(Adnkronos) - Finalissima 2022, l'attaccante del Paris Saint-Germain Lionel Messi guiderà la nazionale argentina per la partita del 1 giugno contro l'Italia. Lo ha dichiarato la federazione calcistica sudamericana. L'allenatore dell'Albiceleste Lionel Scaloni ha incluso anche gli attaccanti Paulo Dybala e Lautaro Martinez nella sua ultima rosa di 29 giocatori, una settimana dopo aver nominato una lista provvisoria di 35. Inoltre, sono stati convocati i portieri Emiliano Martinez e Franco Aramani, nonostante le rispettive preoccupazioni al ginocchio e al covid-19. La Finalissima - che vedrà i campioni in carica della Copa America contro i detentori dell'Europeo - si giocherà il 1 giugno allo stadio di Wembley di Londra. Scaloni ha detto che utilizzerà la partita per preparare la Coppa del Mondo Fifa che si giocherà in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre.
(Adnkronos) - Nell’attuale mondo del lavoro, in continuo cambiamento, l’innovazione ha ormai ampliato il suo significato coniugando l’elemento trasformativo con quello rafforzativo, diventando, dunque, per il Gruppo Nestlé in Italia, 'trasforzativa': ovvero un’innovazione che punta a influenzare i processi aziendali, stimolando le idee e valorizzando il talento delle nuove generazioni per far evolvere radicalmente il modo in cui l’azienda opera oggi e opererà domani. Il percorso di innovazione acquista così nuovo valore, integrandosi alle strategie di sostenibilità con l’obiettivo di trasformare e rafforzare tutti i processi aziendali. In questo contesto, le competenze 'green' diventano sempre più rilevanti sia per le aziende che per le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro. Queste, infatti, nella costruzione della loro carriera prediligono quelle realtà che integrano i bisogni sociali e ambientali nel loro modello di business. Un fenomeno in continua crescita a cui è dedicata l’edizione 2022 della 'Vet Week', la settimana europea della formazione professionale, incentrata appunto sulla green transition e sui green job: le professioni del futuro (ma anche del presente) che mirano a coniugare sensibilità ambientale e competenze lavorative nel percorso della transizione ecologica. Il Gruppo Nestlé in Italia, infatti, accoglie e supporta il talento e le idee delle nuove generazioni impegnate nel mondo agritech con la seconda edizione del Nestlé Startup Program, l’iniziativa promossa dall’azienda per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, entrata ormai nel vivo. Sono state infatti selezionate le tre startup finaliste, chiamate a implementare soluzioni innovative sul tema dell’agricoltura rigenerativa e dei modelli di produzione sostenibili per la filiera del pomodoro. Il programma vede il contributo del partner scientifico Future Food Institute e la collaborazione di Steriltom, storico fornitore italiano di polpa di pomodoro per il Gruppo Nestlé. Le tre startup sono giunte alla fase di prototipazione e validazione dei loro progetti al termine di uno sprint di sei settimane dove hanno lavorato insieme ai mentor di Nestlé e ai coach di Future Food Institute per migliorare l’efficacia delle proprie proposte. Lungo questo percorso, le startup hanno ideato soluzioni per sviluppare substrati consumabili eco-friendly al fine di migliorare la fertilità e la struttura del suolo; efficientare i processi agronomici (irrigazione, trattamenti fitosanitari, monitoraggio degli insetti); rilevare la qualità e la quantità della produzione tramite sensori IoT per lo studio dei suoni e delle vibrazioni emesse dagli insetti impollinatori. Il programma si concluderà a fine giugno con un bootcamp in cui verranno presentate le soluzioni e i risultati della fase di prototipazione. Il Nestlé Startup Program è parte di Nestlé Needs YOUth, l’ambizioso progetto promosso a livello globale dall’azienda con l’obiettivo di dare accesso a opportunità economiche a 10 milioni di giovani in tutto il mondo entro il 2030. Nestlé si impegna da sempre a valorizzare il talento e lo spirito imprenditoriale delle giovani generazioni dando loro l’opportunità di trasformare le idee in progetti concreti. “Siamo particolarmente orgogliosi - ha dichiarato Giacomo Piantoni, direttore Risorse umane Gruppo Nestlé in Italia - dell’entusiasmo, della straordinaria voglia di mettersi in gioco e di imparare dei giovani imprenditori che hanno partecipato al Nestlé Startup Program e dei tre team finalisti. In questa edizione abbiamo scelto di mettere al centro la terra, dove sono coltivate con cura e attenzione le nostre materie prime. Con questa iniziativa siamo in grado di coniugare sostenibilità delle pratiche agricole e valorizzazione dei giovani talenti, due pilastri fondamentali della nostra strategia di business. Come grande attore che opera a livello internazionale nel settore agroalimentare, in Nestlé siamo convinti che l’innovazione e le competenze in ambito 'green' siano fattori imprescindibili per condividere idee e proporre soluzioni che possano dare nuova linfa al tessuto imprenditoriale agritech”.
(Adnkronos) - Vacanze estive all'insegna del diving? Per gli appassionati di immersioni ecco le dieci mete più belle, quelle ideali per esplorare i fondali più affascinanti del mare d’Italia. A stilarla sono gli esperti di Scubadvisor, la prima app al mondo interamente dedicata a questa attività. Al primo posto della classifica c'è Ustica, prima riserva marina protetta d’Italia (dal 1986), ha ben 13 siti di immersione, considerati uno più affascinante dell’altro. In particolare, imperdibile, a circa 500 metri al largo della costa nord dell’isola, la Secca della Colombara, dove si possono ammirare enormi cernie, dentici, stelle e spugne marine, ricci di mare, polpi e, soprattutto, grossi banchi di ricciole, barracuda e murene. Da una decina di anni, inoltre, c’è anche il relitto di una nave mercantile che trasportava blocchi di marmo, arenata a 24 metri di profondità e spezzata proprio a ridosso della secca. Un piccolo Titanic nel cuore del Mediterraneo. Al secondo posto della classifica, la Grotta di Nereo in Sardegna, sotto il promontorio calcareo di Capo Caccia. Qui, tra i 15 e i 30 metri di profondità, c’è un mondo subacqueo nascosto, dal fascino unico: la cavità marina sommersa più grande del Mediterraneo e di tutta Europa con una galleria principale di 300 metri e uno sviluppo di tunnel e camere secondarie che le permette di raggiungere complessivamente il mezzo chilometro di lunghezza, popolato da cernie, saraghi, scorfani e triglie, e dove il corallo rosso è l’assoluto protagonista. I dintorni della grotta di Nereo non sono riservati esclusivamente alle immersioni in profondità: è possibile abbinare, infatti, attività di snorkeling in acqua e trekking in superficie, tra pareti verticali e canyon. Al terzo posto si piazza Lampedusa, autentico paradiso per gli amanti del diving. Fra gli innumerevoli siti sottomarini frequentati dagli appassionati Scubadvisor segnala l’immersione a sud dell’Isola dei Conigli, alla scoperta della statua in bronzo della Madonna del Mare. La statua, opera dello scultore padovano Giorgio Crosta fu anche benedetta da papa Wojtyla nel 1979, in piazza San Pietro a Roma. In quarta posizione la Secca del Faro di Gallipoli. Qui, immergendosi sotto la guida di uno dei diving centre locali, si scopre un mondo sottomarino incredibile, ideale per chi desidera una discesa negli abissi un po’ più impegnativa, con una presenza notevole di corallo nero, di gorgonia rossa, gorgonia gialla e della rara gerardia savaglia. Tra le rocce, inoltre, è molto facile incontrare grossi esemplari di aragoste, ma anche il particolarissimo riccio matita. Al quinto posto c’è il Parco sommerso di Baia, a nord del golfo di Napoli, la "Pompei sommersa". Si tratta di un’area marina protetta, istituita 20 anni fa, e costituisce il sito archeologico sommerso più importante d’Italia. Il suo straordinario valore è dato dall’ottimo stato di conservazione dei reperti archeologici oltre che dal loro valore storico archeologico. Mosaici, tracce di affreschi, sculture, tracciati stradali e colonne, sono sommersi a circa 5 metri sotto il livello del mare tra anemoni stelle marine e branchi di castagnole. Un’escursione sottomarina adatta anche a subacquei alle prime armi. Toscana al sesto posto con il Parco Marino dell’isola di Giannutri nel cosiddetto Santuario dei Cetacei, un’enorme area marina protetta compresa tra Liguria e Sardegna per la protezione dei mammiferi marini. Le insenature più belle dell’isola di Giannutri si raggiungono in barca o camminando per i sentieri presenti sull’isola. Al settimo posto non poteva mancare l’Isola d’Elba, dove i luoghi per esplorare il profondo blu sono numerosi. Il più bello, secondo Scubadvisor, è il sito del relitto dell’Elviscot. Si tratta di una piccola nave che naufragò nel 1972, adagiata su un fianco sui fondali fra gli 8 e i 12 metri di profondità. Essendo stata messa in sicurezza, i sub possano entrarvi e visitare quello che rimane della sala macchine con il motore ancora ben visibile e percorrere il corridoio che conduce alla plancia di comando tra i tantissimi pesci che hanno trovato rifugio nei suoi anfratti. All’ottavo posto, Secca del Papa in Sardegna, per l’esattezza all’isola di Tavolara, di fronte a San Teodoro. Un vero paradiso protetto come oasi naturale, non a caso si può raggiungere il punto immersione solamente con i diving del luogo. Bellissime le pareti di gorgonie monitorate costantemente dai biologi marini e unica l’esperienza di nuotare tra le cernie giganti indifferenti alla presenza dei subacquei. Con un po’ di fortuna è possibile assistere alla riproduzione delle murene, anche loro normalmente incuranti degli ospiti umani. Al nono posto si piazza lo Scoglio dell’Elefante alle Isole Tremiti in Puglia. Lo scoglio è una roccia prossima alla Punta di San Domino, alta circa 20 metri e che sembra scolpita dal vento proprio a farle assumere le sembianze di un pachiderma di roccia. È l’ideale per abbinare una esperienza di trekking raggiungendo il luogo a piedi per poi tuffarsi. I fondali di massimo 2 metri permettono di ammirare uno dei migliori paesaggi incontaminati delle Tremiti. Troviamo al decimo posto la Secca della Formica, a circa un miglio dal porto di Porticello, vicino Palermo. Una sorta di montagna che sprofonda per 60 metri con due estremità che affiorano sulla superficie dell’acqua. Ai tempi dei romani e dei fenici il luogo fu teatro di disastrosi naufragi mentre oggi è uno dei paradisi delle immersioni. I suoi fondali poco profondi la rendono adatta anche allo snorkeling e ai subacquei meno esperti. Tra le altre cose è uno dei siti sottomarini dove è ancora possibile ammirare un’autentica rarità come il corallo nero.