INFORMAZIONIThe British Chamber of Commerce for Italy Istituzioni e Pubblica Amministrazione Centrale Ruolo: Staff Support Area: Human Resource Management Elisabetta Azzarello |
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(Adnkronos) - I problemi economici agitano le notti di molti italiani. Il 27% non avrebbe dormito almeno una volta negli ultimi sei mesi per questioni legate alla sfera finanziaria. E a uno su tre è capitato di terminare i risparmi sul conto prima di ricevere lo stipendio. La crescente incertezza sul fronte 'finanze proprie' emerge da un'indagine condotta da Moneyfarm insieme a Dectech. Il campione è costituito da 1.650 individui maggiorenni residenti in Italia e restituisce la fotografia di una Paese particolarmente angosciato dalle difficoltà economiche. Dopo la pandemia di Covid19, la guerra in Ucraina non ha fatto che peggiorare la situazione, con le fasce più vulnerabili e gli under 40 in maggiori ambasce. Il 19% degli intervistati, secondo l'indagine, ha avuto difficoltà o non è riuscito a onorare impegni finanziari essenziali, come l’affitto o i prestiti, e qui spicca il 21% dei più giovani, contro il 14% degli over 40. Al 14% è stato negato l’accesso al credito in seguito a controlli di solvibilità, mentre il 17% ha ricevuto l’ultimo avviso per il pagamento delle utenze ripetutamente inevaso. La disoccupazione e la perdita del posto di lavoro sono alcune delle cause di questi numeri. Un italiano su tre, infatti, ha visto diminuire le entrate a causa della perdita del lavoro, della riduzione dell’orario, oppure a causa della riduzione di stipendio, della pensione o dei sussidi. Tutto questo si traduce in un numero di consumi in picchiata. Ben il 53% degli italiani negli ultimi sei mesi ha rimandato un acquisto perché non poteva permetterselo: donne e giovani sono le categorie che sentono di aver fatto più sacrifici. Resiste, però, una parte di italiani che continua a potersi permettere spese non essenziali di varia entità, anche tra chi è economicamente più vulnerabile e tra gli under 40. Il 55% degli intervistati ha affrontato una grande spesa non essenziale, come vacanze, elettrodomestici o device tech, soprattutto tra gli under 40 e il 72% non ha comunque rinunciato a togliersi sfizi di piccola entità. Il punto è che l'80% avrebbe risparmi per restare economicamente indipendente per meno di sei mesi, se perdesse la sua fonte principale di reddito. Secondo Moneyfarm-Dectech, il dato più eclatante è che, nonostante il quadro appena descritto, oltre il 60% degli italiani non ha sotto controllo le proprie finanze. Gli italiani sembrano complessivamente più attenti quando si parla di banche e conti correnti: oltre la metà (52%) è abituata a tenere traccia del saldo e a confrontare le uscite con le ricevute di pagamento. Il 95% degli intervistati ha almeno un conto corrente o deposito mentre solo il 58% detiene un qualche tipo di prodotto di investimento. Anche qui con una differenza di genere: gli uomini che investono sono il 41%, le donne si fermano al 33%.
(Adnkronos) - Guardando nello specifico alle discriminazioni che investono l’universo femminile, il 30,1% dei giovani chiama in causa maltrattamenti e violenza fisica. Per contro, la maggioranza ritiene invece che la condizione della donna nella società attuale risenta fortemente di stereotipi relativi all’inferiorità fisica o intellettiva (20,9%), delle differenze nei ruoli familiari o professionali (18%), di insulti di natura sessuale (16,5%) e delle disparità di trattamento economico (12,7%). Emerge dal 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, con la direzione scientifica del professore Nicola Ferrigni e della professoressa Marica Spalletta. “I giovani - commenta Spalletta - hanno consapevolezza che la gender equality si costruisce nella quotidianità, pur senza dimenticare i gravi episodi di violenza di cui le donne continuano a essere vittime”. "La difficoltà a riconoscersi all’interno di una società destrutturata, che si trova ancora a fare i conti con stereotipi e pregiudizi pesa sul giudizio degli intervistati", spiega Ferrigni. I giovani reagiscono infatti con disappunto alla bocciatura del Ddl Zan, per il 33,5% ritenuta una mancata conquista di civiltà e per il 25,3% una vittoria dell’omofobia. E per lo stesso motivo il 21,2% si dichiara orgoglioso anche della sola idea di una donna alla Presidenza della Repubblica. Alla sfiducia nei confronti della classe politica si accompagna, in ogni caso, un più generale sentimento di ‘distacco’ nei confronti del Paese: a fronte di un 74,9% di intervistati che si dichiarano orgogliosi di essere italiani, solo il 35,9% ammette di essere orgoglioso dell’Italia.