(Adnkronos) - "Ci siamo mossi non tanto da altri fornitori ma sulle nostre riserve che Eni ha in tutti paesi: in Nord Africa, in Africa o in Medio Oriente. Sono le nostre equity, le nostre produzioni che cerchiamo di reindirizzare da Algeria e Libia attraverso i gasdotti e via Gnl. Il lavoro che stiamo facendo in questi ultimi 4 mesi è quello di riuscire a reindirizzare il Gnl in Italia e aumentare le produzioni sia in Algeria che in Egitto - in Libia è più complesso - per poter coprire i fabbisogni italiani". Ad affermarlo è l'ad di Eni, Claudio Descalzi intervenendo al convegno di Forza Italia a Napoli. "Il progress delle acquisizioni è positivo" ma, spiega Descalzi, "è chiaro che i volumi in progress è positivo ma non riusciamo a coprirli tutto il fabbisogno necessario per l'inverno 2022-23 se non al 50% e cominciando da ottobre e novembre ma nello stesso periodo dovremmo riempire gli stoccaggi. Senza gas russo sarebbe quindi estremamente difficile. Riusciremeo a coprire l'80% del fabbisogno escludendo il gas russo per l'inverno 22-23. Al 100% riusciremo a coprire l'inverno 24-25".
(Adnkronos) - "Serve un nuovo Recovery Plan, quello attuale non è sufficiente per affrontare le nuove emergenze che abbiamo". Lo sostiene Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, in collegamento con l'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos. "Si potrà utilizzare una parte dei soldi del Pnrr - ha aggiunto Tajani -per sostenere la nostra autonomia energetica. Questo è un passo in avanti importante perché dobbiamo assolutamente arrivare a una autosufficienza, ma questo deve essere fatto prima di tagliare la fornitura di gas dalla Russia. Perché oggi come oggi l'Italia, come la Germania, non è in grado di sostenere una totale autonomia dal gas russo". "Serve assolutamente rinviare il ritorno del Patto di stabilità al primo gennaio del 2024 - ha acontinuato - . E' indispensabile un tetto al prezzo del gas per il consumatore e un tetto al prezzo del gas proveniente dagli Usa, che non può essere un prezzo che crea danni alla nostra economia. Serve una visione complessiva".
(Adnkronos) - Usare la fibra ottica per lottare contro il cancro. E’ l’idea dietro il dispositivo sviluppato dal Centro Regionale Information Communication Technology (Cerict) di Napoli, che si è occupato del coordinamento scientifico delle diverse realtà coinvolte. Il progetto si chiama Nanocan e si basa su un’apparecchiatura in grado di combinare diagnosi e terapia, grazie a fibre ottiche integrate in aghi medicali. Le fibre ottiche sono molto vantaggiose, in quanto sono immuni alle interferenze elettromagnetiche, chimicamente inerti e non tossiche. Lo strumento finale sarà pronto entro pochi anni, ma intanto sono state depositate due domande internazionali di brevetto.