INFORMAZIONISCAI spa Consulenza, Informatica e Software Ruolo: Talent Acqisitiin Lead Area: Human Resource Management Giorgia Cataldi |
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(Adnkronos) - "Grazie a tutti per le preghiere e l'aiuto per ritrovare la mia bambina, ora è stata trovata, la mia piccolina ora vola con gli angeli". Così su Facebook Angel Garza ha reso noto che sua figlia Amerie Jo Garza è una dei 19 bambini uccisi nella strage nella scuola elementare in Texas. "Non date mai nulla per scontato, abbracciate la vostra famiglia, dite loro che li amate, ti voglio bene Amerie, proteggi il tuo fratellino per me", ha aggiunto il padre che dopo la strage aveva pubblicato un post su Facebook chiedendo aiuto per avere informazioni sulla figlia. "Sono passate sette ore ed ancora non ho notizie della mia amata, per favore aiutatemi a trovare mia figlia", aveva scritto. Per ore infatti i genitori dei bambini hanno aspettato nel centro all'allestito all'esterno della scuola aspettando che venisse detto loro qualcosa sui loro figli. Diversi genitori hanno detto alla Cnn che sono stati sottoposti ad un test del Dna per determinare eventuali relazioni con le vittime.
(Adnkronos) - Con il progetto Prevenzione cardiovascolare l’Inps punta all’individuazione precoce di fattori di rischio nonché dell’assetto cardiovascolare dei dipendenti. Il progetto sarà così articolato: visita cardiologica con compilazione di una scheda per individuare le caratteristiche individuali e i principali fattori di rischio e rilevazione dei principali parametri (obiettività cardiovascolare, pressione arteriosa, saturazione di O2), effettuazione di analisi di base (identificazione di dismetabolismi), elettrocardiogramma a riposo a 12 derivazioni (valutare lo stato cardiocircolatorio) Il progetto si propone due principali obiettivi: la sensibilizzazione dei dipendenti nei confronti di uno stile di vita sano; l’identificazione dei fattori di rischio cardiovascolare e il loro trattamento, con riduzione della morbilità e mortalità per cardiovasculopatie. L’Inps ha istituito questo progetto perché la prevenzione rappresenta uno strumento concreto per ridurre il peso delle patologie cardiovascolari nel processo medico basato su interventi corroborati da evidenze scientifiche e non più soltanto da osservazioni di carattere epidemiologico. Essa è classicamente suddivisa in prevenzione primaria, quando l’intervento precede qualsiasi manifestazione clinica di una patologia sottostante, e in prevenzione secondaria, quando l’intervento avviene a seguito di un evento clinicamente manifesto. Le strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari (mcv) rivestono un ruolo fondamentale nel limitarne lo sviluppo nella popolazione, concorrendo a determinare una riduzione della mortalità associata a esse, delle morbilità, in particolare in termini di cronicità e ospedalizzazioni, a limitarne il carico socio-economico, garantendo nel contempo la liberazione di risorse economiche, tecnologiche e strutturali per altre necessità. A tale riguardo, sono stati proposti modelli che mostrano il ‘network’ completo delle istituzioni e figure professionali che possono interagire positivamente al fine di promuovere il bene salute e prevede interazioni a vari livelli (agenzie governative, organizzazioni professionali, ambiente di lavoro, Sistema sanitario nazionale, scuole, comunità, famiglia). I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni cliniche che determinano un’aumentata suscettibilità a sviluppare eventi cardiovascolari (infarto acuto del miocardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale, morte per cause cardiovascolari). Il rischio è definito come la probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare, in un periodo di tempo compreso tra 5-10 anni successivi rispetto ad un soggetto con le stesse caratteristiche, ma senza la presenza di fattori di rischio. I fattori di rischio cardiovascolare tradizionali sono l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, il diabete mellito, il fumo di sigaretta, la familiarità per malattie cardiovascolari, l’età avanzata (al di sopra di 65 anni) e il sesso maschile. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio e in grado di predire oltre il 90% degli eventi cardiovascolari maggiori. Oltre a questi, sono riconosciuti altri fattori di rischio cosiddetti ‘non convenzionali’, tra cui l’obesità, la circonferenza addominale, la sedentarietà, lo stress emotivo e/o fisico, l’ipertrigliceridemia, i bassi valori di colesterolo Hdl, la sindrome metabolica, l’aumento dei valori di apolipoproteine, di acido urico, di proteina C-reattiva e di altri marcatori dell’infiammazione. La prevenzione cardiovascolare deve in primo luogo prevedere la diagnosi e il trattamento dei fattori di rischio, promuovendo un approccio basato sulla gestione integrata e multidisciplinare del rischio cardiovascolare totale. La strategia di popolazione prevede programmi di promozione della salute e, in particolare, di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute della popolazione, finalizzati a creare le condizioni per rendere facile l’adozione di comportamenti salutari. Dati alla mano, inoltre, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo con una stima di circa 17 milioni di decessi/anno e le malattie cerebrovascolari sono responsabili di circa 230 decessi/anno. La mortalità per cause cardiovascolari rappresenta ancora oggi il principale determinante dell’aspettativa di vita nella popolazione generale, nonostante i progressi terapeutici abbiano consentito di registrate una significativa diminuzione della morbilità e mortalità per cause cardiovascolari1. A fronte di questa riduzione, il carico di malattia legato alle cardiopatie è ancora al primo posto, seguito dalle malattie neoplastiche Ne consegue che il peso delle mcv sui ricoveri ospedalieri è in costante e continuo aumento. I dati di dimissione indicano, infatti, che oltre la metà dei ricoveri per queste malattie sono dovuti ad evoluzione cronica e complicanze di eventi acuti oltre che a complicanze dell’ipertensione, dell’ipercolesterolemia, del diabete e dell’insufficienza renale cronica.
(Adnkronos) - Cosmesi naturale: gli ingredienti fermentati sono uno dei trend dell’estate 2022 grazie alla loro capacità di preservare la flora microbica naturale della pelle, il microbiota, e di tutelare il Pianeta attraverso l’utilizzo di fonti vegetali che rendono questi prodotti green e cruelty free. A segnalare la tendenza dell'estate è Natrue, Associazione Internazionale per la Cosmesi Naturale e Biologica. "I cosmetici con estratti fermentati utilizzano un processo naturale già noto in ambito alimentare che negli ultimi anni si è diffuso anche nel settore della cosmesi: la fermentazione, che grazie all’azione di batteri, lieviti e microrganismi rende questi ingredienti più efficaci e compatibili con la pelle - spiega Natrue - In particolare, grazie alla fermentazione si può ottenere un potenziamento dei principi attivi dovuto alla maggiore biodisponibilità dei nutrienti e un aumento del contenuto di antiossidanti, enzimi, vitamine e peptidi che rendono gli ingredienti fermentati protagonisti di molte creme per il viso, tonici e sieri antiage". Efficace sulla pelle, la fermentazione applicata ai cosmetici è anche green. Perché "le sostanze ottenute attraverso la fermentazione di materie prime vegetali (rinnovabili), invece che con processi chimici da fonti fossili, possono ridurre l’impatto ambientale dei cosmetici, in risposta alla crescente attenzione dei consumatori verso questi temi". L’associazione no profit Natrue, che oggi vede sotto il suo marchio di certificazione più di 6.400 prodotti, sostiene e promuove i metodi fermentativi. Grazie a un rigido standard che consente di certificare prodotti e ingredienti a base di ingredienti naturali, biologici e privi di Ogm, nonché l’impiego di processi di approvvigionamento e di packaging sostenibili, l’associazione opera per arginare il fenomeno del greenwashing, la tendenza a dichiarare naturali e biologici prodotti che in realtà non lo sono. “In un settore che si evolve in fretta sotto la spinta della maggiore richiesta di prodotti naturali e biologici da parte dei consumatori, il nostro marchio si impegna non solo ad affiancare i brand ad ampliare l’elenco di prodotti certificati, ma anche a divulgare e far conoscere tendenze e soluzioni efficaci che tutelano l’ambiente e la salute delle persone. In questo senso la fermentazione offre una grande opportunità di innovazione per il settore e rappresenta un’ulteriore strada verso la sostenibilità”, ha commentato Mark Smith, direttore generale di Natrue.