(Adnkronos) - Nella Giornata mondiale della Biodiversità che ricorre oggi, il Paideia Campus di Pollica (Salerno) spegne la sua prima candelina. Si tratta di un polo internazionale, con sede in Campania, nel cuore del Cilento, dedicato alla formazione, alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione sul tema dell’Ecologia Integrale che vede nel concetto di Dieta Mediterranea una delle sue più concrete manifestazioni. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Comune di Pollica, Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo” e il Future Food Institute, ha trasformato Pollica in un laboratorio sperimentale di innovazione per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente e per la fruizione più sostenibile dei territori, dei borghi e delle aree interne italiane. “Abbiamo inaugurato esattamente un anno fa, non in una data a caso, ma nella Giornata mondiale della Biodiversità, un campus che si chiama Paideia. Già il nome indica la strategia che abbiamo voluto adottare – dichiara Sara Roversi, presidente del Future Food Institute -. Il Paideia Campus è la casa dove connettere il mondo dell’innovazione e dell’agrifood con quelle che sono le nostre radici più profonde, che ci insegnano che forse dobbiamo riguardare un po’ alle nostre spalle, a chi ci ha preceduto, che già qui in Cilento, da 2500 anni, adottava un modello, uno stile di vita, un approccio, che aveva messo al centro l’equilibrio tra l’uomo e la natura, la tutela delle risorse, la tutela del paesaggio. Uno stile di vita, la Dieta mediterranea, che è diventato uno degli stili di vita sicuramente più sostenibili e più sani, identificato come la dieta più sana al mondo, ecosostenibile”. Il Paideia Campus è anche la sede dove si svolge la Eu Agrifood Week della Rappresentanza italiana della Commissione europea, dieci giorni di iniziative in programma fino al 29 maggio in Campania. La prossima iniziativa che ospiterà il Paideia Campus di Pollica è il New European Bauhaus Festival in programma dal 9 all'11 giugno. “In questi giorni stiamo ospitando grandi esponenti del mondo del food un po’ da tutta Europa”, spiega Roversi, che aggiunge: “Qui si parla di innovazione, di misure strategiche dell’agricoltura e del ruolo dell’Europa, e soprattutto diamo voce ai giovani, alle start up, alle scuole che formano le professionalità dell’agrifood, gli istituti agrari, alberghieri, i professionisti del turismo e coloro che si occupano di sport. Connettiamo tutto questo partendo dalla Campania e da Pollica, capitale della dieta mediterranea”. “A Pollica – dichiara il sindaco Stefano Pisani - ci siamo dati un tempo molto lungo, non a caso il progetto si chiama Pollica 2050 per illustrare cosa immaginiamo che sia la realtà di Pollica nel 2050. L’Italia è fatta da due pezzi: le aree metropolitane e i territori che hanno perso pezzi, quelli marginali, che però hanno mantenuto risorse che sono dormienti, rimaste sconosciute o che abbiamo perso nel tempo. A Pollica ci siamo presi un impegno: creare un modello che potesse essere studiato, prototipato e magari trasferito anche da altri. Il modello è Pollica 2050. Agiamo lavorando sul principale asset di tutto il mondo, dei piccoli e grandi paesi: le persone. Stiamo mettendo in campo le strategie utili per trovare un modo per proteggere la biodiversità, produrre nuovamente e in modo migliore il cibo, trovare nuovi modi per produrre energia alternativa, dare servizi ai cittadini. Abbiamo messo insieme una serie di pezzi di un puzzle più grande, che è Pollica 2050, che parte dall'utilizzo delle risorse che abbiamo a disposizione attraverso la formazione delle nuove generazioni e attraverso il trasferimento di competenze, conoscenze, cultura, dai vecchi ai giovani. E abbiamo fatto in modo che questo individuasse nuove soluzioni per vecchi problemi e per avere finalmente qualcosa che ancora non è successo in Italia e nel mondo: trovare il modo per ricostruire i paesi, punti da connettere per creare il nuovo Paese”. “Pollica – spiega Valeria Fascione, assessore a Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania - non è più soltanto un’attrazione turistica, ma anche un luogo di sviluppo dell’innovazione. Avere all’interno del castello tanti laboratori, ragazzi che da tutto il mondo vengono qui per progetti e hackathon, avere occasioni come l’Agrifood Week, con la commissione europea che ha scommesso su Pollica, sono tutte conferme che il messaggio che sta passando di Pollica è quello giusto: un luogo accogliente, di bellezza, ma anche di innovazione. E dove c’è innovazione c’è anche rigenerazione di prodotti, di servizi. Il racconto di Pollica funziona, qui assistiamo alla sintesi tra il locale e il globale, il famoso glocal. È lo spunto più interessante per una nuova identità”.
(Adnkronos) - Cambio della guardia ai vertici del Consorzio Alta Langa: il nuovo presidente è Mariacristina Castelletta (Tosti 1820). Ad affiancarla come vicepresidente, in continuità con gli anni precedenti, sarà Giovanni Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto. Castelletta succede a Giulio Bava, che ha guidato la compagine per tre mandati consecutivi tra il 2013 e il 2022. Presidente e vice sono stati eletti dal Consiglio di amministrazione dell’ente, scelto a sua volta nell’Assemblea dei soci della scorsa settimana. Oggi, nel Cda guidato da Castelletta e Bussi, siedono: Piero Bagnasco (Fontanafredda), Giulio Bava (Giulio Cocchi), Umberto Bera (Bera), Domenico Conta (Enrico Serafino), Sergio Germano (Ettore Germano), Antonio Massucco (Banfi), Alessandro Picchi (Fratelli Gancia), Giacinto Balbo (viticoltore di Bubbio e Cassinasco), Luciano Ferrero (viticoltore di Mango), Gianpaolo Menotti (viticoltore di Castel Rocchero). Da otto anni nel Consiglio di amministrazione del Consorzio Alta Langa, Mariacristina Castelletta si occupa del marketing dell’azienda di famiglia, Tosti1820, e fa parte anche del Consiglio di amministrazione del Consorzio del Vermouth di Torino. “Sono onorata ed entusiasta di rappresentare la denominazione Alta Langa Docg. Un grazie infinito va a Giulio Bava, che con la sua presidenza ha traghettato la nostra denominazione in questa importante fase di affermazione e sviluppo. Un ringraziamento sincero anche a Giovanni Carlo Bussi: sono felice di ritrovarlo al mio fianco, per la sua grande esperienza e generosità nei confronti del Consorzio. I miei prossimi tre anni alla guida del Consorzio saranno all’insegna della continuità con ciò che è stato fatto finora. L’obiettivo è quello di proseguire nel percorso di crescita della denominazione, sia in termini di autorevolezza che di numeri”, dice il neoeletto presidente. “La denominazione Alta Langa Docg - spiega ancora Castelletta - sta crescendo e lo sta facendo bene. Più di 50 produttori oggi fanno parte del Consorzio, le cuvée prodotte sono complessivamente 90. Costante la base agricola, composta da circa 90 viticoltori. Il vigneto si estende adesso per 377 ettari (175 in provincia di Cuneo, 164 in provincia di Asti, 38 in provincia di Alessandria) e dalla vendemmia 2021 abbiamo avuto 3 milioni di bottiglie”. Sul fronte della promozione, i passi sono stati consistenti. Lunedì 6 giugno si svolgerà una nuova edizione de La Prima dell’Alta Langa, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio aperta a un pubblico di operatori professionali (buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman, giornalisti). Dopo il successo delle due edizioni di Grinzane Cavour e di quella di Milano, l’evento si svolgerà stavolta a Torino, nel Museo di Italdesign, fra modelli di auto futuristiche, contemporanee. Saranno ben 115 le diverse etichette di Alta Langa in degustazione - tra vini bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari - per 46 diversi produttori presenti all’evento: numeri che – rapportati alla prima edizione della manifestazione, nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée – raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle 'alte bollicine piemontesi'. Chi parteciperà a La Prima dell’Alta Langa quest’anno vedrà in anteprima assoluta 'Terra', il nuovo, iconico calice istituzionale che verrà presentato proprio durante l’evento: dalla collaborazione con Italdesign è nato, infatti, un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto, dove la forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. La collaborazione tra Consorzio e Italdesign è iniziata dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice 'Grande', ideato da Giorgetto Giugiaro in esclusiva per il Consorzio Alta Langa. Prosegue anche la partnership con la Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: da sette anni 'alte bollicine piemontesi' sono Official Sparkling Wine della manifestazione, accompagnando i momenti istituzionali e tutti i cooking show degli chef italiani e internazionali che preparano i loro piatti a base di tartufo. Lo scorso settembre, poi, è stato avviato l’importante progetto con il Centro nazionale Studi Tartufo per la sensibilizzazione dei soci viticoltori che dedicano una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo, nell’ottica del mantenimento delle tartufaie sul territorio delle colline alte di Langa. In dirittura d’arrivo i lavori per l’articolato dossier tecnico e di racconto completo della denominazione iniziato lo scorso anno: attraverso la collaborazione di esperti, sono stati approfonditi e codificati aspetti rilevanti che vanno dai miti e dalla storia delle alte bollicine piemontesi fino alle caratteristiche del terroir; dalla conservazione delle bottiglie fino alle tecniche di servizio, la degustazione dei vini e gli abbinamenti. Lo studio sarà indirizzato in primo luogo ad accrescere la consapevolezza e la cultura dell’Alta Langa Docg tra i produttori e avrà una funzione divulgativa.
(Adnkronos) - A 100 anni dal primo convegno italiano sul paesaggio che si tenne a Capri nel 1922, immersi nelle terre del Tavoliere delle Puglie, a San Severo (FG) nasce il Festival delle Culture del Paesaggio, promosso e organizzato dal Comune di San Severo (FG) sotto l’egida della Regione Puglia (dal 27 al 29 maggio). Un happening che, in nome dell’ecologia integrale, fa incontrare architetti, poeti, fumettisti, tecnici, pittori, fotografi, studiosi, scrittori, analisti, giornalisti per dare un contributo alla definizione e alla pratica di una nuova idea di paesaggio che ascolti l’emergenza della crisi ecologica quanto quella delle disuguaglianze e povertà. Al Festival sarà presentata la nuova Carta del Mosaico di San Severo: un documento strategico che pone la cura del paesaggio come strumento di costruzione di una comunità nuova.