(Adnkronos) - Volo Ita Airways da New York JFK a Roma Fiumicino. C'è stata una "perdita di comunicazione radio", informa la compagnia aerea in una nota relativa all'inchiesta interna su quanto accaduto il 30 aprile scorso. "L'indagine ha portato all'individuazione di un comportamento non conforme alle procedure in vigore da parte del comandante sia durante il volo che una volta atterrato'', continua Ita che ne ha disposto "l'immediato licenziamento". Ita Airways conferma, inoltre, in modo chiaro e rigoroso che "la sicurezza del volo è sempre stata garantita secondo i più alti standard di sicurezza previsti dalla regolamentazione aeronautica". "Sono state attentamente rispettate le norme e tutte le procedure di sicurezza secondo i criteri più elevati, con l'ausilio come da prassi dell'elevata tecnologia di bordo, garantendo dunque il massimo livello di sicurezza ai passeggeri'', conclude la nota.
(Adnkronos) - "I numeri parlano chiaro e dicono che dobbiamo recuperare produttività sia nell’industria che nei servizi per guardare avanti con fiducia e crescere. Uno dei fattori determinanti per raggiungere questo obiettivo è aumentare la presenza di manager nelle nostre imprese, come emerge dall’indagine commissionata a Cgia. Per questo da tempo stiamo collaborando anche con la Regione sviluppando programmi che prevedono l’impiego, anche volontario, di manager a supporto di giovani, imprese in trasformazione e startup". Così Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto, nel suo intervento durante l’assemblea che ha visto presenti quasi cento manager associati presso Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore di Vicenza. Presente Elena Donazzan, assessore all'Istruzione, formazione e lavoro della Regione del Veneto, che ha rilanciato: “Stiamo collaborando da tempo con Manageritalia Veneto per supportare il tessuto economico del nostro territorio. Il ruolo dei manager nell’accompagnamento delle trasformazioni in atto è vitale, ancor più nei passaggi a nuovi modelli di business, nell’innovazione e nei passaggi generazionali. Abbiamo bisogno dei manager di oggi e di domani per dare un futuro alle tante nostre imprese solide, ma bisognose di continuo sviluppo e innovazione. Quindi servono più manager e dobbiamo far crescere i prossimi manager i giovani e le donne”. 'Attrattività delle imprese, produttività e demografia' è il tema della ricerca dell’ufficio studi Cgia di Mestre per Manageritalia che ha dato il via alla sessione pubblica dell’Assemblea Manageritalia Veneto. La ricerca analizza, mettendo a confronto il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, il quadro macroeconomico di base, il valore aggiunto e la produttività (dimensione aziendale e managerialità) come misure dell’attrattività delle imprese, e gli aspetti demografici. La produttività, misurata anche sul numero degli addetti, in Veneto è simile a quella nazionale, ma più bassa di Emilia-Romagna e Lombardia. Il gap è evidente nella manifattura (69mila euro per per occupato). La produttività totale dei Servizi in Veneto (55mila euro per occupato) è leggermente superiore rispetto a quella dell’Emilia-Romagna, ma nettamente inferiore a quella della Lombardia (65mila euro per occupato). Veneto in netto vantaggio sull’Emilia-Romangna nei macro-comparti Trasporti, Commercio e Servizi Turistici, ma sempre inferiore alla Lombardia. Uno dei gap più ampi con la Lombardia è nei servizi alle imprese con 66mila euro per occupato in Lombardia a fronte dei soli 53mila del Veneto. E oggi i servizi alle imprese sono determinanti anche per la manifattura per competere. Per quanto riguarda la presenza e l’operatività dei manager, per un confronto europeo omogeneo ci si può basare sui dati Eurostat che identifica come manager i dirigenti, più una quota di quadri. Tra le economie più avanzate l’Italia è fanalino di coda, con appena il 3,4% di manager sul totale degli occupati, rispetto a Spagna (4,0%), Germania (4,0%) e Francia (6,7%) ed è lontana dalla media dell’Europa (4,9%) In Veneto, in particolare, il numero di manager risulta abbastanza basso, attestandosi ad appena il 3% di tutti i lavoratori dipendenti contro una media nazionale del 4% e il 3,9% dell’Emilia-Romagna e il 6,8% della Lombardia. Rilevante la differenza con la Lombardia (6,8% la quota di manager sul totale lavoratori), spiegabile da un contesto economico dove la finanza ha un peso molto rilevante. Ma anche nel confronto con l’Emilia- Romagna, con un contesto produttivo simile, è evidente il gap del Veneto. Al di là dei numeri assoluti si conferma, in quasi tutti i settori, un’incidenza di manager in Veneto più bassa rispetto all’Italia e a quello delle 2 regioni competitor.
(Adnkronos) - Yves Rocher Italia cresce e punta, per il 2022, a chiudere sopra i livelli del 2019 . "Abbiamo vissuto dal 2008 al 2020 una crescita consecutiva e costante a doppia cifra - dice all'AdnKronos Carlo Bertolatti, general manager di Yves Rocher Italia - che ci ha portato a chiudere il 2021 con un fatturato di 230 milioni di euro, in linea con i risultati 2020 (dove eravamo cresciuti dell 11% mentre il mercato ha chiuso a -12%). Il peso dei nostri canali è diviso tra 80% social selling e 20% retail". Il 2022 pur essendo "un anno molto complesso" per il Covid "e con l’inflazione iniziata a fine 2021 che sta accelerando con il conflitto Russia-Ucraina, desideriamo comunque chiudere sicuramente sopra i livelli del 2019". Tra gli obiettivi che si è dato Bertolatti, oltre al voler riconfermare il posizionamento di Yves Rocher come marca cosmetica in Italia, c'è quello di continuare a recuperare il fatturato perso nel retail nei confronti del 2019 "e in questo senso le cose vanno meglio di quanto avevamo previsto a fine 2021" spiega. Per il social selling invece, "vogliamo mantenere il nostro fatturato". Il marchio, presente in Italia dal 1984 con un doppio canale distributivo (i punti vendita monomarca e il canale social selling) oggi conta 112 negozi monomarca, circa 300 dipendenti dedicati ai negozi, e insieme alla rete vendita social selling vende oltre 33 milioni di prodotti su tutto il territorio nazionale. "Ad oggi sono 72 i negozi che seguono il modello retail dell'Atelier Lab' - spiega Bertolatti - un concept avente l’obiettivo principale di rendere l’esperienza d’acquisto dei clienti sempre più personalizzata, moderna e dinamica. Stiamo poi sempre di più modernizzandolo il canale del social selling, evoluzione della vendita diretta, cercando di cavalcare i trend digitali che garantiscono oggi un contatto più immediato e capillare". Da quando nell'aprile scorso Yves Rocher è diventato 'società benefit' sono state intraprese diverse iniziative significative, e il brand intende perseguire degli obiettivi concreti sul lungo periodo in tema sostenibilità. "Agiamo su diversi fronti per riuscire a portare avanti i valori di mister Yves Rocher di 'Restituire alla natura ciò che ci ha donato' - sottolinea Bertolatti -. I nostri 20 Laboratori ospitano 200 esperti ricercatori che quotidianamente si impegnano per migliorare naturalità ed efficacia delle formule, cercando di trarre sempre il meglio dalla Natura per la nostra pelle, senza però sfruttare le risorse naturali". A La Gacilly, cuore e paese natale della marca, ci sono anche i botanici, coltivatori, oltre che formulatori e produttori. "L’unione di questi team di esperti - evidenzia Bertolatti - ha dato origine a prodotti e formule con 100% principi attivi vegetali e oltre 600 formule vegane, siamo stati in grado di eliminare 300 ingredienti in più rispetto ai 1.300 vietati dalla normativa europea e ci stiamo impegnando anche sul fronte dell’approvvigionamento responsabile ed etico di tutte le nostre filiere". Già La Gacilly, puntualizza Bertolatti "con le sue 9 piante emblematiche, è membro Uebt (Union For Ethical Bio Trade) e l’obiettivo è quello di riuscire a certificare anche tutte le 250 filiere nel mondo". Un altro aspetto fondamentale come marca riguarda l’innovazione in termini di packaging. "Da una parte - osserva Bertolatti - lavoriamo per cercare di ottimizzare l’impiego di carta e di eliminare completamente l’utilizzo della plastica e ci sono alcuni dei nostri packaging, quelli dei prodotti solidi, con 0% plastica. I nostri flaconi sono realizzati in 100% plastica riciclata e riciclabile già da ottobre 2020 e i nostri pack sono ideati secondo la logica dell’innovazione frugale, pensati per essere ridotti all’essenziale". Diventare Società Benefit ha comportato anche un cambio di denominazione sociale e di statuto. "Questo - ricorda Bertolatti - ha permesso di affiancare agli obiettivi di business, in modo chiaro ed evidente, anche degli obiettivi e finalità di beneficio comune con l’intento di seguire quella che è la missione del Gruppo Rocher di 'riconnettere le persone alla natura". Il prossimo step è quello dell’intero Gruppo, che ha l’obiettivo di diventare B Corp entro il 2025. Tra i progetti sicuramente più pioneristici e visionari c'è Plant For Life, avviato nel 2007. "Questa iniziativa - rimarca - ha permesso di piantare 100 milioni di alberi dalla sua nascita fino al 2020, ed oggi l’iniziativa si muove verso un altro ambizioso traguardo, quello di 135 milioni di alberi entro il 2025. Un’iniziativa che ci sta fortemente a cuore e che siamo riusciti a portare anche in Italia, piantando in un anno oltre 24.000 alberi in 5 delle nostre regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Lazio). Nel beauty da molti anni l’attenzione si è spostata su prodotti naturali e bio ma per Yves Roches è sempre stata una priorità. "È sempre più evidente - afferma Bertolatti - come la clientela è sempre più esigente e selettiva, non cerca prodotti solo di qualità, ma anche prodotti sostenibili. Quando la marca è stata fondata nel 1959, nessuno parlava o avrebbe mai parlato di sviluppo sostenibile, tuttavia mister Yves Rocher è sempre stato convinto che la sostenibilità sarebbe stata alla base del suo progetto imprenditoriale. Oggi, oltre 60 anni dopo, siamo rimasti fedeli alle convinzioni iniziali e questi temi sono completamente integrati nel Dna della marca, rispondendo anche alle attuali esigenze dei consumatori, sempre più impegnati e attenti alla causa ambientale". Diverse le sfide future per il brand. "Alla base di tutto, come marca - chiosa Bertolatti - il lavoro si focalizzerà sull’innovazione prodotti, sul continuo miglioramento delle performance dei prodotti in termini sicurezza ed efficacia delle formule, e sulle percentuali di naturalità, su tutte le categorie merceologiche, ma in particolare su quelle di skincare e haircare che rappresentano al meglio l’innovazione ed expertise botanica della marca". A livello di filiale italiana, "ci stiamo focalizzando sempre più sulla costante innovazione da apportare alla nostra struttura di vendita multicanale - conclude il general manager di Yves Rocher Italia - caratterizzata dalla presenza di retail (negozi monomarca) e social selling. Obiettivo: far crescere di pari passo entrambi i canali. Tecnologia, omnicanalità e coerenza sono le parole che caratterizzano il nostro 2022".