Anna ChiovendaChi è: Sono Professional Coach certificata PCC International Coach Federation Mi occupo di coaching dal 2010. |
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(Adnkronos) - Passeggiando per le vie di Mariupol, in queste ore, sembra di sentirsi osservati da centinaia di occhi neri e inquietanti. Sono le finestre sventrate dal fuoco di missili e razzi, che sembrano uscire dalle 'orbite' di palazzi diroccati nel silenzio assordante di u na città sotto choc, che tenta di ripartire (VIDEO). E' quanto mostrano le immagini, pubblicate in esclusiva dall'Adnkronos, della città un tempo fiore all'occhiello dell'Ucraina orientale, centro nevralgico di scambi commerciali e culturali che si affaccia sul Mar d'Azov. (FOTO) All'indomani dell'assedio finale all'acciaieria Azovstal, con la resa dei militari ucraini dopo giorni di strenua resistenza, la città sembra urlare nel silenzio. Palazzi diroccati, vetri frantumati, decine di carcasse di macchine bruciate abbandonate al loro destino e ad un futuro ignoto. Lungo la via Mitropolitskaja, una delle arterie principali della città, macerie, cumuli immensi campeggiano ai bordi delle strade, creando un bizzarro contrasto con il verde della città che, incurante della guerra, si accorge solo del fatto che è primavera. Si intravede, lungo i marciapiedi, il viburno rosso, la pianta simbolo del Paese diventata iconica in questi tre mesi di guerra. Fuori dal centro cittadino, le villette con giardino appaiono completamente abbandonate. I tetti hanno in gran parte ceduto, nei cortili sono visibili coperte, materassi, cuscini, suppellettili. Nei video e nelle foto che l'Adnkronos ha ricevuto da un abitante di Mariupol, che desidera restare anonimo, sulle strade, affianco a grossi camion abbandonati compaiono anche i primi timidi segnali di ripresa della città. Un uomo cammina da solo, vagando per la città con una busta della 'spesa'. Nel quartiere di Cheremushky, nuovi mezzi stanno ripulendo le vie e cominciando a portare via il grosso delle macerie. Non sarà domani, ma Mariupol è in piedi, e riparte da qui. I video e le foto sono visibili sul sito www.adnkronos.com.
(Adnkronos) - L’Inps è vicino alle persone fragili e sta lavorando affinché le procedure per il riconoscimento dell’invalidità (che comunque rimangono complesse e gravose anche perché interessano più attori, enti e processi amministrativi) siano semplificate. In particolare, l’Inps è in grado di fornire un valido contributo alla conoscenza dell’epidemiologia delle malattie neoplastiche, in virtù sia della rappresentatività del campione cui attinge sia della sua ampia diffusione in tutto il territorio nazionale. I dati Airtum del 2021, riguardo all’incidenza delle diverse forme tumorali, sono confermati da quelli rilevati dall’Inps in ambito assistenziale nel periodo 2015-2021, in cui si evidenzia la predominanza del tumore della mammella (13,97%) e a seguire i tumori del colon-retto (7,17%), dei polmoni (6,77%) e della prostata (3,75%). Negli anni 2020-2021, nonostante il periodo della pandemia Covid-19, è stato possibile evidenziare ugualmente il dato dell’incidenza epidemiologica delle patologie tumorali, in virtù anche all’applicazione dell’articolo 29-ter del decreto legge n. 76 del 16 luglio 2020, inserito in sede di conversione dalla legge n. 120 del 11 settembre 2020, che ha autorizzato le Commissioni mediche Inps a procedere alla definizione dei verbali sanitari attraverso la valutazione agli atti in tutti quei casi in cui la documentazione sanitaria consentiva una valutazione obiettiva. Per quanto riguarda l’incidenza della malattia oncologica nei minori, i dati estrapolati dal database dell’Inps hanno permesso di rilevare un’incidenza media costante (1,16%) nel periodo 2015-2021, in cui le fasce di età più colpite sono quella tra i 0-5 anni e 11-15 anni. I dati Inps confermano, inoltre, quanto rilevato da Airc circa la maggiore incidenza nei minori delle malattie oncologiche a carico del sistema emopoietico e linfatico.
(Adnkronos) - Negli ultimi 20 anni persi 5 Km di costa naturale all'anno a causa della costruzione di nuove strutture artificiali. Si tratta, spiega Ispra, di una misura che equivale all'intero litorale di una località balneare come Fregene. L’artificializzazione è ancora più rilevante nelle zone retrostanti le spiagge, nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di opere antropiche. Sono i dati che emergono dall’aggiornamento della banca dati Linea di Costa Italiana 2020, presentato oggi da Ispra che analizza la fascia costiera italiana. Secondo i dati Ispra, la linea di costa italiana misura circa 8.300 Km, di cui il 13% è occupato da opere artificiali come porti, opere di difesa costiera, opere idrauliche di impianti industriali, strutture artificiali a supporto della balneazione. Negli ultimi 20 anni, la costa artificializzata è aumentata complessivamente di oltre 100 km. Un discorso parallelo riguarda l'interfaccia tra le spiagge ed il territorio circostante. Nell'insieme, la linea di retrospiaggia misura circa 4.000 Km, di cui solo metà restano naturali, mentre oltre il 20% è completamente occupato da opere artificiali, come infrastrutture viarie, abitazioni, lidi, siti produttivi. L'incremento in questo caso è stato di oltre 200 Km negli ultimi 20 anni. Il restante 30% si caratterizza come 'urbano sparso', occupato quindi in maniera parziale e discontinua da opere antropiche.