INFORMAZIONIElisa Mandelli |
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(Adnkronos) - "Bisogna rompere questo unanimismo della propaganda di guerra: non si può solo dire che i russi sono folli, serve parlare delle cause reali di questa guerra. Sicuramente la Russia ha la responsabilità di questa invasione, ma ci sono cause profonde che devono essere comprese e rimosse se si vuole la pace". E' quanto sostiene l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, parlando all’Adnkronos, a margine del convegno ‘Fermare la guerra. L’Italia protagonista per la pace in Europa’ organizzato a Palazzo Wedekind (piazza Colonna, Roma) dal Centro Studi Eurasia Mediterraneo (Cesem) e dall’Associazione ‘Identità europea’, in collaborazione con Partitalia. Spiegando le ragioni di tale dibattito, Alemanno aggiunge che "inoltre bisogna individuare per l’Italia un ruolo diverso da quello del totale appiattimento nei confronti dell’amministrazione Biden che finora ha contraddistinto il governo Draghi". "Credo che l’Italia debba trovarsi in sintonia con Germania e Francia - sottolinea ancora l’ex sindaco di Roma-, che sono i paesi più interessati alla pace in Europa, formulare insieme un piano di pace che deve basarsi su due punti: il contestuale cessate il fuoco con lo stop all’invio delle armi e indicare una strada per garantire l’autodeterminazione dei popoli nella regione del Donbass; bisogna fare dei referendum neutrali per capire cosa vogliano fare davvero quelle regioni che oggi sono il vero centro del conflitto e causa di questa guerra". Al convegno partecipano Michel Fabrizio, vicepresidente di Partitalia, Associazione di Partite Iva; Stefano Vernole, vicepresidente Cesem, Franco Cardini, fondatore Associazione ‘Identità europea’; il generale Marco Bertolini; Luciano Barra Caracciolo, presidente di sezione del Consiglio di Stato e sottosegretario del primo Governo Conte, Toni Capuozzo, giornalista, Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità. "E' grave che finora da parte dell’Occidente, dei paesi europei e degli Stati Uniti non ci sia nessuna proposta negoziale. Ci si limita a dire che i russi si devono ritirare, ma è chiaro che la proposta è irricevibile da parte russa: nella storia non si è mai visto un esercito invasore che sta vincendo girare i tacchi e tornare indietro senza ottenere nulla. Serve fare una proposta di pace credibile e su questo fare la massima pressione attraverso sanzioni e la questione dell’invio delle armi che non deve essere strumento di escalation ma di deterrenza per bloccare il conflitto", conclude.
(Adnkronos) - Nuova nomina ai vertici di Nyc & Company, l'ente ufficiale di promozione, destination marketing, convention and visitors bureau per la città di New York: Martha Palacios è stata nominata senior director, International Mice, Canada, Latam & Europe. Da novembre, Martha Palacios è entrata a far parte di Nyc & Company in qualità di senior director International Mice, occupandosi del mercato canadese, latino-americano ed europeo. Palacios è stata leader delle vendite del settore alberghiero nell'area di New York City per oltre 20 anni e lavorerà con i buyer di questi mercati internazionali chiave al fine di portare un loro prossimo meeting o evento nei cinque distretti della città. Nyc & Company è l'ente ufficiale per la promozione, destination marketing e il convention and visitors bureau per i cinque distretti di New York City, dedicata a massimizzare le opportunità di viaggio e turismo nei cinque distretti, costruendo la prosperità economica e diffondendo l'immagine positiva di New York City in tutto il mondo. Per scoprire tutto quello che c'è da fare e da vedere a New York City, si può visitare il sito nycgo.com.
(Adnkronos) - La maggioranza degli italiani (88%) ritiene che l'uso della bicicletta svolga un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica e nella riduzione del traffico (85%). Tuttavia, oltre la metà (62%) ritiene che andare in bicicletta nella propria zona abitativa sia troppo pericoloso. E' quanto emerge dal nuovo sondaggio Ipsos, condotto in 28 Paesi, tra cui l’Italia, che ha indagato le principali opinioni dei cittadini in merito all’utilizzo delle due ruote in occasione della giornata mondiale della bicicletta (3 giugno). In Italia, il 57% degli intervistati afferma di saper andare in bicicletta e il 49% di possederne una da poter utilizzare personalmente per i propri spostamenti. Il 26% afferma di utilizzare la bicicletta per fare attività fisica e soltanto il 10% per raggiungere il proprio posto di lavoro o studio. Infine, l’8% afferma di utilizzare i sistemi pubblici di condivisione delle biciclette (bike sharing). Bisogna, tuttavia, sottolineare che soltanto il 6% degli italiani non ha accesso a un’automobile da poter usare (la percentuale più bassa tra tutti i 28 Paesi esaminati). In linea generale, è il 37% degli italiani che va in bicicletta almeno una volta alla settimana quota che si riduce al 13% tra quanti dichiarano di utilizzare la bici come mezzo di trasporto principale per un tragitto di 2 chilometri; preceduta dalla camminata a piedi (42%) e dall’utilizzo della propria automobile (29%). La prevalenza dell'uso della bicicletta per fare commissioni o per spostarsi è maggiore nei Paesi in cui è maggiormente percepita come un mezzo di trasporto sicuro (ad esempio in Cina, Giappone e nei Paesi Bassi). Il 57% degli italiani considera la bicicletta una tendenza urbana e nonostante l’alta percentuale (più di 1 intervistato su due) la percentuale di accordo è tra le più basse dei 28 Paesi esaminati: occupa la venticinquesima posizione, dopo Corea del Sud (56%), Giappone (47%) e Ungheria (41%). Nei 28 Paesi considerati nel sondaggio d’opinione Ipsos, gli italiani sono tra i cittadini maggiormente d’accordo con il fatto che i ciclisti spesso non rispettano le regole del Codice della strada e, quindi, possono rappresentare un pericolo per pedoni e automobilisti. In particolare: il 76% degli intervistati ritiene che i ciclisti della propria zona spesso non rispettino le regole del traffico (percentuale più alta tra tutti i 28 Paesi esaminati e superiore di 12 punti alla media internazionale). Il 70% degli intervistati sostiene che i ciclisti rappresentano un pericolo tanto per i pedoni quanto per le automobili o moto/motorini (soltanto in Giappone si registra una percentuale più alta pari all’82% e un distacco di 11 punti con la media internazionale del 59%). Il 68% degli intervistati ritiene che i ciclisti rappresentino un pericolo per gli automobilisti. Inoltre, nella maggior parte dei mercati esaminati, la bici gode di un livello di favore più elevato rispetto a tutte le altre forme di trasporto. In Italia, la bicicletta riscuote l’81% dei consensi e la bici elettrica il 77%. A seguire si posizionano: l’automobile (68%), moto/motorini (60%), monopattino (39%) e camion (34%).