(Adnkronos) - Guerra Ucraina, gli Stati Uniti hanno riaperto l'ambasciata a Kiev, che avevano chiuso prima dell'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio scorso. Lo ha annunciato il dipartimento di Stato americano. "La bandiera stelle e strisce sventola di nuovo sull'ambasciata a Kiev. Posso annunciare che abbiamo ufficialmente ripreso le operazioni dell'ambasciata nella capitale ucraina. Siamo orgogliosi del governo e del popolo ucraino mentre difendono coraggiosamente il loro paese dalla brutale invasione di Putin. Gloria all'Ucraina". Così in un tweet il segretario di Stato americano Antony Blinken.
(Adnkronos) - Un’estate all’insegna del design quella che attende i visitatori a Helsinki. La capitale finlandese, infatti, ha salutato la bella stagione, tanto agognata a queste latitudini, ‘ufficialmente’ con il Primo maggio, che in questo paese non è solo la Festa dei lavoratori, ma coinvolge anche gli studenti, e soprattutto è un saluto al freddo, buio e lungo inverno. Così, proprio nei giorni in cui la Finlandia affronta la storica decisione di entrare nella Nato, ci si prepara ad accogliere i turisti in quella che è la regione più popolata e inurbata, il Sud affacciato sul Baltico e solcato da un’infinità di laghi. E le novità non mancano anche in questo 2022, che si preannuncia di ripresa per il turismo dopo i due anni duri della pandemia. Un anno in cui si festeggia il decennale delle celebrazioni di Helsinki Capitale mondiale del design (2012). Fil rouge per una visita della città, quindi, non può che essere il ‘made in Finland’, famoso in tutto il mondo, e sempre pronto a nuove sfide. La prima è quella lanciata proprio a uno dei padri fondatori di quello che poi sarebbe diventato un vero e proprio landmark del paese, il famoso architetto Alvar Aalto, che nella capitale finlandese e non solo ha lasciato il segno. Se una delle opere più iconiche che a Helsinki portano la sua firma, il Finlandia-talo, ricoperto di marmo di Carrara, necessita di un restauro, i finlandesi non si sono persi d’animo. E hanno indetto un concorso rivolto a giovani architetti, gli ‘allievi’ di Aalto, che frequentano l’Università a lui intitolata, per realizzare un nuovo spazio eventi che in questo periodo possa sostituire uno degli edifici-simbolo della città. A vincerlo è stato il giovane Jaakko Torvinen, astro nascente dell’architettura finlandese specializzato in costruzioni di legno, che per realizzare la nuova Little Finlandia ha voluto rendere omaggio proprio alle foreste che ricoprono il suo paese: a sorreggere gli ampi spazi comuni, hall e sale per conferenze, meeting e cene, sono niente di meno che dei tronchi di alberi, accuratamente scelti uno ad uno, posizionati come colonne con i loro rami rivolti verso l’alto. Un ambiente unico, quindi, affacciato su Toololahti Bay, di cui si può godere la vista anche seduti nel caffè che ha aperto proprio all’interno della nuova struttura. Un vero ‘must see’, dunque, che si trova non distante dalla nuova Oodi Library, altra opera dell’architettura finlandese contemporanea, creata nel 2018 per affiancare le altre storiche istituzioni librarie della città, particolarmente frequentate da giovani ma anche adulti, in un paese dove la biblioteca è nel Dna della popolazione. Un po’ come la sauna, irrinunciabile per i più e a portata non solo di alberghi, palestre o centri benessere, ma anche nei condomini e persino nelle lounge della Finnair, la compagnia di bandiera, tanto che pullulano pure i negozi specializzati che vendono tutto l’occorrente per il rituale perfetto di questo bagno di vapore secco, che dal Nord Europa si è diffuso in tutto il mondo. Altra tappa di rigore in questa estate di Helsinki è il nuovo museo Amos Rex, nato appena quattro anni fa e già diventato un altro luogo simbolo, culla delle avanguardie artistiche nazionali e internazionali. A ospitarlo, nei pressi della stazione centrale, è un edificio in stile funzionalista degli anni ’30 del secolo scorso, trasformato non solo in uno spazio per esposizioni d’arte moderna ma anche, grazie al suo ampio cortile, in una piazza protetta ma aperta a tutti, disegnata da enormi lucernari a volta diventati ormai uno dei simboli della città. E che all’occorrenza fa da cornice anche a installazioni, come quella dello scultore giapponese Tadashi Kawamata: una cascata di sedie addossata alla parete che sarà visibile fino al 4 settembre. Fino al 21 agosto, invece, all’Amos Rex va in scena la mostra ‘Subterranean’, curata da Anastasia Isakova e Pontus Kyander, con opere di 60 artisti che hanno voluto rappresentare tutto ciò che risiede nel sottosuolo e nel nascosto, tra enigma, pericolo e mistero. Un’esposizione con taglio interattivo, dove grandi e piccoli visitatori possono anche immaginare come farla proseguire. Chiude l’estate e apre l’autunno la mostra dell’artista belga Hans Op de Beeck, per la prima volta in Finlandia, dal 21 settembre. Ma a Helsinki un viaggio attraverso il design e la sua storia passa anche dallo Scandic Grand Central, nuovo indirizzo per dormire in città, non a due passi dalla stazione ma proprio dentro la stazione stessa. L’edificio, infatti, era la sede della compagnia statale che gestiva le ferrovie e questo suo passato lo custodisce gelosamente nella sua nuova destinazione. Così, nell’hotel si ritrovano una dietro l’altra, in corridoi che vantano primati in fatto di lunghezza, quelle che erano le stanze con le storiche porte dei dirigenti, trasformate in camere dagli arredi di design. Ma anche sale riunioni che conservano tavoli e sedie dell’epoca, o ascensori originali un tempo riservati a pochi, e grandi riquadri dove campeggiano destinazioni e distanze. Il tutto circondato da arredi, oggetti e accessori rigorosamente made in Finland e improntati alla sostenibilità, così come l’offerta culinaria. E che il design e i prodotti finlandesi, a Helsinki, passino anche attraverso il cibo lo si vede in quelli che sono gli indirizzi fine dining ‘must’ in città. A cominciare dal ristorante Finnjavel, una stella Michelin, che usa materie prime ma anche metodi di preparazione finlandesi, tra cui l’affumicatura e la fermentazione, serviti in piatti dal design minimalista. Ma anche il più disinvolto Shelter, ospitato nei vecchi magazzini a mattoncini rossi con affaccio sulla baia, proprio sotto alla grande cattedrale ortodossa Uspenski, la più grande dell’Europa occidentale e uno dei luoghi di culto più visitati a Helsinki, insieme alla chiesa scavata nella roccia progettata nel 1969 e, naturalmente, al Duomo, che con la sua imponente facciata bianca e le cupole verdi è il simbolo della città. Se ogni viaggio che si rispetti non può terminare senza un souvenir, tappe d’obbligo sono i negozi dei famosi brand finlandesi che si susseguono lungo la Esplanadi, da Artek, che mantiene la memoria di Alvar Aalto con gli oggetti che ha disegnato, alla famosa vetreria Iittala, fino a marchi di moda come Marimekko, con capi contrassegnati dall’iconico fiore di papavero, fino alle coloratissime collezioni di Klaus Haapaniemi. Portandosi a casa quel tocco di uno stile che strizza costantemente l’occhio alla sostenibilità e che in Finlandia viaggia anche a bordo degli aerei della Finnair, che in solo tre ore, dal nostro paese, portano a Helsinki, con voli che collegano da quest’anno più città italiane. Avvicinando così, ancora di più, l’estate del Nord, dove le giornate sembrano non finire mai.
(Adnkronos) - Per prima cosa ha creato il suo 'bambuseto' alle porte di Ferrara convinto delle grandi potenzialità della pianta: è l’alimento sano del futuro, è un'alternativa alla plastica e ci dà una mano con il clima. Dai primi tre ettari, è arrivato a quota sei sui 12 ettari totali dell'azienda, la Kida Organic Forest. Ora Paolo Bruschi, una carriera manageriale di tutto rispetto (è stato vice direttore generale di Poste Italiane e, prima ancora, alle relazioni esterne di Fininvest e Omnitel con la sua agenzia di comunicazione) riconvertita alla natura, fa un ulteriore passo avanti, nella direzione dell'ambiente, e all'interno del bambuseto ha seminato 6 ettari di trifoglio nano rendendo l’ambiente ideale per le api. Probabilmente, in Italia è la più grande coltivazione di trifoglio destinato agli impollinatori (che produrranno un miele davvero pregiato). "Non risolveremo i problemi del mondo, ma nella nostra filosofia aziendale l'impollinatore deve essere l'ape, non una roba meccanica. Quindi, abbiamo piantato questi sei ettari di trifoglio nano, principalmente per le api ma non solo, perché i benefici sono tanti. Abbiamo installato le prime 30 arnie che diventeranno 100 entro l'anno. E se possibile andremo anche oltre", racconta Paolo Bruschi all'AdnKronos. Su questi sei ettari, a primavera sbocciano tra 1 e 3 milioni di fiori bianchi, di cui le api sono ghiotte, che restano fino a dicembre. "Una pianta magica, il trifoglio - spiega Bruschi - tiene umido il terreno, consentendo di utilizzare tra il 30 e il 40% di acqua in meno; è un grande fissatore di azoto, fissa tra i 120 e i 280 kg di azoto l'anno per ettaro, ed è azoto naturale che ci consente di avere un terreno che non ha bisogno di altro perché 'auto fertilizzato'. E poi permette alle api di produrre un miele raro, pregiato, bianco, dalle qualità eccezionali". L'iniziativa nasce dall'accordo tra la sua Kida Organic Forest e il Gruppo Farmiele e rappresenta un ulteriore passo in avanti nel rafforziamo del progetto ecosostenibile di Bruschi che punta ad arrivare al 2025 ad oltre 180.000 piante adulte di bambù in un contesto raro di biodiversità. Kida Organic Forest è infatti un’azienda ecosostenibile che conta oggi 12 ettari di terreno in fase di conversione biologica ("Siamo associati con la Coldiretti perché abbiamo trovato, nella conversione biologica, un ottimo alleato e ci siamo trovati molto bene", dice Bruschi) di cui 6 ettari di bambuseto di diversa tipologia (tra cui il bambù rosso, giallo, nero e blu), uno spazio dedicato alla camomilla selvatica, un campo di asparagi, un orto dove si sta coltivando anche un fagiolo raro e un frutteto di oltre 1000 alberi di ciliegie, albicocche e pesche dove non vengono usati diserbanti e si segue la lotta integrata. "Questo non è un sogno: è un'iniziativa imprenditoriale che vuole diventare produttiva e magari replicabile", conclude Bruschi.