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(Adnkronos) - All’Eurovision 2022 "non ha vinto una canzone, ha vinto una speranza". Ne è sicura Rula Jebreal, che all’Adnkronos commenta così la vittoria della band ucraina Kalush Orchestra all’Eurovision Song Contest 2022 appena conclusosi a Torino. "Hanno detto ‘troveremo la strada di casa anche se le strade saranno distrutte’", dice la giornalista, che cita Battisti: "'Cresce un sentimento, cresce in mezzo al pianto', io aggiungo ‘cresce in mezzo al dolore’, ma cresce un sentimento ancora più forte che ha voluto sostenere l’Ucraina nella lotta di un popolo che vuole libertà, vuole dignità, e vuole resistere contro un dittatore sanguinario". Per la giornalista palestinese con cittadinanza israeliana e italiana, "quello che ha vinto sabato notte è l’unità europea di chi vuole mandare un messaggio solidale, unitario, contro la dittatura e a favore dell’arte, della democrazia e della libertà".
(Adnkronos) - "Nel contesto straordinario che stiamo affrontando, in cui il fabbisogno di grano e cereali è al centro di forti contrazioni e incertezza negli approvvigionamenti, la priorità è fare le migliori scelte per garantire la sicurezza alimentare, mantenendo elevati standard di qualità, per tutti i Paesi e zone del mondo. Allo stesso tempo, è fondamentale fare in modo che tale obiettivo sia perseguito tutelando e valorizzando l'ambiente in cui viviamo, soprattutto per le generazioni future, attraverso un’agricoltura rigenerativa". A precisarlo è Syngenta in merito alle dichiarazioni rese dal CEO di Syngenta Erik Fyrwald nell’intervista alla testata svizzera Neue Zürcher Zeitung. "Le dichiarazioni rese dal nostro Ceo Erik Fyrwald, nell’intervista alla testata svizzera Neue Zürcher Zeitung e riportate nei titoli di giornale, sono state estrapolate da un ragionamento più ampio sull’agricoltura. Syngenta da sempre sostiene che solo l’integrazione dei diversi modelli di agricoltura può aiutare a rispondere alle sfide globali e alle esigenze dei consumatori. L’agricoltura biologica è per Syngenta oggetto di grandi investimenti aziendali in Ricerca & Sviluppo, in Italia e nel mondo, per aumentare il numero di soluzioni tecniche e servizi messi a disposizione degli agricoltori". sottolinea la società.
(Adnkronos) - Negli ultimi 20 anni sono andati distrutti più di 13 mila km quadrati di zone umide costiere in tutto il mondo. La notizia positiva è che nello stesso periodo circa il 70 per cento di quanto perduto è stato recuperato, per effetto dell’azione di ripristino guidata dall’uomo e dei processi naturali di ripresa. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’università di Cambridge sullo stato di salute di questi ecosistemi, così preziosi soprattutto per la loro capacità di fare da “pozzi di carbonio”: ovvero sono in grado di assorbire maggiori quantità di carbonio rispetto a quelle che emettono. Tra i responsabili della loro distruzione ci sono azioni umane dirette come l’acquacoltura, l’agricoltura e l’espansione delle aree urbane, ma anche l'innalzamento del livello del mare e i processi di erosione costiera.