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in.HR Agenzia per il Lavoro spa Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Corporate Account Manager Area: Marketing Management Barbara Morcaldi |
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(Adnkronos) - Individuato in Italia il primo caso di vaiolo delle scimmie. E' stato identificato all'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma in un giovane italiano di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie, fa sapere l'Inmi. Ma quali sono i sintomi della malattia? Come si trasmette? Qual è la mortalità? Rara malattia virale, il vaiolo delle scimmie si trova per lo più nei Paesi tropicali dell'Africa centrale e occidentale. Viene chiamata così perché fu scoperta nelle scimmie da laboratorio nel 1958. In seguito, studi su animali in Africa hanno riscontrato evidenze d'infezione in scoiattoli, che si ritiene svolgano un ruolo importante come ospiti naturali della malattia. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene con un periodo di incubazione di circa 12 giorni (da 7 a 21 giorni). Sintomi, trasmissione, durata della malattia Questa malattia è causata dal Monkeypox virus che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus. Negli esseri umani, le caratteristiche cliniche del vaiolo delle scimmie sono simili a quelle del vaiolo. Circa 12 giorni dopo l'esposizione, la malattia si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale, e spossatezza. Nell'arco di 1-3 giorni (talvolta anche di più) dall'insorgenza della febbre, il paziente sviluppa eruzione cutanea pustolare che appare solitamente prima sul volto, ma a volte anche su altre parti del corpo. Le lesioni si sviluppano in genere in diverse fasi prima di formare la crosta e cadere. La malattia generalmente dura da 2 a 4 settimane. In Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia. La mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi prima cha la malattia fosse eradicata. Gli uomini possono contrarre il vaiolo delle scimmie attraverso un morso o il contatto diretto con sangue, liquidi organici o lesioni di un animale infetto. La malattia potrebbe anche diffondersi da uomo a uomo, tuttavia è molto meno contagiosa del vaiolo umano. Si pensa che il virus si trasmetta per via orale durante il contatto diretto o contatto faccia a faccia prolungato. Inoltre, il vaiolo delle scimmie può trasmettersi tramite il contatto diretto con i liquidi organici di una persona infetta o con oggetti contaminati dal virus quali biancheria o abbigliamento. La cura Non esiste un trattamento specifico per il vaiolo delle scimmie. E' stato riferito che in Africa il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie si riduce nelle persone precedentemente vaccinate per il vaiolo. E' in corso di valutazione il ruolo potenziale del vaccino per il vaiolo nei pazienti esposti al vaiolo delle scimmie. Si stanno anche valutando farmaci antivirali, come il cidofovir, per il trattamento. Come si deve fare "Bisognerà studiare la diffusione e la cosa più importante è la diagnosi: che non sfugga nessun caso, per capire se è un fenomeno che ha una diffusione ampia. Io presumo che non sia così". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Il vaiolo delle scimmie - sottolinea - è stata una minaccia minima finora e quindi, se non ci sono cambiamenti di paradigma, tale rimarrà con casi sporadici in Paesi dove c'è una prevalenza di questi animali. Finora i casi sono stati pochissimi. Quello che ha sorpreso negli ultimi tempi è che si sono ammalate persone che non hanno fatto viaggi. Ma fare un'ipotesi su questo è difficile, finché non si hanno sufficienti informazioni su questi casi. Finora c'erano pazienti con anamnesi positiva" per viaggi in aree a rischio. "Questi non sono casi gravi come era il vaiolo prima della vaccinazione - tiene a puntualizzare Clementi - E la trasmissibilità non è elevata". Cosa dicono gli esperti "Finora sono stati accertati una ventina di casi, ne vedremo molti di più: arriveremo a qualche migliaio". Sono le parole del professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. "Il vaccino del vaiolo funziona, chi non l'ha fatto non è coperto", ha aggiunto l'esperto. "Assolutamente no panico, ma massima attenzione": la microbologa Maria Rita Gismondo invita a mantenere la calma, agendo però rapidamente. "Per ora si tratta di casi isolati - commenta all'Adnkronos Salute la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano - Quindi sono casi che si possono assolutamente circoscrivere, visto che vengono correttamente segnalati. Possono e devono essere circoscritti ora", esorta l'esperta.
(Adnkronos) - Al via un nuovo corso di alta formazione rivolto ai Data protection officer (Dpo), la figura responsabile della protezione dei dati introdotta dal nuovo regolamento europeo Gdpr che ha rivoluzionato la materia. Si intitola ‘Dpo in pratica’ e a organizzarlo è Inveo, organismo di certificazione accreditato da Accredia, per rispondere all’esigenza di aggiornare la formazione in ambito di data protection. A distanza di 4 anni dall’entrata in vigore del regolamento europeo, infatti, si sono susseguiti numerosi corsi di formazione relativi a diversi aspetti della disciplina che regolamenta la privacy. ‘Dpo in pratica’ si propone di entrare nel vivo del tecnicismo, accogliere profili privacy già formati e con un solido tessuto teorico, per trasmettere la cultura dell’operatività e fornire un impianto di azione universale e trasversale, applicabile al lavoro quotidiano. Il corso, che si svolgerà on line e partirà il 14 giugno, si rivolge a Dpo e figure di supporto, come spiega Riccardo Giannetti, chairman presso Inveo Group: “Il corso 'Dpo in pratica', di altissima specializzazione, rappresenta un'evoluzione del percorso tecnico di formazione per Dpo. Il data protection officer è il soggetto che supporta il titolare dei dati, verifica che questi presti la massima conformità al Gdpr; in altre parole, vigila sul corretto operare del titolare. Come organismo di vigilanza monocratico, quindi, ha degli obblighi di monitoraggio, di controllo e di audit. Questo richiede competenze tecniche, relative in particolare alla normativa Iso per il miglioramento dei processi, ma che non sempre sono presenti in questi professionisti, pur essendo degli ottimi giuristi. I Dpo, infatti, sono già molto formati, ma manca sempre un pezzetto, una parte, essendo figure con una cultura prettamente giuridica: manca tutto quell'aspetto tecnico che consente di operare completamente in conformità alle richieste del Gdpr. E il nostro corso va proprio in questa direzione”. Grazie a questo corso di alta formazione, infatti, come sottolinea Giannetti, “il Dpo sarà supportato nella sua attività dalla conoscenza tecnica che gli forniamo di norme specialistiche Iso, in particolar modo nell'applicazione pratica di quei concetti che poi dovranno riscontrare sul campo". “L'obiettivo di questo corso è di fornire strumenti pratici al Dpo - ribadisce - su come gestire la sua professione e l'attività sul campo: come si gestisce un piano di audit, come si controlla, come si scrivono dei rilievi". Il corso ‘Dpo in pratica’ è articolato in 6 lezioni nelle quali saranno trattati 6 temi distinti e ad ognuna seguirà un test di apprendimento. “Un percorso - spiega ancora Giannetti - che ha la caratteristica di essere modulare e quindi va incontro alle esigenze dei Dpo moderni, che operano con ritmi e obiettivi molto serrati. Dovendo ottimizzare i tempi, con il nuovo corso forniamo appunto uno schema modulare, su una base mensile, a partire dal periodo estivo, dove il Dpo potrà formarsi seguendo le sue esigenze e i suoi ritmi, e scegliendo quali moduli seguire secondo i propri interessi e le competenze già acquisite”. Ogni anno Inveo assegna 1 borsa di studio per ciascun ciclo formativo per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza, alla memoria di Giovanni Buttarelli, che dello sharing del sapere e della tutela dell’individuo ha fatto il suo manifesto personale “Quest'anno verrà erogata una sola borsa di studio, alla memoria di Giovanni Buttarelli, a un solo studente che abbia i requisiti di essere giovane, senza esperienza lavorativa e che abbia frequentato un corso di formazione per Dpo", conclude Giannetti. La borsa di studio consente a giovani Dpo meritevoli, in possesso dei requisiti (aver frequentato il Master ed essere in cerca di occupazione), di partecipare a titolo gratuito all'intero ciclo formativo, compresa la partecipazione come osservatore a un audit.
(Adnkronos) - Le assicurazioni sono impreparate a risarcire i danni provocati dai cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dal rapporto “World Property and Casualty Insurance Report 2022” preparato da Capgemini e Emsa. Infatti, nonostante l’impatto dei disastri climatici continui a crescere di anno in anno, solo l’8% delle compagnie di assicurazione si sta preparando in modo adeguato al futuro. Dal 1990 a oggi le perdite economiche globali dovute a disastri climatici sono lievitate del 250%. Per esempio l’alluvione che ha colpito la Germania nel luglio 2021 è uno dei disastri climatici più costosi di sempre.