(Adnkronos) - "Siamo nella condizione di assumerci una grande responsabilità. Al netto del conflitto e dei problemi che ci sono sul rincaro dei materiali, noi riconosciamo alle imprese impegnate nella costruzione delle opere ciò che è giusto riconoscere. E lo facciamo all’interno di un perimetro che deve essere sempre quello del rispetto delle norme, ma ci assumiamo una responsabilità nel limite di quel perimetro". A dirlo è stato Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità del Mare di Sicilia Occidentale, a margine dell’incontro a Palermo con il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli. "Non c’è stato un solo cantiere bloccato a causa del non riconoscimento degli incrementi sui materiali - ha aggiunto -. Ieri è stata approvata una norma che consente il riconoscimento di maggiori prezzi su alcune materie prime, più costose rispetto al passato. Ma noi quei prezzi li applicavamo anche prima, e non mi vergogno di dirlo, anzi mi assumo la responsabilità di quello che dico".
(Adnkronos) - Un incontro atteso per circa due anni: Cristina Rosi, seppur per poche ore, ha potuto riabbracciare la sua bambina Caterina. La donna di Monte San Savino (Arezzo), colpita da un arresto cardiaco al settimo mese di gravidanza, dopo il parto d'urgenza ha riportato lesioni neurologiche molto gravi. Il marito, Gabriele Succi, grazie ad una raccolta fondi, è riuscito a portare la moglie in una struttura austriaca, centro d’eccellenza per la riabilitazione neurologica; poi la notizia del suo risveglio dal coma dopo 11 mesi, quella parola 'mamma' pronunciata più volte, ha riacceso le speranze per Cristina e la sua famiglia. La campagna ha raccolto 190 mila euro, così Gabriele ha potuto continuare a garantire le cure costose a sua moglie. Una storia, quella di Cristina, che ha fatto il giro del mondo e che ha generato un incontenibile commozione e solidarietà. La donna, nel frattempo, è stata trasferita all'Istituto Agazzi per continuare la riabilitazione e per l’occasione è potuta tornare a casa, seppur solo per qualche ora. Come riportano i media, domenica 15 maggio la donna è uscita dall’istituto di riabilitazione di Arezzo ed è potuta tornare a casa, ad Alberoro, frazione del comune di Monte San Savino (Arezzo), e abbracciare per la prima volta la figlia, che oggi ha quasi due anni e che necessita di cure costanti. “Oggi - racconta Gabriele ad Arezzo Notizie - è stata una bella giornata, al termine di alcune ore di grande emozione, tutto è andato bene. Cristina era tranquilla, l’ho vista molto presente e sorridente. Il dramma che stiamo vivendo non è riuscito a scalfire il suo sorriso. Da oggi, ogni settimana tornerà a casa qualche ora, poi se tutto andrà bene sarà aumentata la frequenza delle visite. Vederla così è un miracolo, purtroppo però ha problematiche importanti e ha bisogno di attenzioni e cure”. Ora la famiglia dovrà affrontare una nuova sfida, preparare una casa adeguata ad accogliere Cristina e gestire mamma e figlia. “Senza l'aiuto di tutti coloro che hanno contribuito alle cure di Cristina, forse tutto questo non sarebbe stato neanche immaginabile", scrive Gabriele sulla piattaforma GoFundMe, dove da alcune ore ha avviato una nuova campagna. "Adesso serve un ulteriore sforzo per fare in modo che Caterina e sua mamma possano finalmente condividere lo stesso tetto, sorridersi e stringersi forte come in questi due anni non è stato possibile”, aggiunge.
(Adnkronos) - Per la prima volta sulla costa meridionale della Nuova Zelanda sono trovate spugne marine sbiancate a causa della temperatura estremamente calda dell'acqua. La scoperta è stata fatta il mese scorso in occasione del viaggio di ricerca di un gruppo di scienziati della Victoria University di Wellington, che hanno lanciato l'allarme: in oltre una dozzina di siti nei pressi del Breaksea Sound e del Doubtful Sound, nella zona del Fiordland National Park, quasi tutte le spugne - che normalmente sono di un bel color marrone cioccolato - risultavano sbiancate. In alcune zone - ha riferito il professore di biologia marina James Bell - almeno il 95 per cento delle spugne era completamente bianco. Lo scorso anno in Nuova Zelanda si è registrato il record della temperatura dell'acqua, 2,6 gradi in più della media, con picchi di quasi il doppio proprio nella zona del Fiordland.