INFORMAZIONI
Lorenzo Gabbini
Uriach Italy srl Sport, Intrattenimento e Benessere Ruolo: People Development Area: Human Resource Management Lorenzo Gabbini |
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Lorenzo Gabbini
Uriach Italy srl Sport, Intrattenimento e Benessere Ruolo: People Development Area: Human Resource Management Lorenzo Gabbini |
(Adnkronos) - La crisi climatica rischia di compromettere la produzione alimentare per cui, nel 2050, 65 milioni di persone in più rischieranno di non avere abbastanza cibo. Senza politiche globali efficaci e condivise, l’aumento delle temperature potrebbe toccare in media i 3,2°C entro il 2100. Se da un lato i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, includendo anche lo spreco di cibo, sono corresponsabili di questo processo, generando fino al 37% delle emissioni di gas che alterano il clima, dall’altro risulta evidente che per invertire questa tendenza è necessario favorire anche un cambiamento nei comportamenti delle persone. Partendo da queste premesse, in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), Fondazione Barilla annuncia l’avvio di una serie di iniziative orientate ad aumentare la consapevolezza su questi temi. Un annuncio che assume ancora più importanza a 24 ore dall’Overshoot Day italiano (15 maggio), giorno dal quale il nostro Paese è ufficialmente in debito con il Pianeta, avendo consumato la quantità di risorse naturali che questo riesce a ripristinare in un anno: secondo le stime di Global Footprint Network, per soddisfare i ritmi di consumo degli italiani servirebbero 2,7 pianeti. La decisione di questo cambio di rotta nasce da una considerazione: le informazioni allarmistiche, invece di avvicinare e coinvolgere le persone, rischiano di creare un senso di distacco e impotenza. Ognuno può fare la propria parte per il cambiamento e in particolare tra i più giovani emerge la volontà di dare un contributo concreto. Un giovane su due in Europa (il 46% nella fascia 18-35 anni) ritiene che il riscaldamento globale sia uno dei più gravi problemi che il mondo debba affrontare (più della pandemia di Covid-19). Inoltre sono già 3 su 10 (34%) i giovani che si sentono i principali attori chiamati a fronteggiare questa situazione urgente. Fondazione Barilla ha deciso di fornire alle persone una serie di strumenti per capire il problema e passare all’azione. A partire dai 'food facts', messaggi brevi, utili e interessanti, comprensibili da tutti, con evidenze chiare a cui associare un gesto semplice da mettere in atto. Ne sono stati creati più di mille, nati dalla 'traduzione' delle evidenze scientifiche raccolte negli anni da Fondazione Barilla e degli studi più recenti su cibo e sostenibilità. Alcuni sono stati raccolti nel libro '100 Food Facts - Piccola Guida per grandi cambiamenti', altri sono stati utilizzati per la realizzazione di una serie di video ironici, sviluppati grazie al supporto dell’agenzia digitale integrata Next 14, da veicolare sul sito, i social e nelle scuole, per avviare un’attività di sensibilizzazione con un linguaggio divertente e accattivante. “Oggi inizia un nuovo percorso per Fondazione Barilla: far conoscere alle persone il grande lavoro che abbiamo sviluppato negli ultimi 10 anni - ha dichiarato Francesco Giliotti, vicepresidente della Fondazione Barilla - per parlare a tutti, soprattutto ai giovani. Crediamo che i veri cambiamenti partono dalle persone e ciascuno di noi può fare la differenza attraverso le proprie scelte quotidiane”. Matteo Pauri, direttore Operativo della Fondazione Barilla, ha aggiunto: “Per noi il cibo è gioia, condivisione, cultura. Crediamo che aumentare la consapevolezza sulla relazione tra cibo, persone e pianeta sia fondamentale e, per coinvolgere chi non ha mai familiarizzato con questi temi, abbiamo scelto di usare l’ironia. In questo modo anni di studi e ricerche scientifiche arriveranno alle persone, in modo leggero, divertente e utile allo stesso tempo”. “In parallelo a tutte le attività di divulgazione, proseguirà anche il lavoro di ricerca - ha affermato Marta Antonelli, direttrice della Ricerca di Fondazione Barilla - Le sfide del sistema alimentare impongono nuovi approcci e soluzioni. Come Fondazione Barilla siamo alla guida del progetto europeo Life Climate Smart Chefs per far leva sul ruolo degli chef come promotori del cambiamento attraverso diete a basse emissioni, nutrienti e accessibili, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla relazione fra cibo e crisi climatica. Abbiamo avviato inoltre una collaborazione triennale con il Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) per tracciare nuovi percorsi capaci di assicurare la sicurezza alimentare in un contesto geopolitico di grandi cambiamenti e comprendere le implicazioni sul costo del cibo per i cittadini europei”. In merito alla campagna di sensibilizzazione che ha coinvolto anche alcuni attori comici italiani, Lillo ha sottolineato: “Ho sposato subito questo progetto, proposto da Fondazione Barilla, perché l’ho sentito coerente con il mio percorso professionale e artistico. In fondo noi attori e comici siamo chiamati anche a muovere le coscienze delle persone, ed è importante riuscire a farlo con ironia, con un linguaggio comprensibile e capace di stimolare una loro risposta. Credo che questo progetto riguardi tutti noi, visto che parliamo della terra in cui viviamo”.
(Adnkronos) - La gran parte dei dirigenti italiani apprezza la riforma del catasto, trova giusta la rivalutazione degli immobili e l’emersione di quelli sconosciuti al fisco, anche se teme che senza opportuni correttivi possa portare ad un aumento indiscriminato della tassazione. Queste sono alcune delle principali posizioni che emergono dal sondaggio realizzato da AstraRicerche per Manageritalia, su un campione significativo di quasi 1.000 manager e professionisti del terziario in tutta Italia, sugli oltre 38.000 associati, che si propone di misurare la conoscenza e l’apprezzamento della riforma fiscale da parte dei dirigenti d’azienda. Così il 75 % dei manager intervistati giudica positivamente l’impegno del Governo di riaggiornare il valore degli immobili con la riforma del catasto, che considera uno degli strumenti principali per recuperare tributi senza appesantire il carico fiscale sul ceto medio che, nella situazione attuale, è il più penalizzato. Oltre alla riforma del catasto, i manager intervistati considerano prioritarie la lotta all’evasione, la semplificazione della normativa tributaria e il bilanciamento del carico fiscale tra lavoratori autonomi e dipendenti, troppo favorevole ai primi. A maggior ragione la flat tax del 15%, oggi riproposta, viene giudicata iniqua dal 73% degli intervistati (condivide il giudizio negativo anche il 65% dei professionisti associati oggetto del sondaggio), mentre oltre il 90% degli intervistati concorda nel ritenere la riforma del fisco un’occasione unica per contribuire, al di là della contingenza del Pnrr, ad un rilancio strutturale dell’economia del paese. Inoltre, per la gran parte degli intervistati non si può prescindere dall’abbattimento del cuneo fiscale, che drena risorse ad aziende e lavoratori senza risolversi in una restituzione di servizi di pari valore da parte dello Stato. La formula progressiva delle aliquote, che aumentano al crescere del reddito, è considerata il migliore dei sistemi applicabili ai redditi da lavoro, la cui pressione dovrebbe essere però mitigata da un innalzamento della tassazione sulle rendite c.d. improduttive (immobiliari, finanziarie, etc.). Il presidente di Manageritalia Mario Mantovani ha commentato l’esito del sondaggio sui propri associati: “I manager italiani con grande senso di responsabilità si dimostrano ancora una volta disponibili a contribuire con risorse proprie alla fiscalità del Paese, ma chiedono che le riforme del fisco siano strutturali e universali, orientate al miglioramento duraturo dei conti pubblici e non utilizzate per inseguire gli interessi particolari di singole categorie”, ha concluso.
(Adnkronos) - Record di barriere rimosse dai fiumi europei nel 2021. Secondo il Il rapporto Dam Removals 2021 della World Fish Migration Foundation, almeno 239 barriere ormai inutili sono state eliminate l'anno scorso, aiutando a ripristinare le vie di migrazione dei pesci e contribuendo alla salvaguardia della biodiversità e alla resilienza climatica. Almeno 239 le barriere - sbarramenti, chiuse e dighe - rimosse in 17 paesi in Europa. A spingere il record la Spagna, con 108 strutture rimosse dai fiumi del paese. Male l'Italia che non ha rimosso alcuna struttura fluviale, così come Danimarca, Lettonia, Grecia, Romania e i paesi balcanici. Secondo la strategia dell'Unione europea per la biodiversità entro il 2030 bisognerebbe ripristinare almeno 25mila chilometri di fiumi, la il traguardo appare lontano.