(Adnkronos) - Il Tribunale supremo federale del Brasile ha respinto all'unanimità un ricorso e confermato l'estradizione in Italia di Rocco Morabito, detenuto nel penitenziario federale di Brasilia. Lo riporta Cnn Brasil. Tra i massimi esponenti della 'ndrangheta calabrese, Morabito era stato catturato in Brasile nel 2021. I carabinieri del Ros erano sulle sue tracce dal 2019, quando era riuscito a evadere insieme ad altri tre detenuti dalla terrazza del carcere 'Central' di Montevideo, in Uruguay, forse grazie all'aiuto di membri dei Bellocco residenti tra Buenos Aires e Montevideo. Da allora Morabito, principale punto di riferimento dei cartelli del narcotraffico, era diventato il numero due tra i latitanti più ricercati. Gli investigatori hanno seguito le sue tracce lungo tutto il Sudamerica. Considerato il numero uno tra i broker che gestiscono il traffico di cocaina per i cartelli del Sudamerica, Morabito è cugino del boss Giuseppe Morabito, detto "'u tiradrittu': ha gestito, secondo gli inquirenti, un gigantesco traffico di droga che dal Sudamerica si diramava verso la Sicilia, quindi la Lombardia e la Calabria, inondando l’Italia di cocaina. In Uruguay era conosciuto col nome di 'Souza'. Il boss, infatti, come accertò la polizia, era riuscito a procurarsi documenti brasiliani su cui compariva il nome di Francisco Antonio Capeletto Souza di Rio de Janeiro. Nell’ottobre del 1994 era riuscito a sfuggire alla cattura, per poi trasferirsi in Sudamerica.
(Adnkronos) - L’Inps eroga numerose prestazioni socio-assistenziali a favore dei pazienti minori affetti da disabilità e a favore delle loro famiglie (indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1, comma 2, lettera b della legge n. 508/1988, indennità di frequenza di cui all’articolo 1 della legge n. 289/1990, per i minori ciechi indennità di accompagnamento di cui all’art. 1, comma 2, lettera a della legge 508/1988, indennità prevista dall’articolo della medesima legge per i cosiddetti ciechi ventesimisti e per quest’ultimi la pensione non riversibile di cui all’articolo 1 della legge 382/1970, per i minori sordi indennità di comunicazione di cui all’articolo 4 della legge 508/1988). Per le specifiche patologie che possono presentarsi nel minore (tumori, malattie genetiche, endocrinologiche, malattie rare, ecc), l’approccio specialistico pediatrico, oltre che indispensabile per il loro corretto inquadramento diagnostico e prognostico, risulta utile e prezioso anche per la redazione della certificazione medica necessaria alla richiesta delle specifiche prestazioni erogate dall’Inps, la cui appropriatezza ed esaustività costituisce garanzia per una corretta valutazione medico-legale. Sensibile a tale tematica, l’Istituto ha introdotto nel 2017 il Certificato pediatrico introduttivo redatto, presso le strutture pediatriche che aderiscono all’iniziativa, da pediatri specificamente addestrati e abilitati con credenziali di accesso rilasciate dall’Istituto. Una certificazione medica gratuita che, contenendo tutti gli elementi utili all’accertamento della specifica patologia, semplifica la fase dell’accertamento sanitario preliminare al riconoscimento delle prestazioni erogate dall’Inps, riduce il disagio ai minori e alle loro alle famiglie, velocizza l’iter sanitario in quanto evita di sottoporre i minori a ripetute visite mediche effettuate per la stessa finalità, evita revisioni temporali del giudizio medico-legale nel periodo della minore età e permette, in caso di documentazione medica esaustiva, di definire la domanda tramite una valutazione medico legale agli atti, in coerenza con l’articolo 29-ter del decreto-legge numero 76, del 16 luglio 2020, convertito con modificazione dalla legge numero 120 dell’11 settembre 2020. A tal proposito, l’Inps, con determinazione presidenziale numero 76 del 12 aprile 2017, ha adottato uno schema di ‘Protocollo sperimentale per l’adesione di strutture sanitarie pediatriche in ambito di tutela della disabilità dei minori’, con il quale sono stati sottoscritti dall’Istituto protocolli sperimentali con gli Ospedali Gaslini di Genova, l’ospedale Bambino Gesù di Roma, con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze e con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli - Università Cattolica del sacro Cuore di Roma. Numerose altre aziende sanitarie hanno manifestato interesse all’utilizzo del certificato specialistico pediatrico: l’azienda socio-sanitaria territoriale Fatebenefratelli Sacco e l’Ospedale V. Buzzi di Milano, il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, il Dsm dell’asl di Salerno, l’azienda sanitaria provinciale di Agrigento - Centro Autismo UC Npia, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna e l’associazione Ospedali pediatrici italiani. Per facilitarne la diffusione nel territorio e diminuire il disagio dei minori e dei loro familiari, nella seduta del 30 marzo 2022, il consiglio di amministrazione dell’Inps ha deliberato l’adozione dello schema di ‘Protocollo quadro per l’utilizzo del certificato specialistico pediatrico a favore della tutela della disabilità’, con il quale i direttori regionali potranno sottoscrivere, in nome e per conto dell’Istituto, un protocollo della durata di 3 anni con possibilità di rinnovo per un uguale periodo che non comporta oneri economici.
(Adnkronos) - Immancabili alle feste dei bambini e durante le celebrazioni più liete, i palloncini sono giocattoli che non passano mai di moda. Purtroppo però sono anche prodotti che sfuggono facilmente alle regole di sicurezza chimica e ai controlli. E' quanto rileva un'indagine di Altroconsumo che ha acquistato 12 confezioni di palloncini di colori misti (classici, pastello e metallizzati) sulle piattaforme e-commerce e nei punti vendita su strada, facendoli analizzare in laboratorio. I risultati delle analisi hanno riportato che 7 palloncini su 12 contengono nitrosammine e sostanze nitrosabili, composti classificati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come probabilmente cancerogeni, in quantità superiori rispetto ai limiti previsti dalla legge (massimo 0,05mg di nitrosammine e 1mg di sostanze nitrosabili per kg di materiale). In questi prodotti, la quantità di nitrosammine riscontrata va da 0,01 a 0,96mg/kg, quelli con le analisi peggiori ne contengono fino a 19 volte in più; invece, la quantità di sostanze nitrosabili va da 0,11 a 5,85mg/kg, i peggiori contengono una quantità 16 volte superiore alla soglia minima. Oltre alla segnalazione e ritiro immediato della suddetta categoria merceologica, Altroconsumo ha scritto al Ministero dello Sviluppo Economico chiedendo di attuare un’ulteriore verifica allo scopo di tutelare la sicurezza dei consumatori, in particolare dei bambini, in quanto si tratta di prodotti che finiscono spesso nelle loro mani. Inoltre, Altroconsumo ha contattato le due piattaforme di shopping online dove è stata acquistata la maggior parte delle confezioni di palloncini: a seguito della segnalazione, Amazon si è prontamente attivata e ha rimosso i prodotti in questione.