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(Adnkronos) - Finlandia "rispettosa" delle preoccupazioni della Turchia, Svezia "provocatoria". Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha giudicato così l'atteggiamento dei due Paesi vicini all'ingresso nella Nato, con Helsinki che ha fatto sapere che chiederà formalmente di entrare nell'Alleanza mentre Stoccolma lo farà nei prossimi giorni. "Le dichiarazioni della ministra degli Esteri svedese sfortunatamente non sono costruttive - ha denunciato Cavusoglu, parlando a Berlino - Continua a fare commenti provocatori". Invece, ha sottolineato il capo della diplomazia di Ankara, il collega finlandese è "molto rispettoso" davanti alle "preoccupazioni" della Turchia, che ha chiesto a Svezia e Finlandia di "fermare il sostegno ai gruppi terroristici" curdi. La Finlandia e la Svezia "devono fermare il sostegno ai gruppi terroristici" come Pkk e Ypg, ha ribaditoCavusoglu, parlando a Berlino al termine della riunione informale della Nato.
(Adnkronos) - “Al lavoro i giovani si approcciano in modo diverso rispetto al passato”. A dirlo Nicola Ferrigni presentando il 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. Il 59,5% ritiene infatti che il lavoro vada creato, piuttosto che cercato (come sostiene invece il 30,5%). In questa prospettiva, non sorprende che il 34,5% guardi con favore al mondo della professione autonoma e il 33,6% alle piattaforme digitali, piuttosto che alle opportunità di impiego nel settore pubblico (che si attestano al 10,1%). A conferma di ciò, chiamati a valutare il proprio futuro lavorativo ideale, i giovani rifuggono dalla sicurezza del posto fisso: il 41,6% si dichiara a favore di un modello di lavoro che sia “continuamente rinnovato”, mentre il 19,6% ambisce a un lavoro unico per tutta la vita. Per le stesse ragioni, il 49,3% privilegia la prospettiva di un contratto di lavoro flessibile, a fronte di un 26,9% che preferirebbe invece un contratto di lavoro subordinato. Tra i vantaggi del lavoro flessibile, il 50,6% indica la possibilità di gestire in autonomia il rapporto tra tempo e guadagno, il 30,5% la possibilità di preservare la propria autonomia, l’11,8% l’assenza di vincoli.
(Adnkronos) - Una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (8 rifiuti ad ogni passo) che supera ampiamente il valore soglia stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, cioè meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di costa. Sono i dati che emergono dall’indagine Beach Litter 2022, campagna di citizen science di Legambiente basata su un protocollo ufficiale di campionamento e catalogazione dei rifiuti applicato su tutte le spiagge investigate dagli 834 volontari dei Circoli locali di Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa. I dati sono stati raccolti su 53 spiagge di 14 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto). Sono stati censiti un totale di 44.882 rifiuti in un’area totale di 271.500 mq. La plastica si attesta come il materiale più comune ritrovato, l’84% degli oggetti rinvenuti (37.604 sui 44.882 totali), seguita da 2.004 oggetti di metallo (4,5%), 1.920 di carta/cartone (4,3%) e 1.566 di vetro/ceramiche (3,5%). Inoltre, il 46% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso. Circa i due terzi del totale dei rifiuti ritrovati (il 64% del totale) sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetti (sulle 175 categorie totali): al primo posto oggetti e frammenti di plastica con una dimensione compresa tra 2,5 e 50 cm (14,7% del totale), seguiti dai mozziconi di sigarette (l’8,5%) e dai pezzi di polistirolo (dimensione 2,5-50cm) pari all’8,4%. E ancora: tappi e coperchi in plastica (7,9%) e stoviglie usa e getta (6,1%). Al sesto posto troviamo bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,8%), al settimo reti o sacchi per mitili o ostriche (4,7%), seguite dai cotton fioc in plastica (4,5%). Nono posto occupato da oggetti e frammenti in plastica espansa (non di polistirolo) con il 2,0%; chiudono la classifica 'altre bottiglie e contenitori in plastica' (1,9%).