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Gerardo Cennamo
Randstad Italia Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Training Solutions Specialist Area: Altro Gerardo Cennamo |
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(Adnkronos) - "E' stato osservato che Kiev sta facendo ostruzionismo nel processo di negoziati tra rappresentanti russi e ucraini". Lo riferisce il Cremlino, come riporta l'agenzia Tass, riguardo a quello che il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto al cancelliere austriaco, Karl Nehammer. "Su richiesta del cancelliere austriaco - si legge inoltre in una nota - il presidente russo ha valutato la situazione nel contesto dell'operazione militare speciale in corso per difendere il Donbass e lo ha informato degli sforzi per assicurare la libera navigazione nel Mar Nero e nel Mar d'Azov". In questo contesto, secondo il Cremlino, "è stato sottolineato che la parte ucraina dovrebbe sminare i suoi porti al più presto possibile per assicurare il libero passaggio delle navi bloccate". Nehammer, riferendo della conversazione "molto intensa e molto seria" di 45 minuti avuta con il presidente russo, ha detto che Putin è pronto a negoziare sul grano attualmente bloccato nei porti ucraini. Putin sarebbe anche pronto a negoziare sullo scambio di prigionieri di guerra e ha promesso di parlare con Kiev della questione, ha riferito il cancelliere austriaco. Il leader russo ha anche detto che la Croce Rossa Internazionale avrebbe avuto accesso ai prigionieri di guerra. "Putin ha segnalato che è pronto a consentire le esportazioni attraverso i porti", ha affermato Nehammer. Tuttavia, ha aggiunto, i porti interessati dovrebbero essere sminati. L'Austria sta cercando di rimanere in dialogo con tutte le parti in conflitto nella tradizione della sua "politica di neutralità attiva", ha dichiarato il cancelliere, che ha reso noto di aver parlato anche con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che conta di avvicinare le parti nei prossimi giorni per rilanciare il processo negoziale. I negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev per la fine della guerra in Ucraina sono ''congelati per volontà ucraina'', aveva sostenuto in precedenza il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, affermando che questo contrasta con le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che auspica lo svolgimento di negoziati a un più alto livello. ''La leadership dell'Ucraina rilascia costantemente dichiarazioni che non chiariscono se Kiev sia pronta ad adottare un approccio sobrio e in linea con il reale stato delle cose'', ha detto Peskov citato dalla Tass. Ma per il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non c'è alcuna indicazione che porti a ritenere che la Russia sia realmente intenzionata a negoziare con l'Ucraina, nonostante le dichiarazioni pubbliche. "Non credo che un Paese che cerca un processo negoziale agirebbe in questo modo. Se la Russia volesse negoziati, non condurrebbe operazioni offensive, non perseguiterebbe attivisti ucraini nell'Ucraina orientale e meridionale, né cercherebbe di mettere in circolazione rubli russi e passaporti. Non bloccherebbe i porti marittimi ucraini per ostacolare le esportazioni di cibo. E' un linguaggio di fatti, non di interpretazione", ha detto Kuleba nel corso di una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia della Macedonia del nord, Bujar Osmani, a Kiev.
(Adnkronos) - La situazione del Paese sul piano economico e occupazionale, a causa della lunga crisi innescata dalla pandemia alla quale si è aggiunta ora il fattore estremamente problematico dei rincari generalizzati, richiede strategie continuativamente mutevoli e connesse alle istanze delle imprese. Formazienda, il fondo interprofessionale istituito da Sistema Impresa e Confsal con 100mila aziende aderenti di ogni settore e scala dimensionale, ha stanziato nell’ultimo biennio 51 milioni di euro ai fini dello sviluppo e della diffusione della formazione continua cercando, ogni volta, di intercettare le urgenze imprenditoriali con lo scopo di fornire risposte idonee e tempestive. "Quando la pandemia ha paralizzato il mondo economico giungendo alla chiusura delle attività - commenta il direttore generale di Formazienda, Rossella Spada - molte aziende non hanno interrotto la formazione delle risorse umane beneficiando dei finanziamenti messi a disposizione. La formazione in modalità da remoto ha avuto un’importanza vitale perché non ha arrestato il processo di trasmissione delle conoscenze in un periodo, peraltro, nel quale la flessione dei mercati ha consentito di riflettere a fondo sull’organizzazione aziendale individuando eventuali debolezze o punti nodali che richiedevano approcci innovativi". All’inizio della crisi pandemica e nel periodo precedente sono stati soprattutto i temi della digitalizzazione, del rinnovamento tecnologico e dell’internazionalizzazione ad interessare in una modalità trasversale le aziende. Poi, con l’emergenza epidemiologica, ha ripreso forza la tematica della sicurezza necessariamente aggiornata per fronteggiare il pericolo dei contagi all’interno dei luoghi di lavoro. Una necessità che ha spinto Formazienda a sostenere il progetto ‘Prospettiva lavoro’ elaborato dalle parti sociali. Sicurezza e innovazione, quest’ultima incentivata dal varo del Fondo Nuove Competenze, hanno rappresentato due temi portanti in relazione alle iniziative nel campo della formazione continua. Superata la fase più acuta l’analisi dei mercati post-Covid ha evidenziato la situazione drammatica del lavoro femminile e dei giovani. "Siamo intervenuti con avvisi di finanziamento specifici per qualificare e riqualificare al meglio la forza lavoro femminile inserendo premialità per le situazioni di maggiore difficoltà sul piano sociale e dell’inclusione", spiega il direttore Spada. L’Avviso 2/2021, emanato alla luce di questa priorità, aveva previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro. Insieme alle donne anche i giovani e gli inoccupati sono stati interessati da misure puntuali di sostegno ai fini di una stabilizzazione lavorativa. L’avviso a catalogo del 2022 è invece da interpretare come una risposta davanti alla diffusa esigenza manifestata da Pmi, grandi aziende e gruppi più strutturati con lo scopo di soddisfare in tempi rapidi e con estrema flessibilità il proprio fabbisogno formativo. "La cooperazione con le strutture formative accreditate presso il fondo - conclude Rossella Spada - ha permesso di proporre alle aziende una serie di percorsi già predisporti e immediatamente accessibili così da reagire rapidamente alle sollecitazioni del mercato potenziando funzioni o integrando nuove competenze. La crisi muta in continuazione e la formazione deve essere pronta a reagire spingendo i fondi interprofessionali ad elaborare misure di intervento efficaci". Il fondo, nato nel 2008, finora ha direzionato risorse per 200 milioni di euro formando 500mila persone in ogni settore economico.
(Adnkronos) - Il Cile potrebbe ospitare l'albero più antico al mondo. E’ quanto emerge da uno studio del Laboratorio di Scienze climatiche e ambientali di Parigi, secondo cui un antico albero di alerce – una varietà locale di larice - conosciuto come "grande nonno" potrebbe avere più di 5.000 anni. Jonathan Barichivich, lo scienziato che ha guidato lo studio, ha spiegato che il campione estratto e altri metodi di datazione suggeriscono che l'albero abbia 5.484 anni. L'età stimata batterebbe quindi di oltre mezzo millennio l'attuale detentore del record, un esemplare di pino bristlecone di 4.853 anni che si trova in California.