(Adnkronos) - Matteo Salvini potrebbe volare a Mosca domenica prossima. Le voci sulla trasferta russa non vengono confermate, né smentite dall'entourage del leader leghista, con lo stesso Salvini che resta 'coperto' sulla possibile missione di pace. "Io a Mosca? La pace merita l'impegno e lo sforzo di tutti. Ci sto lavorando, se fosse utile e possibile sarei disponibile", ha detto stasera il segretario del Carroccio parlando a Como, per la campagna elettorale. "La pace - ha aggiunto - non la ottiene andando ad accendere un cero in Duomo, che pure serve". "Se andiamo avanti a mandare le armi la guerra non finisce più, è il momento di lavorare per la pace, perché se la guerra va avanti, muoiono lì, muoiono di fame in Africa e in Asia (e immaginate mezzo miliardo di persone in quale direzione andranno per scappare dalla fame), chiudono le fabbriche. Bisogna fare tutti gli sforzi per la pace. E se c'è bisogno di andare a piedi a Kiev o a Mosca, io lo faccio". Ma secondo quanto confermato da fonti del partito all'AdnKronos la trasferta si dovrebbe organizzare entro domenica. Trasferta che però non è stata - almeno per ora - comunicata a Palazzo Chigi. Sul visto per Mosca, poi, non si trova alcuna conferma che sia stato già chiesto dallo stesso Salvini. "Qualora l’eventualità diventasse più concreta, Matteo Salvini informerà il Presidente Mario Draghi e ne parlerà con i vertici della Lega", fanno sapere a breve giro da Via Bellerio. A inizio mese, si era già parlato di un possibile viaggio del leader leghista nel paese guidato da Putin. Un'ipotesi che era finita al centro della conferenza stampa di fine consiglio dei ministri del 2 maggio. A una domanda a riguardo fu il capo-delegazione della Lega al governo e ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a rispondere, invitando alla cautela. "Credo che Salvini sia animato da sincere intenzioni e aneliti pacifisti ma non mi risulta sia in programma un viaggio di questo tipo a Mosca - disse Giorgetti - . Credo che le relazioni diplomatiche internazionali in una situazione come questa richiedano grande prudenza, e soprattutto debbano essere coordinate con il governo, che la Lega sostiene". Cautela su cui pesava il ricordo della trasferta in Polonia, con il sindaco di Przemys che sventolò a Salvini la maglietta con il volto di Putin, in un video che fece il giro del mondo. IL MESSAGGIO IN CHAT - "Dopo un lavoro di settimane e a tutti i livelli, ed ormai entrati nel quarto mese di guerra, si sta aprendo la possibilità di incontrare, per parlare di cessate il fuoco, forniture di grano e ritorno al dialogo, rappresentanti dei governi di Russia e Turchia, nonché rappresentanti di altri governi e istituzioni internazionali" ha scritto Salvini nel messaggio diffuso nelle chat della Lega. "Qualora la possibilità si facesse concreta, nelle prossime ore ne parlerò direttamente coi vertici del Movimento e delle Istituzioni". "Ritengo che ogni iniziativa diplomatica -ha spiegato il segretario nazionale del Carroccio- che riporti al tavolo le parti in conflitto vada perseguita, nella scia dei colloqui con Putin e Zekensky, avuti nelle ultime ore dal premier Draghi. Ovviamente, quando a muoversi è la Lega da sinistra (e non solo) le polemiche non mancano, è così da sempre. Ma quando in ballo ci sono milioni di vite e di posti di lavoro da salvare, in Ucraina, in Africa e in Italia, nessuna iniziativa va esclusa a priori". "P.S. Per me -ha precisato Salvini- sarebbe più comodo stare qualche giorno a casa coi miei figli o con la mia compagna, ma in un momento così drammatico per il mondo e per l’Italia, forse il riposo può aspettare. Vi aggiornerò a breve sugli sviluppi, intanto vi abbraccio e vi auguro buon fine settimana di gazebo, amministrative e referendum!". FONTI FARNESINA - “Eravate a conoscenza del viaggio di Salvini a Mosca? No, non ci è stata fatta alcuna comunicazione, non siamo a conoscenza di alcun viaggio”, così fonti della Farnesina rispondono alla domanda di un possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca.
(Adnkronos) - Uno sguardo verso il futuro del mercato del lavoro, ripartendo dalle indicazioni del Jobs Act. E' il messaggio che arriva dalla presentazione dell'ultimo libro, 'Jobs Act forever' (ed. Rubbettino), del giuslavorista e avvocato Francesco Rotondi, founder dello studio LabLaw, tenutasi ieri pomeriggio al Palazzo dell'Informazione Adnkronos a Roma. "Credo che conoscere il passato e confrontarsi -ha detto Rotondi- con esso sia necessario per costruire il futuro. L'idea di scrivere il libro mi è venuto mentre concludevo il precedente, con le interviste ai ministri del Lavoro degli ultimi 20 anni. E' in questo arco di tempo il Jobs act è l'unico tentativo di riforma dell'intero sistema e non solo del diritto del lavoro. E credo che è stata la più grande occasione di riforma degli ultimi 50 anni". "Dal confronto di oggi emerge una prospettiva, che va perseguita", ha sottolineato Rotondi che ha rimarcato come "dobbiamo guardare al complesso normativo senza immaginare rigidità. Nel Jobs act c'era già tutto, dobbiamo riprendere quella strada". Un concetto condiviso dalle imprese, con Massimo Marchetti, area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria che ha sottolineato come "il Jobs act" avesse "una visione del futuro del mondo del lavoro, oggi interventi ci sono interventi frammentati, con un livello tecnico molto basso. Nel Jobs act invece troviamo un livello tecnico molto elevato", ha aggiunto ancora. E Maurizio Del Conte, giuslavorista e tra i 'padri' del Jobs Act ha sottolineato che nel provvedimento "c'ho messo l'anima, c'era un'idea di lavoro, un'operazione di ricomposizione del quadro. E' stato un lavoro certosino quello che abbiamo fatto e se si parla di Jobs act oggi si parla della legge fondamentale del lavoro anche se alcune modifiche sono state fatte", ha sottolineato l'ex-presidente dell'Anpal. Per Del Conte se c'è una cosa che nel Jobs Act non ha funzionato "sono le politiche attive, non si possono riformare i servizi per l'impiego a invarianza di spesa". Per Nicola De Marinis, consigliere presso la Corte di Cassazione, sezione Lavoro "ci troviamo in un contesto sfidante, in cui, provocatoriamente, possiamo dire che il lavoro è tornato ad essere una merce, e in cui quindi è centrale la qualità del lavoro stessa", ha spiegato. Per De Marinis "la discussione sul lavoro agile è la discussione sul lavoro del futuro". E per De Marinis non ci si può fermare "a guardare al passato, anche sotto il punto di vista della normativa del lavoro. Dobbiamo traguardare il futuro, e nel Jobs Act c'era già tutto per farlo, come si legge anche nel libro". Secondo Nicola Marongiu, coordinatore area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil "il giudizio sul Job act della nostra organizzazione vedeva positivamente alcuni aspetti che si confermati tali e individuava delle criticità che anch'esse sono rimaste invariate, come ad esempio il finanziamento delle politiche attive. Per quanto riguarda l'articolo 18 noi non lo abbiamo mai considerato un 'totem' ma qualcosa di pratico", ha concluso.
(Adnkronos) - In occasione del 3 giugno, Giornata Mondiale della Bicicletta, e sulla scia della 105esima edizione del Giro d’Italia, Campeggi.com, il portale in Italia per campeggi e villaggi vacanze, suggerisce 6 percorsi ciclabili da provare lungo lo Stivale, seguendo le orme della gara. Dall’Altomontana alle pendici dell’Etna fino al GiraSile, in provincia di Treviso, passando per la Riviera dei Cedri, quella dei Fiori e i parchi di Marche ed Emilia-Romagna, ecco alcuni spunti per tutti gli appassionati, per i ciclisti amatoriali e per chi, quest'estate, vuole partire per una vacanza all’insegna delle due ruote. Gli atleti del Giro d’Italia hanno corso lungo lo Stivale partendo dalla Sicilia, passando da Avola, Messina e sfiorando le pendici dell’Etna, che vanta un percorso dedicato alle mountain bike tra i più suggestivi d’Italia: l’Altomontana. L’itinerario è uno sterrato che permette di esplorare il vulcano da ovest a est e, con i suoi 38 chilometri (con un’altitudine media di 1.750 metri), permette di ammirare colate e grotte laviche centenarie regalando panorami unici. La Riviera dei Cedri è una zona litoranea di circa 80 chilometri che si sviluppa tra il comune di Tortora a quello di Paola, entrambi in provincia di Cosenza. Qui, in mezzo alla natura, si snodano anche i percorsi che permettono di raggiungere il Parco Nazionale del Pollino, che con i suoi 192 mila ettari è il più esteso d’Italia. Il parco è attraversato da numerosi tratti ciclabili dedicati in particolare alle mountain bike, tra piste sterrate, centri storici e praterie. La Ciclabile del fiume Esino è un percorso di oltre 58 chilometri che permette di andare alla scoperta di alcune delle località più belle dell’entroterra marchigiano. Il tracciato, infatti, si snoda dalle Grotte carsiche di Frasassi fino al mare, attraversando Jesi e Chiaravalle, dove si può visitare l’abbazia medievale di Santa Maria in Castagnola. Quello delle Ciclovie dei Parchi è un gruppo di dieci percorsi ciclabili all’interno dei parchi regionali e delle riserve naturali dell’Emilia-Romagna. Tra questi c’è la Ciclovia dei Boschi di Carrega, a circa quindici chilometri da Parma, una ciclabile che si snoda all’interno dell’antica riserva di caccia dei Farnese, tra faggi secolari, castagni e aree di interesse storico, come il Casino dei Boschi, l’affascinante residenza dei duchi. La Riviera dei Fiori si estende dal comune di Ventimiglia fino a quello di Cervo, entrambi in provincia di Imperia, comprendendo anche Sanremo. Per gli amanti della bicicletta, il litorale si può scoprire seguendo la pista ciclabile del Parco Costiero della Riviera dei Fiori, che collega San Lorenzo al Mare con Ospedaletti seguendo un percorso di oltre 23 chilometri che regala panorami mozzafiato e scorci suggestivi sul mar Ligure. Il GiraSile è un corridoio ecologico che segue il corso del fiume Sile dalle sorgenti alla foce, nella Laguna Veneta, e che attraversa anche la città di Treviso. Il percorso, composto da 125 chilometri di tracciati di mobilità sostenibile e adatto a tutta la famiglia, permette di visitare numerosi luoghi di interesse storico e naturalistico, come la via dei Mulini e l’Oasi Cervara, riserva naturale e habitat di tartarughe, cigni, cicogne e rapaci.