(Adnkronos) - La Russia non fa nulla di fronte all'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. L'accusa arriva dal capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba. "Vediamo la Nato come un'alleanza, come un'istituzione messa da parte e che non fa assolutamente nulla", ha affermato Kuleba al World Economic Forum di Davos, lodando al contrario l'Unione europea per aver preso decisioni "rivoluzionarie" a sostegno di Kiev. Quanto ai negoziati con la Russia, "non abbiamo precondizioni per una ripresa. Emozionalmente è doloroso sedersi al tavolo con loro dopo le atrocità commesse dalle truppe russe in Ucraina ma siamo pronti a controllare le nostre emozioni se questo significa ristaurare la pace e la nostra integrità territoriale. Il problema che la Russia non sta mandando alcun messaggio di volersi davvero sedere al tavolo e parlare in buona fede". Replicando all'ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, che ha suggerito a Kiev di cedere alcuni territori per tornare alla pace., Kuleba ha inoltre fatto sapere che l'Ucraina non cederà alcun suo territorio alla Russia. "Rispetto Henry Kissinger, ma apprezzo il fatto che non ricopra alcuna posizione ufficiale nell'Amministrazione statunitense. Ha la sua opinione, ma non siamo assolutamente d'accordo con essa", ha affermato. "Non è qualcosa che faremo", ha aggiunto il ministro, sottolineando che la politica di dialogo seguita da Kiev nei confronti della Russia "non ha mai funzionato e alla fine ci ha portato tutti alla più grande guerra in Europa dalla seconda guerra mondiale. Se ha fallito una volta, fallirà due volte". Poi la richiesta agli Stati Uniti di dare al più presto a Kiev sistemi lancia razzi multipli (Mlrs), dando il buon esempio ad altri paesi. "Tutti mi hanno risposto: gli americani ve li hanno già dati?", quindi tocca agli americani dimostrare leadership e "gli altri seguiranno", ha affermato il capo della diplomazia ucraina, citato da Ukrinform. La situazione della fornitura di armi all'Ucraina è molto migliorata, ha sottolineato Kuleba. Ma gli Mlrs servono il più presto possibile, prima che la difficile situazione sul campo peggiori ulteriormente. Senza queste armi, sostiene, l'esercito ucraino non potrà liberare Kherson. "Ogni giorno che qualcuno sta seduto a Washington, Berlino, Parigi e altre capitali, valutando se fare o meno una cosa, ci costa vite e territorio", ha affermato.
(Adnkronos) - "Intervenire tempestivamente sull'introduzione di norme a tutela lavoratori digitali. Il nostro governo sta sviluppando a livello europeo un'iniziativa per la definizione di regole più giuste per i lavoratori digitali e per fare in modo che l'Italia sia espressione di una avanguardia nel riconoscimento delle tutele e dei diritti per questi lavoratori". Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando intervenendo al Senato al convegno 'Salute e sicurezza dei lavoratori in un mondo del lavoro in continua evoluzione'. "Impegno che oggi posso condividere con l'operato di questa commissione" ha aggiunto riferendosi al testo del ddl presentato da Gianclaudio Bressa e il suo ddl che è "attualmente all'attenzione del Dagl e che collima con questa proposta sotto molteplici aspetti". "In linea con le istanze affrontate dalla Commissione europea abbiamo introdotto un obbligo di estensione delle comunicazioni obbligatorie per le piattaforme digitali - sottolinea - che ci permetterà di avere un quadro preciso delle rilevanza del fenomeno nel nostro paese, allo stesso tempo nella proposta di recepimento della direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti abbiamo previsto l'obbligo informativo a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro e committenti che utilizzano sistemi automatizzati al fine di valutarne l'impatto sulle condizioni di lavoro e tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro". Per Orlando dunque c'è "la necessità di adeguare il sistema normativo alle modalità organizzative dettate dalle nuove tecnologie: è una realtà di cui dobbiamo prendere atto e su cui è necessario intervenire tempestivamente".
(Adnkronos) - Il riscaldamento globale ci ruba il sonno. A sostenerlo è una ricerca condotta dall’Università di Copenhagen, che sottolinea come già ad oggi il troppo caldo nelle ore notturne ci stia sottraendo 44 ore di riposo l’anno e come questo numero di ore sia destinato ad aumentare, a causa del global warming. La mancanza di sonno ha ricadute possibili da non sottovalutare infatti ad essa è stata associata a una riduzione delle prestazioni cognitive, a una diminuzione della produttività, a una funzione immunitaria compromessa, a esiti cardiovascolari negativi, a depressione, rabbia e comportamenti suicidi.