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(Adnkronos) - "Una figura di grande rilievo nella storia della Democrazia Cristiana e anche nella storia del Paese. Ha avuto la responsabilità della guida della Dc nella fase quasi finale della storia del partito, a partire dai primi anni ’80, e ha tentato di guidare la Dc sulle vie del rinnovamento, riuscendo in parte, e dovendo sopportare lo scontro col tema reale delle alleanze che avevano assunto un valore rilevante, nel senso che non erano più alleanze con una forza esterna ma alleanza per immedesimazione. E qui si è chiusa l’esperienza della sua segreteria. Rimane comunque un capitolo importante della storia del Paese". Così all’Adnkronos l’ex ministro Dc Calogero Mannino ricorda Ciriaco De Mita. "Ricordo l’uomo – aggiunge Mannino - molto intelligente, molto colto, dotato di capacità dialettiche notevolissime. Vorrei dire che nella storia della Dc il confronto con De Mita è stato non il rito ma il compito ineludibile di tutti i democratici cristiani, perché indubbiamente De Mita era un uomo che pensava, proponeva pensiero". "Di fronte alla morte – conclude Mannino – c’è soltanto da chinare il capo, da ricordarlo nella preghiera e per certi versi da avere nostalgia del lunghissimo tempo in cui il suo ruolo è stato un elemento di confronto per tutti".
(Adnkronos) - “Quello dell’invalidità civile è un tema complesso che coinvolge la sfera emotiva e affettiva delle persone più fragili e dei loro familiari ed è anche per questo che l’Inps sta lavorando ad una semplificazione delle procedure per il riconoscimento dell’invalidità e delle tutele ad essa collegate, particolarmente gravose per i cittadini anche perché implicano trafile lunghe presso più enti e vari controlli medico-legali”. Lo dice, all’Adnkronos/Labitalia, il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi. “Anche grazie - sottolinea - alle innovazioni finanziate dal Pnrr, l’Istituto fornisce alle persone con disabilità (circa 3 milioni e mezzo di cittadini) la possibilità di inviare digitalmente gli atti per il riconoscimento dell'invalidità civile e previdenziale e ha automatizzato l’indennità di accompagnamento per gli ultra sessantasettenni. Inoltre, è stata introdotta la Disability card, la nuova procedura per la ‘richiesta della Carta europea della disabilità in Italia’ (Ced), rilasciata in collaborazione con la Zecca dello Stato”, ricorda. “Da qualche anno, poi, l’Inps - continua - ha introdotto il certificato telematico oncologico introduttivo, la cui compilazione è affidata a medici oncologici appartenenti a strutture convenzionate che hanno in cura il malato oncologico. Questo certificato ha allo scopo di assicurare un accertamento sanitario dell’invalidità nel malato oncologico rapido e corretto senza alcun ulteriore onere per il paziente e l’Istituto è impegnato in una campagna (Ifo, Gemelli e Agenas hanno già aderito) volta a promuoverne la diffusione e ad aumentare la platea dei medici certificatori”. “Per l’accertamento delle patologie pediatriche e l’erogazione delle prestazioni socio-assistenziali a favore dei pazienti minori affetti da disabilità e a favore delle loro famiglie - sottolinea Caridi - l’Istituto ha introdotto anche il certificato specialistico pediatrico che velocizza l’iter sanitario in quanto evita di sottoporre i minori a ripetute visite mediche effettuate per la stessa finalità, e permette, in caso di documentazione medica esaustiva, di definire la domanda tramite una valutazione medico legale agli atti”. “Sono già stati sottoscritti dall’Istituto - avverte - protocolli sperimentali con gli ospedali Gaslini di Genova, l’ospedale Bambino Gesù di Roma, con l’Azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli - Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e numerose altre aziende sanitarie hanno manifestato interesse all’utilizzo del certificato specialistico pediatrico: l’azienda socio-sanitaria territoriale Fatebenefratelli Sacco e l’Ospedale V. Buzzi di Milano, il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, il Dsm dell’asl di Salerno, l’azienda sanitaria provinciale di Agrigento - Centro Autismo UC Npia, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna e l’associazione Ospedali pediatrici italiani”. “Da quest’anno - afferma - con l’adozione dello schema di ‘Protocollo quadro per l’utilizzo del certificato specialistico pediatrico a favore della tutela della disabilità’, tutti i direttori regionali dell’Inps potranno sottoscrivere, in nome e per conto dell’Istituto, un protocollo con le realtà sanitarie del territorio della durata di 3 anni e possibilità di rinnovo per un uguale periodo senza oneri economici”.
(Adnkronos) - Entro la fine di quest’anno vedrà la luce la nuova disciplina comunitaria in materia di batterie, la quale andrà a sostituire l’attuale direttiva in vigore sin dal 2006. La proposta di regolamento Ue, al momento ancora in fase di discussione tra Commissione, Parlamento e Consiglio, rappresenta il primo atto legislativo in attuazione del nuovo pacchetto economia circolare. In gioco ci sono elementi di novità che disciplineranno tutti gli aspetti del ciclo di vita delle batterie, compreso il delicato tema della commercializzazione delle batterie non ricaricabili. “Riguardo al cosiddetto phase out delle pile non ricaricabili è bene condividere con il pubblico alcune importanti precisazioni, necessarie a contrastare l’annoso e ormai consueto fenomeno delle fake news” precisa Stefano Setti, coordinatore del Gruppo Pile rappresentato all’interno dell’Associazione Anie Csi. “Va infatti ribadito con chiarezza che nessuna delle proposte presentate, e attualmente al vaglio delle istituzioni in sede di trilogo, prevede una immediata e imminente messa al bando di tutte le batterie non ricaricabili. Tale opzione regolamentare non risulta infatti prevista, anche nella peggiore delle eventualità, prima del 2027 o di 9 anni dall’entrata in vigore del provvedimento”. Decisamente premature, quindi, le numerose notizie reperibili in rete che paventano un divieto alla produzione e vendita delle pile non ricaricabili già dal 2024. “Va peraltro aggiunto che - prosegue Setti - qualsiasi decisione definitiva sulla messa al bando dovrà essere preceduta, in qualunque ipotesi, dalla conduzione di un adeguato studio e relativa valutazione di fattibilità da parte della Commissione europea”. Solamente sulla base dei risultati che emergeranno dalle analisi della Commissione verrà quindi, eventualmente, previsto formalmente la messa al bando delle batterie non ricaricabili; il tutto ovviamente con un propedeutico periodo transitorio, imprescindibile per adeguare il mercato, le apparecchiature e le abitudini dei consumatori al cambio di rotta.