INFORMAZIONICristina Elzi |
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(Adnkronos) - Una visione strategica e industriale di lungo periodo sostenuta da un piano di investimenti da oltre 190 miliardi nei prossimi dieci anni. Il Piano Industriale 2022-2031 del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che prevede anche una profonda ridefinizione della governance e una nuova struttura organizzativa, è stato presentato oggi a Roma dalla Presidente di Fs Italiane, Nicoletta Giadrossi e dall’Amministratore Delegato, Luigi Ferraris. Nell’arco di piano sono previste 40 mila assunzioni. Secondo le previsioni, i ricavi del Gruppo Fs nel 2031 sono previsti in crescita a circa 22,5 miliardi di euro e l’ebitda a 3,9 miliardi, con una crescita media annua (Cagr), nell’arco di piano, rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%. "Il Piano Industriale 2022-2031 intende imprimere un’accelerazione agli investimenti e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti. Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti", afferma Luigi Ferraris. "Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano, raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico", sottolinea. Il Piano, aggiunge Ferraris, "prevede l’assunzione nel suo arco temporale di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo principale fattore abilitante, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività. Inizia per noi tutti un Tempo Nuovo e sono certo che proprio le nostre persone, oggi come ieri, sapranno trasformare questo piano in realtà, mostrandosi all’altezza delle sfide che ci attendono". Tra gli obiettivi, anche un aumento dell’offerta di treni del 20% al 2031. Un incremento, spiega Ferraris, che non riguarda "solo l’alta velocità ma anche i treni regionali". "Speriamo con un approccio più integrato di poter allargare l’offerta di servizi. Pensiamo che la vera sfida sia quella del trasporto collettivo”, aggiunge Ferraris. Gli investimenti e gli interventi previsti consentiranno di tagliare i tempi di percorrenza sulle principali tratta ferroviarie, sottolinea l'ad. Qualche esempio: Torino-Genova (da 1h e 40’ fino a circa 1h); Milano-Genova (da 1h e 30’ a circa 1h); Milano-Trieste (da 4h e 20’ a 3h e 50’); Napoli-Bari (da 3h e 35’ a 2h); Palermo-Catania (da 3h a 2h); Sassari-Cagliari (da 3h a 2h e 30’). La realizzazione del sotto attraversamento ferroviario di Firenze, inoltre, contribuirà a ridurre i tempi di viaggio sulla dorsale Av Torino–Salerno e a una totale separazione dei flussi Alta Velocità e Regionali nel nodo di Firenze, con un miglioramento della regolarità e un potenziamento dell’offerta di quest’ultimi. Le Fs puntano inoltre a raddoppiare la quota di merci trasportate su ferro al 2031. "Dell’11% di merci che viaggiano ora su rotaia le Fs detengono una quota del 50%. Pensiamo di raddoppiare la quota merci al 2031", indica Ferraris.
(Adnkronos) - "La mia seconda vita è cominciata con la morte di mio fratello e pur avendo vinto tutti i processi ne usciamo sconfitti, ma sicuramente con un bagaglio enorme". A dirlo Ilaria Cucchi, intervenendo alla presentazione del 10° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University. "Raccontare - sottolinea - mi ha impedito di elaborare e vivere il lutto, quello che sto facendo ora. Continuo ad andare nelle scuole dicendo ai ragazzi di non voltarsi mai dall'altra parte anche se non ci riguarda direttamente, in modo da fare una società migliore dove non ci sono più punti di riferimento". "In questi anni - aggiunge - ho sfidato le istituzioni e la giustizia che ho richiamato al loro dovere, ma non sono del partito contro le forze dell'ordine, perché rispetto chi porta una divisa. Mio fratello aveva commesso un errore ma non nel modo in cui poi è stato punito. La droga massacra le vite di tutti".
(Adnkronos) - Una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (8 rifiuti ad ogni passo) che supera ampiamente il valore soglia stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, cioè meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di costa. Sono i dati che emergono dall’indagine Beach Litter 2022, campagna di citizen science di Legambiente basata su un protocollo ufficiale di campionamento e catalogazione dei rifiuti applicato su tutte le spiagge investigate dagli 834 volontari dei Circoli locali di Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa. I dati sono stati raccolti su 53 spiagge di 14 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto). Sono stati censiti un totale di 44.882 rifiuti in un’area totale di 271.500 mq. La plastica si attesta come il materiale più comune ritrovato, l’84% degli oggetti rinvenuti (37.604 sui 44.882 totali), seguita da 2.004 oggetti di metallo (4,5%), 1.920 di carta/cartone (4,3%) e 1.566 di vetro/ceramiche (3,5%). Inoltre, il 46% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso. Circa i due terzi del totale dei rifiuti ritrovati (il 64% del totale) sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetti (sulle 175 categorie totali): al primo posto oggetti e frammenti di plastica con una dimensione compresa tra 2,5 e 50 cm (14,7% del totale), seguiti dai mozziconi di sigarette (l’8,5%) e dai pezzi di polistirolo (dimensione 2,5-50cm) pari all’8,4%. E ancora: tappi e coperchi in plastica (7,9%) e stoviglie usa e getta (6,1%). Al sesto posto troviamo bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,8%), al settimo reti o sacchi per mitili o ostriche (4,7%), seguite dai cotton fioc in plastica (4,5%). Nono posto occupato da oggetti e frammenti in plastica espansa (non di polistirolo) con il 2,0%; chiudono la classifica 'altre bottiglie e contenitori in plastica' (1,9%).