(Adnkronos) - "Se il turismo nazionale dipende molto dal clima, dalla flessibilità dell'offerta e dalla fiducia, il turismo 'outbound' dipende sempre dalla capacità di attrazione del sistema Paese, perciò per consolidare i risultati citati non basta sperare nella ripresa complessiva degli investimenti lasciandosi la crisi alle spalle, ma risolvere una serie di nodi che riguardano l'offerta di prodotti turistici e culturali da una parte e la promozione e commercializzazione del marchio Roma dall'altra. Maggior innovazione nelle imprese turistiche e culturali significa metterle in grado di competere con il mercato globale, adottando modelli di business idonei sia a soddisfare le nuove esigenze della domanda sia a garantire il miglioramento continuo dei servizi resi, rendendo più efficace ed efficiente l'attività di impresa". Così Roberto Saliola, presidente di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria, nella sua relazione durante la tavola rotonda 'Roma la città che reinventa il futuro', nel corso dell'assemblea dell’associazione territoriale. "Una mobilità -spiega ancora Saliola- che sappia accogliere i turisti e i pellegrini che graviteranno su Roma nei prossimi anni, rendendo fruibile la città e garantendo standard di qualità e sicurezza: è questa la scommessa che Roma deve vincere, presentando un biglietto da visita (la mobilità in città) adeguato agli eventi che gestirà e in linea con gli standard delle maggiori città europee".
(Adnkronos) - Due terzi dei consumatori europei dichiara di non sapere chi ha accesso ai propri dati personali e come vengano utilizzati, una percentuale che scende leggermente in Italia , dove si attesta al 55 per cento. Secondo un nuovo studio condotto dalla società Usa VMware su oltre 6000 consumatori. nonostante la maggioranza degli europei - e gli italiani con essi - resti ben disposta verso l'innovazione, esiste un divario tra l'"appetito digitale" dei consumatori e la loro fiducia nell'utilizzo dei loro dati: la maggior parte è sempre più preoccupata per la sicurezza del proprio digital footprint, quasi tre quarti (72% in Europa, 69% in Italia) temono per il ruolo che la tecnologia gioca nella diffusione della disinformazione e circa la metà che le organizzazioni stiano tracciando e registrando le attività dai propri dispositivi. Mentre solo il 10% dei (il 12% in Italia) ritiene che le aziende e i governi siano abbastanza chiari sulle tecnologie che usano e su come le usano.