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IKEA Purchasing Services Italy s.r.l.
IKEA srl Arredamento Ruolo: HR Generalist IKEA Purchasing Services Italy Area: Human Resource Management Flora Mazzuca |
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(Adnkronos) - La crisi climatica rischia di compromettere la produzione alimentare per cui, nel 2050, 65 milioni di persone in più rischieranno di non avere abbastanza cibo. Senza politiche globali efficaci e condivise, l’aumento delle temperature potrebbe toccare in media i 3,2°C entro il 2100. Se da un lato i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, includendo anche lo spreco di cibo, sono corresponsabili di questo processo, generando fino al 37% delle emissioni di gas che alterano il clima, dall’altro risulta evidente che per invertire questa tendenza è necessario favorire anche un cambiamento nei comportamenti delle persone. Partendo da queste premesse, in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), Fondazione Barilla annuncia l’avvio di una serie di iniziative orientate ad aumentare la consapevolezza su questi temi. Un annuncio che assume ancora più importanza a 24 ore dall’Overshoot Day italiano (15 maggio), giorno dal quale il nostro Paese è ufficialmente in debito con il Pianeta, avendo consumato la quantità di risorse naturali che questo riesce a ripristinare in un anno: secondo le stime di Global Footprint Network, per soddisfare i ritmi di consumo degli italiani servirebbero 2,7 pianeti. La decisione di questo cambio di rotta nasce da una considerazione: le informazioni allarmistiche, invece di avvicinare e coinvolgere le persone, rischiano di creare un senso di distacco e impotenza. Ognuno può fare la propria parte per il cambiamento e in particolare tra i più giovani emerge la volontà di dare un contributo concreto. Un giovane su due in Europa (il 46% nella fascia 18-35 anni) ritiene che il riscaldamento globale sia uno dei più gravi problemi che il mondo debba affrontare (più della pandemia di Covid-19). Inoltre sono già 3 su 10 (34%) i giovani che si sentono i principali attori chiamati a fronteggiare questa situazione urgente. Fondazione Barilla ha deciso di fornire alle persone una serie di strumenti per capire il problema e passare all’azione. A partire dai 'food facts', messaggi brevi, utili e interessanti, comprensibili da tutti, con evidenze chiare a cui associare un gesto semplice da mettere in atto. Ne sono stati creati più di mille, nati dalla 'traduzione' delle evidenze scientifiche raccolte negli anni da Fondazione Barilla e degli studi più recenti su cibo e sostenibilità. Alcuni sono stati raccolti nel libro '100 Food Facts - Piccola Guida per grandi cambiamenti', altri sono stati utilizzati per la realizzazione di una serie di video ironici, sviluppati grazie al supporto dell’agenzia digitale integrata Next 14, da veicolare sul sito, i social e nelle scuole, per avviare un’attività di sensibilizzazione con un linguaggio divertente e accattivante. “Oggi inizia un nuovo percorso per Fondazione Barilla: far conoscere alle persone il grande lavoro che abbiamo sviluppato negli ultimi 10 anni - ha dichiarato Francesco Giliotti, vicepresidente della Fondazione Barilla - per parlare a tutti, soprattutto ai giovani. Crediamo che i veri cambiamenti partono dalle persone e ciascuno di noi può fare la differenza attraverso le proprie scelte quotidiane”. Matteo Pauri, direttore Operativo della Fondazione Barilla, ha aggiunto: “Per noi il cibo è gioia, condivisione, cultura. Crediamo che aumentare la consapevolezza sulla relazione tra cibo, persone e pianeta sia fondamentale e, per coinvolgere chi non ha mai familiarizzato con questi temi, abbiamo scelto di usare l’ironia. In questo modo anni di studi e ricerche scientifiche arriveranno alle persone, in modo leggero, divertente e utile allo stesso tempo”. “In parallelo a tutte le attività di divulgazione, proseguirà anche il lavoro di ricerca - ha affermato Marta Antonelli, direttrice della Ricerca di Fondazione Barilla - Le sfide del sistema alimentare impongono nuovi approcci e soluzioni. Come Fondazione Barilla siamo alla guida del progetto europeo Life Climate Smart Chefs per far leva sul ruolo degli chef come promotori del cambiamento attraverso diete a basse emissioni, nutrienti e accessibili, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla relazione fra cibo e crisi climatica. Abbiamo avviato inoltre una collaborazione triennale con il Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) per tracciare nuovi percorsi capaci di assicurare la sicurezza alimentare in un contesto geopolitico di grandi cambiamenti e comprendere le implicazioni sul costo del cibo per i cittadini europei”. In merito alla campagna di sensibilizzazione che ha coinvolto anche alcuni attori comici italiani, Lillo ha sottolineato: “Ho sposato subito questo progetto, proposto da Fondazione Barilla, perché l’ho sentito coerente con il mio percorso professionale e artistico. In fondo noi attori e comici siamo chiamati anche a muovere le coscienze delle persone, ed è importante riuscire a farlo con ironia, con un linguaggio comprensibile e capace di stimolare una loro risposta. Credo che questo progetto riguardi tutti noi, visto che parliamo della terra in cui viviamo”.
(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int) per mano del suo presidente Riccardo Alemanno ha inviato, ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali Dario Parrini e Riccardo Nencini e ai relatori Tatiana Rojc e Andrea Cangini al dl 36/2022 A.S. 2598 recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) assegnato alle predette Commissioni del Senato per la conversione in legge, una proposta di emendamento all’articolo 18 del predetto decreto cosiddetto Pnrr2, contenente la riformulazione del comma 3 relativo alla gestione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime agevolato, prevedendo un semestre senza sanzioni, evitando esclusioni discriminatorie e concedendo a tutti i contribuenti interessati maggiore tempo per adeguarsi agli adempimenti connessi, senza ansie sanzionatorie. Di seguito la motivazione della richiesta: "il decreto Pnrr 2 introduce dal prossimo 1° luglio l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regimi agevolati (forfettari e di vantaggio), che abbiamo sostenuto e che condividiamo, ma la norma contiene differenziazioni sulla decorrenza dell’obbligo che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che, se applicano il regime forfettario, non sono certo strutturati e ciò indipendentemente dai ricavi dichiarati". "Riteniamo - si legge ancora - che, in ambito fiscale, si debba evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni. Bisogna inoltre evitare di introdurre modifiche a un regime fiscale in corso d’anno, per questo proponiamo la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, spostando l’applicazione delle sanzioni al 1° gennaio 2023 e concedendo più tempo ai soggetti obbligati". "Anche gli intermediari fiscali che inevitabilmente saranno, come sempre, direttamente coinvolti nell’accompagnare i contribuenti interessati verso il ‘nuovo’ obbligo, potranno gestire questa transizione superando l’ingorgo di adempimenti previsti per il mese di giugno" dichiara Alemanno, che afferma "a chi paventa costi pesanti per i nuovi obbligati, dico che oggi rispetto all’originaria introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica gli studi e gli stessi contribuenti sono ormai in confidenza con la fatturazione digitale e che per i soggetti con ricavi estremamente contenuti e conseguente minima emissione di fatture, ci sono i sistemi gratuiti messi a disposizione dall'amministrazione finanziaria". "Non sarà - avverte - un cambiamento indolore, ma più dal punto di vista culturale che economico. D’altra parte non si può fermare il processo di cambiamento, ma non bisogna subirlo, bisogna gestirlo e trarne opportunità". "Ovviamente - sottolinea il presidente dell'Istituto nazionale tributaristi - lo Stato deve iniziare parallelamente una politica di vera semplificazione, al fine di non introdurre strumenti e obblighi digitali che anziché semplificare, complicano la vita ai cittadini-contribuenti".
(Adnkronos) - Continua a crescere la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica nel 2021: la raccolta conferita ai Centri di selezione è stata di 1.475.747 tonnellate, con un aumento del 3% rispetto al 2020. Nuovo record in termini di quantità trattata, che porta l’Italia ad un pro capite medio annuo di 24,9 kg. A guidare la classifica Sardegna e Umbria, rispettivamente con 34 e 32 kg per abitante. Sono i risultati emersi in occasione dell’Assemblea di Corepla. “Corepla è una organizzazione viva, a cui fanno capo soggetti che puntano a raggiungere obiettivi comuni attraverso un’interazione continua e costruttiva - ha dichiarato il presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo - Lo dimostrano i costanti progressi nei dati della raccolta e dell’avvio a riciclo degli imballaggi in plastica, lo testimonia la crescita del numero di imprese e amministrazioni locali che vi aderiscono, ma soprattutto lo riscontriamo costantemente nella diffusa sensibilità e consapevolezza che in questi anni abbiamo contribuito a far emergere all’interno della collettività civile”. “Gli italiani - continua - stanno mettendo un impegno notevole per differenziare i rifiuti in modo corretto, grazie anche alle iniziative messe in atto da Comuni e Imprese. I numeri emersi attestano che la strada è quella giusta; ora però è necessario uno sforzo ulteriore da parte di tutti per mantenere l’eccellenza che abbiamo raggiunto in termini di percentuale di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e di avvio a riciclo. Noi continueremo a mettere a disposizione del Paese la nostra competenza ed esperienza per costruire sui traguardi di oggi, gli ambiziosi obiettivi di domani”. Il servizio di raccolta e riciclo è ormai capillare in tutto il Paese: sono 7.583 i Comuni serviti (96%) con il coinvolgimento del 98% dei cittadini. Da notare come i dati di raccolta delle singole Regioni si stiano sempre più avvicinando al dato medio nazionale, superando gli enormi divari che sino a qualche anno fa caratterizzavano la situazione italiana. Il valore economico direttamente distribuito dal Consorzio ammonta complessivamente a 723 milioni di euro, dove la quota di valore principale resta quella destinata ai Comuni e/o convenzionati da loro delegati. Nel corso del 2021 il corrispettivo riconosciuto da Corepla ai Comuni italiani o ai loro operatori delegati per le quantità di propria competenza ha infatti raggiunto i 375 milioni di euro. Quasi 173 milioni sono stati destinati agli impianti che selezionano gli imballaggi dividendo la plastica per polimero e alcuni polimeri come il Pet anche per colore, dando così maggior valore al prodotto selezionato. Lo scorso anno sono state riciclate 684.615 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica, prevalentemente provenienti da raccolta differenziata urbana. Alle cifre della gestione consortile, vanno aggiunti i quantitativi di imballaggi in plastica riciclati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali (299.000 tonnellate) per un riciclo complessivo di oltre 1.020.000 tonnellate. Sono stati recuperati anche quegli imballaggi che ancora non possono essere riciclati; Corepla ha infatti avviato a recupero energetico 314.964 tonnellate che sono state utilizzate per produrre energia al posto di combustibili fossili. Il materiale avviato da Corepla a recupero è stato destinato per l’85,8% a cementifici (47,3% in Italia e 38,5% all’estero) e per il restante 14,2 ha trovato spazio presso termovalorizzatori efficienti.