INFORMAZIONIAntonia Macellaro |
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(Adnkronos) - Viktor Orban non ha intenzione di discutere dell'embargo sul petrolio russo al vertice dei capi di Stato e di Governo dell'Ue in programma a Bruxelles il 30 e 31 maggio. Il primo ministro ungherese, riporta il Financial Times, lo ha comunicato con una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Mentre l'Ue cerca un consenso unanime per colpire Mosca sul petrolio, Orban ha affermato che parlare delle sanzioni "in assenza di consenso sarebbe controproducente" e metterebbe solo "in evidenza le nostre divisioni interne senza offrire una possibilità realistica di risolvere le divergenze". Il primo ministro ha anche criticato il piano dell'Ue per ridurre la dipendenza dall'energia russa, affermando che mancano "le modalità e i tempi per finanziare gli investimenti necessari per sostituire il petrolio russo". Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, a margine dell'Ecofin a Bruxelles, ha riferito che i ministri delle Finanze dell'Ue hanno "discusso anche oggi" del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che comprende un embargo graduale alle importazioni di petrolio nell'Unione. "Non è la Commissione che fissa l'agenda del Consiglio Europeo, ma consideriamo importante avanzare con la finalizzazione del sesto pacchetto, senza ritardi", visto che è stato presentato da "alcune settimane", ha detto Dombrovskis. "Sappiamo - ha aggiunto - delle preoccupazioni di alcuni Paesi senza sbocchi al mare sulla sicurezza delle forniture e lavoriamo per affrontare queste preoccupazioni. Dobbiamo tenere a mente che prima della guerra il 62% delle importazioni dalla Russia erano idrocarburi". "E' importante - ha concluso - che le decisioni vengano prese senza ritardi. Altrimenti ci troveremo nella strana situazione per cui da una parte sosteniamo l'Ucraina e dall'altra finanziamo la Russia. Questa cosa deve finire".
(Adnkronos) - Si è appena celebrata la Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio), l'occasione per riflettere non solo sulle perdite che stiamo infliggendo agli ecosistemi animali e vegetali, ma anche sulle contromisure da prendere per evitare il peggio. Come la richiesta che arriva dal WWF Italia: l'istituzione del Garante della Natura, una figura di garanzia che sul tema natura possa svolgere funzioni regolatorie, di vigilanza, di controllo e monitoraggio, di accertamento e di risoluzione dei conflitti. In pratica una vera e propria Authority che, come avviene già per altri settori sensibili, vigili sulle azioni rispetto agli obiettivi fissati nella Strategia Nazionale per la Biodiversità, e che sia dotata anche del potere di richiamare i soggetti coinvolti nell’attuazione delle misure. Per sostenere la proposta è anche possibile sottoscrivere una mobilitazione popolare.