INFORMAZIONICristina Baraviera |
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(Adnkronos) - Il superminimo è tra le varie componenti della retribuzione dei lavoratori dipendenti che può incrementare, anche notevolmente, l’importo della busta paga mensile. Assorbibile e non assorbibile, che cos'è? E come funziona? In Italia i livelli retributivi sono sempre stabiliti dalle leggi e dalla contrattazione collettiva nazionale, aziendale o individuale, soltanto nel loro ammontare minimo ricorda laleggepertutti.it Questo beneficio non dura per sempre, a meno che le parti non lo abbiano cristallizzato prevedendolo espressamente come aumento permanente: ma è un caso piuttosto raro. Nella maggior parte dei casi, il superminimo è destinato a essere assorbito dalle successive variazioni stipendiali, come nel caso di incremento di scatti di anzianità, di promozioni o di progressioni di carriera e di qualifiche. La giurisprudenza, però, ha posto dei paletti alle possibilità per il datore di lavoro di riassorbire il superminimo, specialmente quando esso è stato applicato su base generalizzata e per lungo tempo ed è, perciò, diventato un uso aziendale che va rispettato. Superminimo: cos’è? Il superminimo è un aumento della retribuzione base stabilita per una determinata categoria e livello di inquadramento. Questa cifra incrementale viene concordata tra il datore di lavoro e i dipendenti, e ciò può avvenire al momento dell’assunzione o in una fase successiva. Facciamo un semplice esempio. Superminimo: a quanto ammonta? L’ammontare del superminimo riconosciuto dal datore di lavoro dipende dalle specifiche intese raggiunte con i lavoratori, e riportate per iscritto nel contratto che stabilisce l’importo dell’eccedenza spettante ai dipendenti beneficiari oltre ai minimi stabiliti dalla legge e dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl). Non esiste, quindi, un’unica cifra valida per tutte le categorie di impiego: l’importo del superminimo, essendo un “di più” volontariamente riconosciuto rispetto alla paga base legalmente e contrattualmente stabilita, può variare da poche decine di euro ad alcune centinaia o migliaia di euro per le posizioni apicali e connotate da elevata professionalità. Tutto dipende, essenzialmente, dalle trattative intercorse tra le parti, al momento dell’assunzione o quando il dipendente ha maturato una determinata anzianità ed esperienza. Superminimo: chi ne ha diritto? Il superminimo è frutto di un accordo preso tra il datore ed i lavoratori nell’ambito della contrattazione collettiva o individuale. Pertanto, esso spetta solo ai dipendenti espressamente contemplati nel contratto di lavoro – collettivo nazionale, aziendale o, come spesso avviene, individuale – che attribuisce loro questa maggiorazione stipendiale rispetto ai minimi tabellari riconosciuti per la loro categoria. Al limite, il superminimo può essere attribuito ad un solo dipendente, al quale il datore di lavoro (in genere per particolari meriti dimostrati) riconosce un aumento “ad personam” rispetto ai livelli minimi salariali che vengono pagati agli altri colleghi con analoghe mansioni. I superminimi sono cumulabili? Un aspetto interessante è che i superminimi sono cumulabili fra loro, quando sono frutto di contrattazioni diverse. Ad esempio, se il contratto collettivo nazionale di lavoro riconosce un superminimo e il contratto aziendale, o individuale, ne prevede un altro, gli importi si sommano. Superminimo: quando viene assorbito? Il superminimo non è mai definitivo, a meno che il contratto di lavoro non lo preveda espressamente come tale, qualificandolo come 'non assorbibile'. In tutti gli altri casi, il superminimo va riconosciuto per l’intero periodo in cui permangono vigenti le condizioni contenute nel contratto che lo prevede (quindi il datore di lavoro non può decidere, unilateralmente, di non erogarlo più), ma in seguito, se tali condizioni mutano, il superminimo può essere assorbito. Ciò si verifica specialmente quando viene operata una variazione stipendiale per scatti di livello retributivo o progressione di anzianità maturata dal dipendente: il nuovo, e maggiore, trattamento economico congloba il vecchio superminimo che era stato previsto per la posizione inferiore. A questo punto, il dipendente che beneficiava del superminimo lo perde e dovrà contrattarlo di nuovo con il proprio datore di lavoro. In genere, anche quando c’è un cambiamento di contratto collettivo, il superminimo precedente viene assorbito dal trattamento retributivo successivo, se esso è più favorevole ai lavoratori interessati; il suo mantenimento, invece, deve risultare da una previsione esplicita contenuta nel nuovo contratto. Se poi avviene un trasferimento di azienda che comporta il cambiamento di titolarità del datore di lavoro (ad esempio per fusione, incorporazione di società o di cessione di ramo di azienda), i dipendenti non hanno più diritto al superminimo precedentemente riconosciuto e devono concordarne uno nuovo con il loro attuale datore di lavoro. Superminimo: regime fiscale e contributivo Essendo una componente della retribuzione, l’importo del superminimo è fiscalmente imponibile, e rientra a tutti gli effetti nella nozione di redditi di lavoro dipendente rilevanti ai fini Irpef. Inoltre, sul superminimo, si applicano le trattenute per la quota di contributi previdenziali ed assistenziali prevista a carico del dipendente. Infine, poiché il superminimo è una componente della retribuzione erogata ai lavoratori dipendenti, va sempre considerato ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto (Tfr) e delle mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima) contrattualmente previste.
(Adnkronos) - Il tramonto del porto di Acciaroli, a Pollica (Salerno), è stato scelto come location del nuovo laboratorio sperimentale degli esperti di Strobilo, azienda di naturtech che utilizza le più avanzate tecniche delle neuroscienze per studiare la relazione tra gli esseri umani e il pianeta Terra. Pollica, nel corso della Eu agrifood week, ha ospitato una dimostrazione del Mediterranean mind lab, laboratorio di neuroscienze applicate per codificare l’algoritmo della longevità. I sensori ambientali applicati su una persona che guarda il tramonto di Acciaroli hanno rilevato un effetto “rigenerativo sul cervello, che va ad elicitare alcune aree, alcune onde come le onde Teta, legate a processi di mindfulness, meditazione, rilassamento profondo, ma anche onde che si attivano quando andiamo a rievocare delle memorie felici della nostra vita”. A spiegarlo è stata Camilla Di Pasquasio, psicologa e data analyst Strobilo. “La nostra attività - ha aggiunto Di Pasquasio - ci consente di misurare i parametri ambientali e di correlarli con il segnale cerebrale. Un’applicazione di questa sperimentazione può essere quella compiuta a Pollica, sull’effetto del paesaggio, anche per selezionare, ad esempio, delle attività che hanno a che fare con il turismo. Penso alla scelta, che può essere fatta con un approccio scientificamente provato, dei luoghi da selezionare ad esempio per posizionare delle panchine panoramiche o per realizzare dei percorsi immersivi”. La sperimentazione può essere applicata molto bene anche nell’ambito del food. “Andiamo a comparare cibi biologici, a chilometro zero, con produzioni industriali. Quello che è pazzesco - ha spiegato Di Pasquasio - è che a livello soggettivo le persone non capiscono assolutamente la differenza tra questi due prodotti, ma il nostro cervello è assolutamente in grado di scindere quale è il prodotto biologico e quale non lo è”. L’obiettivo finale del laboratorio è “studiare l’interazione tra la complessità di questi sistemi, come interagiscono, e cercare di andare a riconnettere l’uomo con la natura. Perdere il contatto con la natura ci ha fatto peggiorare da un punto di vista psicologico e cognitivo. Il nostro cervello è cambiato, diamo molto meno spazio alle emozioni, siamo molto più stressati, viviamo in una condizione di ansia". "Il nostro obiettivo - ha concluso - è far capire anche con la nostra divulgazione e i nostri esperimenti che c’è una forte necessità di andare a ritrovare questo forte rapporto tra l’uomo e la natura, per stare meglio noi, avere un ambiente più salutare, per mettere sul piatto del cibo che sia più sostenibile”.
(Adnkronos) - Una call per selezionare le dieci migliori di idee di business sostenibile da altrettante innovatrici del settore agritech. A lanciare la call è il Future Food Institute, ente promotore dell’Empowering Women in Agri Food Program di Eit Food della Commissione Europea. Il programma, che consiste in un percorso di formazione, mentoring, unito a opportunità di networking, sarà ospitato in Campania, nel Paideia Campus di Pollica (Salerno). Ewa rappresenta un percorso concreto in cui dieci innovatrici di talento avranno l’opportunità di intraprendere un programma formativo, lungo sei mesi, appositamente pensato per creare soluzioni di business ideate e realizzate interamente da donne. L’obiettivo è far emergere il potenziale che l’imprenditoria femminile esprime risolvendo alcune delle più importanti sfide che il settore agroalimentare si trova ad affrontare, superando il divario di genere ancora esistente nel settore, promuovendo l'inclusività e la diversità tra i fondatori di imprese e aumentando il numero delle start-up fondate da donne. “Siamo orgogliosi di poter accogliere il programma nel territorio cilentano. Ci impegneremo a diffondere la call - dichiara Sara Roversi, presidente del Future Food Institute - affinché le donne possano trovare sempre maggiori stimoli e opportunità che permettano loro, grazie alla connessione con il mondo e alla formazione, di concretizzare le idee e il potenziale di cui sono portatrici. Anche per il territorio è fondamentale coltivare l’imprenditorialità. Iniziative come questa sono cruciali per attivare processi di sviluppo e contribuire a un futuro più sostenibile per le comunità. Lo facciamo a Pollica, sede del Paideia Campus, dove innovazione e inclusività sono i pilastri su cui vogliamo costruire il futuro. Lo facciamo a Pollica, Città delle Donne, che a partire dal 2019 ha avviato un percorso per diffondere la cultura dell’inclusività nelle politiche legate alle risorse umane, rendendole libere da discriminazioni e pregiudizi, orientate soltanto alla valorizzazione dei talenti”. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito dell’Eu Agrifood Week, organizzato da Future Food Institute in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della commissione europea. Durante la conferenza 'Azioni per Valorizzare le Donne nell’Agritech', tre imprenditrici di successo hanno raccontato come potenziare il ruolo delle donne nel settore sia strategico per ottenere un sistema alimentare più equo e inclusivo. Protagoniste del dibattito Linda Carobbi, co-fondatrice dell’associazione nazionale 'Le Donne dell’Ortofrutta', network che include 130 donne e promotrice del docufilm ‘Fertile’, Maria Pia Paolillo, anche lei di 'Le Donne dell’Ortofrutta', che ha presentato un progetto innovativo per la trasformazione dal food al beauty, dando vita a una linea cosmetica naturale a base di estratto di finocchio, e Luciana Cipriani, fondatrice di Natura Humana, startup innovativa specializzata nell’estrazione a freddo della carruba.