercato professionale ci attende? Quale sarà il futuro delle professioni? La seconda edizione del manuale scritto dal formatore e business coach professionista Mario Alberto Catarozzo, 'Il futuro delle professioni dopo la pandemia', edito da Teleconsul, offre una risposta esaustiva a queste domande scattando una fotografia completa delle attività lavorative del futuro, alla luce dei cambiamenti tecnologici emersi nel corso dell’emergenza pandemica. Il volume sarà presentato domani 19 maggio in occasione della 34esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, presso la Sala Madrid del Centro Congressi Lingotto. Scopo primario è quello di fornire al professionista gli strumenti giusti per comprendere come organizzare al meglio la propria attività professionale, scegliere e formare i propri collaboratori, sviluppare nuovi modelli di business ed essere protagonisti del nuovo mercato professionale. Tramite la descrizione di strumenti, tecniche, principi di soft skills, coaching e comunicazione, il manuale assume un taglio pratico e propone un importante spunto di riflessione sulle novità tecnologiche e digitali che hanno investito il mondo del lavoro negli ultimi anni: dal Metaverso al 5G, dall’Intelligenza Artificiale al tema della sostenibilità e della nuova governance nelle organizzazioni (Esg). Esplorate nel dettaglio anche le soluzioni pratiche per ripensare l’organizzazione di studio e la stessa gestione della professione in forma associata, Stp o reti professionali. “Il mio intento -spiega Mario Alberto Catarozzo, autore del libro- è fornire con questo manuale una nuova visione, aggiornata e strategica, del lavoro del libero professionista, una nuova mentalità necessaria per affrontarlo e nuovi strumenti da mettere in pratica per tradurre i cambiamenti in opportunità”. “I professionisti che hanno saputo innovarsi, cogliere la sfida del cambiamento, hanno trovato nell’emergenza un’occasione per crescere e sviluppare ancora di più il proprio business” afferma invece Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro, nella prefazione del volume, sottolineando come i consulenti del lavoro conoscano bene i processi di adeguamento del lavoro alle nuove tecnologie e come, nel corso degli anni, siano stati in grado di “intercettare le nuove opportunità offerte dal mercato, e offrire un ventaglio di servizi innovativo e sempre più articolato”.
(Adnkronos) - La NASA è pronta per il test della capsula spaziale Starliner. Lo hanno annunciato alcuni funzionari dell’agenzia americana spaziale, una missione di prova, rinviata per lungo tempo, che dimostrerà che il gigante aerospaziale è in grado di far volare in sicurezza gli esseri umani nello spazio. Il decollo è previsto stanotte da Cape Canaveral, in Florida, poi la Starliner - il nuovo taxi spaziale messo a punto dalla Boeing - tenterà di agganciarsi alla stazione spaziale venerdì e trascorrerà quattro o cinque giorni attaccata all'avamposto orbitale prima di tornare sulla Terra. Se tutto va come previsto, Starliner potrebbe far volare il suo primo equipaggio di astronauti in autunno.