(Adnkronos) - Nove militari ucraini sarebbero usciti dall'acciaieria Azovstal di Mariupol sventolando la bandiera bianca della resa. Lo scrive l'agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando il comandante Alexander Khodakovsky, della brigata Vostok della Repubblica popolare di Donetsk, parlando con l'emittente Rossiya 1. Nessuna conferma per il momento da parte ucraina. Nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva fatto sapere che stavano proseguendo "negoziati molto complicati e delicati per salvare la nostra gente di Mariúpol, dall'acciaieria Azovstal". Le forze armate ucraine non si fermeranno fino a quando non avranno recuperato il Donbass e le truppe russe non avranno cessato la loro offensiva nel paese, ha dichiarato ancora Zelensky, per il quale "gli occupanti non vogliono ancora ammettere di essere in un vicolo cieco e di aver fallito la loro cosiddetta 'operazione speciale'. "Tutta questa brutalità degli occupanti, che l'Ucraina sta vivendo ogni giorno, porterà solo al fatto che i soldati russi sopravvissuti riporteranno il male in Russia, lo restituiranno perché si ritireranno", ha dichiarato ancora. Allo stesso modo, il presidente ha ribadito che sta lavorando affinché i Paesi rafforzino le sanzioni contro la Russia. "La priorità è l'embargo petrolifero", ha sottolineato.
(Adnkronos) - "Oggi è un giorno di festa perché festeggiamo un Osservatorio che vuole ascoltare i giovani che sono molto più curiosi, più smart e audaci rispetto alle generazioni precedenti". A dirlo Carlo Alberto Giusti, rettore della Link Campus University, in occasione della presentazione del 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University. "La nostra università - sottolinea - ha diversi passaporti, nel senso che i giovani provengono tra i diversi Paesi del mondo, portando le proprie esperienze. I giovani hanno molta più forza per affrontare le paure che ci sono, come la guerra".
(Adnkronos) - Spopola sui social in queste ore l’hashtag “#100wears”, ovvero “indossare 100 volte”. È un vero e proprio atto di accusa al nostro modo di acquistare capi di abbigliamento che poi indosseremo poco e niente, e ci invita invece a fare shopping in modo più consapevole, a vantaggio delle nostre tasche e della sostenibilità ambientale. Il ragionamento logico di “#100wears” è ineccepibile: se ciò che si acquista sarà utilizzato almeno 100 volte, allora la spesa sarà ponderata. Già nel 2020 il rapporto "Global Fashion: Green is the new black" ha evidenziato quanto l'industria della moda sia poco sostenibile: solo in Europa produciamo 5,8 miliardi di tonnellate di prodotti tessili (11 kg a persona), per produrre una maglietta servono 2.700 litri d'acqua, per un paio di pantaloni possono fino a 7mila, e il tasso di riciclo è fermo all'1 %.