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(Adnkronos) - "La propaganda della Russia è passata al contrattacco". E' quanto ha detto Peter Pomerantsev, analista di origini ucraine alla Johns Hopkins University in un seminario, organizzato dalle ambasciate di Ucraina e Stati Uniti. "La narrativa, basata sulle colpe dell'Occidente e sulle ambizioni coloniali degli Stati Uniti in Est Europa, che hanno costretto la Russia ad agire sta andando molto bene", ha spiegato. "La priorità di Mosca ora è quella di spaccare l'Alleanza e la sua determinazione per le sanzioni. Italia, Francia e Germania stanno tutti rompendo i ranghi", ha affermato l'analista, citando anche il recente commento del New York Times in cui sollecitava Kiev a fare concessioni territoriali a Mosca, "moralmente dubbio e strategicamente cieco, ma che deve essere considerato seriamente". "Il problema è che facciamo fatica a vedere la fine del gioco e a definire una nuova architettura di sicurezza, siamo talmente paralizzati da una mancanza di visione strategica che rischiamo di voler tornare alla normalità, senza capire che il normale non c'è più". A fronte di questo obiettivo del Cremlino, sostiene, l'Occidente non ha messo a punto un messaggio per sostenere le sanzioni: "I governi hanno fallito completamente nel creare una infrastruttura comunicativa. E invece dobbiamo davvero trovare il modo per competere con il Cremlino (o con la Cina)". E la propaganda interna funziona? In Russia circa il 30 per cento delle persone sono in favore della guerra e il 30 per cento contro, "una cifra quest'ultima che non è per niente in crescita", spiega Pomerantsev, sottolineando che "esistono molti modi per misurare i sentimenti dell'opinione pubblica anche senza le domande dirette dei sondaggi". Fra questi due poli, ci sono posizioni molto diverse, sostegno alla guerra con molti dubbi, contro la guerra ma con paura di parlare, ma si tratta complessivamente di persone con emozioni negative, di depressione o rabbia. " Al di là delle percentuali, conta che la "temperatura del sostegno, che è molto tiepida". "Non siamo nel 2014, quando si è assistito a una genuina ondata patriottica nella società". Il tema dell'Ucraina nazista non ha preso piede ed "è quasi scomparso dai media e dall'Internet russo. La maggioranza dei russi non ha capito cosa significasse denazificazione, "non riesce neanche a pronunciare denazificazione". "Il messaggio del Cremlino su questo ha fallito". Mentre invece "funziona molto bene" l'umiliazione subita dalla Russia, il risentimento nei confronti dell'Occidente, che si rispecchia nel senso di umiliazione che i russi sentono ogni giorno. "La propaganda più potente risponde a necessità emotive". La società russa, che può informarsi più facilmente che non durante la Guerra fredda, non sembra aver molta voglia di farlo e di apprendere cose orribili sul proprio Paese. L'Occidente ha come obiettivo, quando si tratta di informare, chi già ne condivide le posizione quando invece la sfida invece è quella di raggiungere la popolazione generale, di superare la 'knowledge resistance' che esiste in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti. Il problema, quindi, è che in Occidente non ha articolato una strategia su come creare un ambiente informativo basato su principi democratici, a fronte della Cina, dove, come si dice il 5G ha sostituito il Piano quinquennale, e ha una politica molto attiva sulla gestione dei dati. La Russia, che con la Cina ha una agenda globale comune con la narrativa comune sull'Occidente fonte di tutti i mali, è meno sofisticata tecnologicamente. I propagandisti di Vladimir Putin incriminati per crimini di guerra? "E' una delle possibilità di cui i giuristi specializzati in crimini di guerra iniziano a discutere seriamente per la prima volta proprio ora, per la prima volta giuristi seri sono aperti a discuterne", rende noto. Pomerantsev non nasconde la difficoltà di incriminare personalità come Vladimir Solovyov. "Si tratterebbe di dimostrare un legame molto complesso fra media e militari, non a livello strategico ma a livello operativo". I propagandisti russi giustificano la guerra, ma non è sufficiente, per andare oltre bisogna dimostrare "un livello molto più intimo di coesistenza". "Fino a ora si pensava che fosse impossibile", sottolinea l'analista nato a Kiev, autore di 'Nothing is True and Everything is Possible' e di 'This is Not Propaganda', citando i soli casi in cui questo è avvenuto, quello "molto specifico" del Ruanda (con le condanne di giornalisti di Radio Mille colline per il loro ruolo nell'istigare il genocidio, ndr.), gli esponenti nazisti Julius Streicher, assolto a Norimberga, e Hans Fritzsche, che fu invece condannato.
(Adnkronos) - Al via domani a Viareggio la Convention Satec, organizzata ogni anno da Confindustria nautica. Una due giorni in cui si incontrano le aziende associate, un'occasione di confronto per gli imprenditori e gli operatori del settore, le istituzioni e la stampa. La Convention è strutturata in tre momenti: l’assemblea dei soci Confindustria nautica, la consegna del premio 'Pionieri della nautica' e la tavola rotonda, che tratta approfondimenti relativi agli scenari del mercato nazionale ed estero e fornisce una panoramica sulle tendenze e le novità del settore. Il Premio Pionieri della nautica, istituito da Confindustria nautica nel 1988, è il riconoscimento che ogni anno viene assegnato all’impegno, serietà e capacità di uomini, imprenditori, manager, maestranze, operatori e giornalisti che operano con competenza, professionalità e passione nel mondo della nautica. La giornata del 20 maggio sarà dedicata all’assemblea generale dei soci di Confindustria nautica e si concluderà con la cerimonia di consegna del XXXI Premio 'Pionieri della Nautica' dedicato a manager, giornalisti, progettisti e maestranze che hanno contribuito significativamente alla storia della nautica in Italia. La mattina di sabato 21 maggio, alle ore 10,00, presso la location congressuale Il Principino di Viareggio, si terrà il convegno 'La nautica, un’ industria di filiera'. Tra i partecipanti, Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, Saverio Cecchi, presidente Confindustria nautica, Giovanni Toti, presidente Regione Liguria. "L'assemblea generale dei soci che ci sarà domani è un momento importante per Confindustria Nautica, abbiamo infatti avuto un allargamento della base associativa in questi ultimi due anni. Rappresentiamo ormai 649 aziende, in pratica tutta la filiera e questo perché nei momenti anche difficili c'è più esigenza di riunirsi e di essere più forti all'interno di un'associazione". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica. "Questo - sostiene - premia anche i nostri sforzi fatti durante il periodo della pandemia: siamo stati il primo settore ad essere riaperto perché fortemente internazionalizzato e, quindi, con la necessità di non bloccare la produzione e di non subire la competitività di altri Paesi che riaprivano prima". "Il nostro Salone nautico - spiega - è veramente uno strumento di politica industriale per il settore. Non è solo semplice promozione: siamo stato l'unico Salone nautico in presenza nel 2020, registrando risultati che si sono poi consolidati nel 2021 con un +12% di contratti sottoscritti durante la manifestazione". "Quest'anno - sottolinea - registriamo un ritorno del fatturato superiore ai 6 miliardi di euro, quindi con una crescita che avevamo stimato allo scorso Salone nautico che poteva essere del 23% ma che arriverà tra il 27-28%. Per il settore nautico c'è una forte destinazione all'export: ha raggiunto la quota storica, superando i 3 miliardi di euro di esportazione. L'86% delle imbarcazioni e della cantieristica è esportato. Siamo i primi al mondo nella produzione di superyacht e, in generale, come tutta industria nautica, siamo secondi solo agli Stati Uniti". "Come tutti gli altri comparti industria - avverte - non possiamo non subire il problema della carenza delle materie prime e della componentistica, le strozzature che ci sono state nella logistica. E, ancora, gli aumenti del prezzi che inevitabilmente le aziende sono costrette a subire". "Assistiamo anche - sottolinea - alla carenza di manodopera specializzata e anche questo scenario geopolitico che sicuramente è importante e impattante per tutti i settori. Da un punto di vista di esposizione dei nostri cantieri, è inferiore al 10%, anche se dal punto di vista del turismo se ne risente l'impatto". Il direttore generale Marina Stella ricorda poi che "Il premio 'Pionieri della nautica' che Confindustria nautica organizza dal 1988 è il nostro cavalierato ed è un premio ambitissimo". "Il riconoscimento - spiega - gode del patrocinio del ministero dello Sviluppo economico, è dedicato a personaggi che si sono distinti nel mondo della nautica per impegno, serietà e capacità. Uomini, imprenditori, manager, maestranze, progettisti, designer e giornalisti che con passione hanno continuato e continuano a credere in questo comparto". Le candidature del premio vengono valutate da una giuria costituita dal Comandante generale delle capitanerie di porto, dalla direzione generale del ministero Infrastrutture e trasporti, dagli organi direttivi di Confindustria nautica e dai premiati dell’anno precedente. A causa dell’emergenza pandemica, l’edizione 2020 e 2021 del Premio non si sono potute svolgere. Nel 2019, la giuria ha assegnato il XXX premio a Giorgio Ettore Donà e Anna Ziliani Scarani per la categoria manager, ad Achille Pennelatore per la categoria maestranze, a Torsten Moench per la categoria giornalisti stranieri, a Fulvio De Simoni per la categoria progettisti e designer e a Fabio Pozzo per la categoria giornalisti italiani.
(Adnkronos) - Si è appena celebrata la Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio), l'occasione per riflettere non solo sulle perdite che stiamo infliggendo agli ecosistemi animali e vegetali, ma anche sulle contromisure da prendere per evitare il peggio. Come la richiesta che arriva dal WWF Italia: l'istituzione del Garante della Natura, una figura di garanzia che sul tema natura possa svolgere funzioni regolatorie, di vigilanza, di controllo e monitoraggio, di accertamento e di risoluzione dei conflitti. In pratica una vera e propria Authority che, come avviene già per altri settori sensibili, vigili sulle azioni rispetto agli obiettivi fissati nella Strategia Nazionale per la Biodiversità, e che sia dotata anche del potere di richiamare i soggetti coinvolti nell’attuazione delle misure. Per sostenere la proposta è anche possibile sottoscrivere una mobilitazione popolare.