(Adnkronos) - Kylian Mbappe rimane al Paris Saint-Germain, dice no al Real Madrid e firma un contratto triennale destinato a sconvolgere il mondo del calcio con numeri record tra bonus e stipendio. L'attaccante, 23 anni, ha sciolto i dubbi: no ai blancos, sancito da un messaggio Whatsapp al presidente Florentino Perez. Mbappe resterà al Psg dopo la 'proposta indecente' del club parigino. "La nostra storia si scrive qui. Qui è Parigi", l'annuncio che il calciatore confeziona in un video diffuso dal club. Le cifre ufficiali non sono note, ma dalla Francia e dalla Spagna -dove il Real mastica amaro- rimbalzano numeri impressionanti. Mbappe riceverà un enorme bonus alla firma: si parla di almeno 130 milioni di euro. Percepirà poi un ingaggio da record, di almeno 50 milioni netti a stagione. In totale, il Psg si imbarca in un'operazione da 400 milioni di euro, con tanti saluti al fair play finanziario sbandierato in questi anni dalla Uefa. E non è tutto. A Mbappe, a quanto pare, il Psg qatariota di Nasser Al-Khelaifi ha promesso un sostanziale controllo sulla gestione della squadra: l'attaccante potrà dire la sua su acquisti, cessioni e - perché no - allenatore. Un accordo senza precedenti, non propriamente in linea con il 'calcio del popolo' che la Uefa guidata dal presidente Aleksander Ceferin propone proprio in tandem con Al-Khelaifi, numero 1 dell'Eca (associazione dei top club europei), in contrapposizione al progetto Superlega sostenuto dai 'ricchi' Real Madrid, Barcellona e Juventus. in Spagna il presidente della Liga, Javier Tebas, ha sempre osteggiato la Superlega. Ora, dopo lo choc Mbappe, ha scoperto l'altra faccia della medaglia: "Quello che sta facendo il Psg con il rinnovo di Mbappé a cifre enormi (a sapere dove e come lo pagano) dopo le perdite per 700 milioni nelle ultime stagioni e con un monte ingaggi superiore a 600 milioni è un insulto al calcio. Al-Khelaifi è pericoloso quanto la Superlega". Alle parole di Tebas segue la nota con cui la Liga annuncia che presenterà un esposto contro il Psg dinnanzi all'Uefa, alle autorità amministrative e fiscali francesi e agli organi competenti dell'Ue. L'accordo alla base del nuovo contratto di Mbappe, rileva la Liga, "mina la sostenibilità economica del calcio europeo mettendo in pericolo centinaia di migliaia di posti di lavoro e l'integrità sportiva a medio termine, non solo delle competizioni europee, ma anche dei nostri campionati nazionali". Per la Liga "è scandaloso che un club come il Psg, che la scorsa stagione ha perso più di 220 milioni di euro, dopo aver accumulato perdite di 700 milioni di euro nelle ultime stagioni (dichiarando anche introiti da sponsorizzazioni di importo molto dubbi) con un costo dello staff sportivo intorno ai 650 milioni per questa stagione 21/22, possa far fronte ad un accordo con queste caratteristiche".
(Adnkronos) - Sebbene l’Italia resti uno dei Paesi con un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Europa (nel 2020 contava 660 automobili ogni 1000 abitanti), negli ultimi anni la tendenza che va affermandosi è quella di utilizzare negli spostamenti urbani veicoli condivisi con un minor impatto ambientale come auto, scooter, bici e monopattini elettrici. La sharing mobility, quindi, si sta sempre più affermando come valida alternativa all’utilizzo dei veicoli privati per spostarsi nei centri urbani. Al fine di indagare il livello di soddisfazione di chi utilizza i servizi di mobilità condivisa, Altroconsumo ha condotto un’inchiesta, insieme ad altre organizzazioni di consumatori europee che fanno parte del network Euroconsumers, in un totale di 8 città in Italia, Spagna, Portogallo e Belgio. In Italia, l’inchiesta si è focalizzata nelle città di Roma (775 testimonianze di consumatori raccolte) e Milano (888). Tra chi usufruisce di questi servizi, l’84% dei milanesi e il 90% dei romani continua comunque a guidare anche la propria auto, in media 4 volte a settimana. Quanto all’uso dei mezzi pubblici, è assai più diffuso a Milano (73%) che a Roma (46%). In entrambe le città il servizio più usato è il car sharing senza autista (75% a Milano, 62% a Roma), seguito a Milano dal bike sharing (48%) e a Roma dal car sharing con autista (39%). Se nel complesso la soddisfazione per i servizi di mobilità condivisa è abbastanza alta in entrambe le città, le piattaforme per la condivisione di monopattini e scooter sono quelle che ottengono il giudizio d’insieme più basso. Ogni paese ha le sue preferenze in fatto di mobilità condivisa, il livello di soddisfazione è ovunque buono. In Portogallo e Spagna spopola il noleggio con autista, mentre il car sharing senza conducente è il servizio più utilizzato in Italia. In Belgio va forte la micromobilità: bici e monopattini sono tra i mezzi più utilizzati. Nel nostro Paese, per quanto riguarda i servizi di car sharing senza autista, E-vai è la piattaforma che ottiene i giudizi migliori secondo i consumatori (93 punti su 100), anche grazie alla facilità d’uso dell’app e del veicolo, oltre che alla semplicità della procedura di pagamento. Il servizio meno apprezzato è invece Car Sharing Roma, di cui non convincono i prezzi e il servizio di assistenza clienti. Nel car sharing con autista, il noleggio auto con conducente (Ncc) supera Uber: anche se entrambi raggiungono un ottimo livello di soddisfazione per i tempi di attesa brevi, la pulizia e la comodità del veicolo. Il servizio di bike-sharing più apprezzato è Dott (80 punti) in quanto app e bici sono facili da usare, i mezzi forniti sono comodi e solidi, mentra la pulizia è l’aspetto meno apprezzato. Tra i servizi di noleggio di scooter vince Cityscoot (79 punti) per la facilità del pagamento, la qualità dei veicoli forniti e la loro pulizia e l’assistenza ai clienti. Infine tra i fornitori di monopattini elettrici Dott e Lime emergono in positivo per la facilità nell’uso dell’app e nei pagamenti, e anche per la comodità d’utilizzo del veicolo. Problemi e intoppi nell’utilizzo di app per prenotare i servizi di mobilità condivisa sono frequenti sia a Milano che a Roma. Il 39% dei milanesi che usano il car sharing ha avuto, negli ultimi 12 mesi, problemi di malfunzionamenti delle app, contro il 19% degli utenti romani. L’84% dei rispondenti milanesi e il 78% dei romani, comunque, dichiara che la presenza dei servizi di trasporto condiviso ha migliorato la mobilità in città, anche se circa la metà trova che ha un costo troppo elevato per consentirne un uso regolare. A risultare carente, soprattutto nella capitale, è l’infrastruttura cittadina: solo il 35% dei romani trova che sia adatta a integrare tutti i differenti mezzi di trasporto, contro il 58% degli intervistati milanesi.