(Adnkronos) - Il cardinale Angelo Becciu, nel quarto interrogatorio davanti al Tribunale Vaticano per lo scandalo finanziario legato alla compravendita dell'immobile londinese ha detto di essersi sentito umiliato "in certi tratti dell'interrogatorio" del Promotore di giustizia. In particolare, Becciu ha osservato in una dichiarazione spontanea: "Mi duole dirlo ma sono state avanzate domande, da parte dell’Ufficio del promotore, che hanno leso la mia dignità sacerdotale e la mia onestà personale. Sono stato platealmente apostrofato di fare finta di non intendere o non ricordare, si è addirittura dubitato sulla mia rettitudine nel gestire offerte ricevute dai fedeli, si è cercato di carpire la mia buona fede presentando documenti non firmati o di dubbia attribuibilità con premesse nocive per il mio sforzo mnemonico, esulando così da fatti su cui sono chiamato a difendermi". "Io - ha detto Becciu - non sono certo un esperto di diritto ma non posso consentire che si espongano, strumentalizzandoli, fatti ed argomenti, che ritengo assolutamente estranei alle accuse e che offendono la mia dignità cardinalizia, e tramite essa la Chiesa tutta". In una dichiarazione spontanea davanti al Tribunale Vaticano, nel corso del quarto interrogatorio, il cardinale ha detto che si limiterà "a rispondere esclusivamente per quanto riguarda l'accusa relativa alla Spes alle domande afferenti i due pagamenti effettuati nel 2015 e nel 2018"."Rimango ovviamente a disposizione del Tribunale e delle parti - ha aggiunto - esclusivamente per le accuse sulle quali sono stato chiamato a rispondere nel processo". Ha inoltre ribadito che se avesse capito "che qualcosa non andava negli investimenti lo avrei detto. Se avessi capito che i risultati non erano quelli preventivati, avrei cercato di rimediare. Anzi, se non avessi agito mi sarei assunto le mie responsabilità". Domani ci sarà una nuova udienza davanti al Tribunale Vaticano. Sarà sentito Fabrizio Tirabassi, l’ex economo della Santa Sede. PERLASCA - Il teste chiave del processo in Vaticano per lo scandalo finanziario, legato alla compravendita del Palazzo londinese di Sloane Avenue, monsignor Alberto Perlasca a udienza inoltrata si è presentato nell'Aula del Tribunale dove è in corso l’interrogatorio del cardinale Angelo Becciu. Il pm Alessandro Diddi fa subito notare che Perlasca, che si costituirà parte civile nel processo contro Becciu, non può rimanere in Aula in quanto "testimone". Immediata la decisione del presidente Giuseppe Pignatone: "Deve uscire immediatamente". Perlasca, visibilmente smagrito e con aria stralunata, incassa la decisione protestando vibratamente a gesti. LEGALI BECCIU - "Il Cardinale ha chiarito ampiamente, già dalle scorse udienze, le uniche contestazioni formulate dall'Accusa circa la cooperativa Spes — i due contributi del 2015 e del 2018 —, spiegando fatti ormai notori: il sostegno ad un panificio e ad un centro polifunzionale a vocazione sociale". Così gli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, difensori del cardinale Angelo Becciu, al termine dell'udienza del processo in corso in Vaticano. "Il Cardinale ha, quindi, spiegato ogni vicenda rilevante per il processo, evitando di rispondere a domande formulate dal Promotore di Giustizia su fatti estranei alle contestazioni. Il Cardinale ha, infine, ulteriormente ribadito i rapporti con la signora Marogna, chiarendo definitivamente la natura istituzionale dell’incarico conferitole, fornendo ogni coordinata necessaria a verificare l’assoluta correttezza del proprio operato. Anche sul presunto tentativo di subornazione il Cardinale ha fatto emergere la assoluta correttezza della propria condotta chiarendo l'assoluta infondatezza dell'accusa”.
(Adnkronos) - Nell’attuale mondo del lavoro, in continuo cambiamento, l’innovazione ha ormai ampliato il suo significato coniugando l’elemento trasformativo con quello rafforzativo, diventando, dunque, per il Gruppo Nestlé in Italia, 'trasforzativa': ovvero un’innovazione che punta a influenzare i processi aziendali, stimolando le idee e valorizzando il talento delle nuove generazioni per far evolvere radicalmente il modo in cui l’azienda opera oggi e opererà domani. Il percorso di innovazione acquista così nuovo valore, integrandosi alle strategie di sostenibilità con l’obiettivo di trasformare e rafforzare tutti i processi aziendali. In questo contesto, le competenze 'green' diventano sempre più rilevanti sia per le aziende che per le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro. Queste, infatti, nella costruzione della loro carriera prediligono quelle realtà che integrano i bisogni sociali e ambientali nel loro modello di business. Un fenomeno in continua crescita a cui è dedicata l’edizione 2022 della 'Vet Week', la settimana europea della formazione professionale, incentrata appunto sulla green transition e sui green job: le professioni del futuro (ma anche del presente) che mirano a coniugare sensibilità ambientale e competenze lavorative nel percorso della transizione ecologica. Il Gruppo Nestlé in Italia, infatti, accoglie e supporta il talento e le idee delle nuove generazioni impegnate nel mondo agritech con la seconda edizione del Nestlé Startup Program, l’iniziativa promossa dall’azienda per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, entrata ormai nel vivo. Sono state infatti selezionate le tre startup finaliste, chiamate a implementare soluzioni innovative sul tema dell’agricoltura rigenerativa e dei modelli di produzione sostenibili per la filiera del pomodoro. Il programma vede il contributo del partner scientifico Future Food Institute e la collaborazione di Steriltom, storico fornitore italiano di polpa di pomodoro per il Gruppo Nestlé. Le tre startup sono giunte alla fase di prototipazione e validazione dei loro progetti al termine di uno sprint di sei settimane dove hanno lavorato insieme ai mentor di Nestlé e ai coach di Future Food Institute per migliorare l’efficacia delle proprie proposte. Lungo questo percorso, le startup hanno ideato soluzioni per sviluppare substrati consumabili eco-friendly al fine di migliorare la fertilità e la struttura del suolo; efficientare i processi agronomici (irrigazione, trattamenti fitosanitari, monitoraggio degli insetti); rilevare la qualità e la quantità della produzione tramite sensori IoT per lo studio dei suoni e delle vibrazioni emesse dagli insetti impollinatori. Il programma si concluderà a fine giugno con un bootcamp in cui verranno presentate le soluzioni e i risultati della fase di prototipazione. Il Nestlé Startup Program è parte di Nestlé Needs YOUth, l’ambizioso progetto promosso a livello globale dall’azienda con l’obiettivo di dare accesso a opportunità economiche a 10 milioni di giovani in tutto il mondo entro il 2030. Nestlé si impegna da sempre a valorizzare il talento e lo spirito imprenditoriale delle giovani generazioni dando loro l’opportunità di trasformare le idee in progetti concreti. “Siamo particolarmente orgogliosi - ha dichiarato Giacomo Piantoni, direttore Risorse umane Gruppo Nestlé in Italia - dell’entusiasmo, della straordinaria voglia di mettersi in gioco e di imparare dei giovani imprenditori che hanno partecipato al Nestlé Startup Program e dei tre team finalisti. In questa edizione abbiamo scelto di mettere al centro la terra, dove sono coltivate con cura e attenzione le nostre materie prime. Con questa iniziativa siamo in grado di coniugare sostenibilità delle pratiche agricole e valorizzazione dei giovani talenti, due pilastri fondamentali della nostra strategia di business. Come grande attore che opera a livello internazionale nel settore agroalimentare, in Nestlé siamo convinti che l’innovazione e le competenze in ambito 'green' siano fattori imprescindibili per condividere idee e proporre soluzioni che possano dare nuova linfa al tessuto imprenditoriale agritech”.