INFORMAZIONIIocap srl Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Senior Associate HR & Organization Area: Human Resource Management Paola Plet |
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(Adnkronos) - Un appello a votare sì a 3 quesiti del referendum del 12 giugno per sostenere "il lavoro fatto dal Parlamento" con la riforma Cartabia. E' l'invito lanciato oggi in una conferenza stampa alla Camera da alcuni esponenti Pd e non solo che nei giorni scorsi hanno firmato un documento dei quesiti referendari. Tra questi il dem Enrico Morando, presidente di Libertà Eguale, il giornalista de Linkiesta Mario Lavia, l'avvocato Ada Lucia De Cesaris. Un appello ed insieme una richiesta. Al servizio pubblico, innanzitutto, per un'informazione adeguata sui referendum. "Assieme ad altre personalità della sinistra -ha spiegato Morando- ci siamo incontrati per stilare un documento che spiega le regioni per cui sosteniamo il Sì ai referendum, a 3 quesiti - il più importante è quello sulla separazione delle funzioni- che sono quelli i cui contenuti sono oggetto dell'azione riformatrice del Parlamento, il pacchetto Cartabia". Perchè votare Sì mentre l'indicazione del Pd è per il No in quanto, come ha detto Enrico Letta "il sì aprirebbe più problemi di quanti ne risolverebbe"? Morando risponde così: "Ho letto una dichiarazione di Rossomando, la responsabile Giustizia del mio partito, in cui dice che il sì al referendum ci farebbe fare un passo indietro, deduco rispetto a lavoro parlamentare. Io considero paradossale questa valutazione". Morando porta l'esempio della separazione delle funzioni: "La legge Cartabia riduce la possibilità di passaggio da una funzione all'altra da 4 a 1. Se il Parlamento decide di ridurre da 4 a 1, debbo dedurre che il Parlamento consideri negativamente possibilità di passaggio. Il Sì cosa fa? Riduce a zero quella possibilità. E' impossibile quindi dire che il Sì si muove in una direzione opposta al lavoro parlamentare, semmai è vero il contrario". C'è poi il tema della partecipazione al voto e i promotori dell'appello chiedono che venga fatta un'adeguata informazione da qui il 12 giugno. Specia da parte della Rai che, sottolinea Morando, "finora non ha fatto nulla. Io non so se sono fondati i sondaggi e che parlano di un 30, 35% a conoscenza del referendum. Se fosse vero che siamo al 30%, si tratterebbe di un vero e proprio miracolo visto che nessuno ha ancora fatto niente e in particolare la Rai, cosa che considero scandalosa. Con un po' di lavoro, con un'informazione non burocratica ma che dia conto del confronto in atto, si può ottenere il quorum". E comunque, aggiunge il capogruppo Pd in Affari Costituzionali Stefano Ceccanti, il numero dei Sì sarebbe importante, dal punto di vista politico, a prescindere. "Il numero di Sì sulle schede ha un effetto politico, in special modo ha un impatto se la riforma è all'esame del Parlamento. Non è che il voto sul referendum sulle trivelle - che pure non ha raggiunto il quorum- non abbia inciso sul processo decisionale. Quindi il mio è un invito al voto utile, perchè è utile anche a prescindere dal quorum. Poi a noi preme anche il voto utile come posizionamento politico e culturale del Pd".
(Adnkronos) - "Federpol ha un ruolo importante e strategico per la sicurezza, non dimentichiamo il valore delle vigilanza privata". A dirlo Nicola Molteni, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, in un videomessaggio al 65simo congresso nazionale Federpol. ''Il 12 aprile - prosegue - è stato deliberato il tesserino ministeriale di riconoscimento professionale dell'investigatore privato". Il sottosegretario, dal presidente nazionale Federpol, Luciano Tommaso Ponzi, ha ottenuto un riconoscimento "per l'attenzione dimostrata per la professione dell'investigatore privato, con il riconoscimento del tesserino ministeriale".
(Adnkronos) - Si è svolta questa mattina all’interno dell’ex Tabacchificio Cafasso la Cerimonia di apertura del DMed - Salone della Dieta Mediterranea di Paestum. Nell’anno di coordinamento italiano del Network delle Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea Unesco, DMed è un evento che vuole diffondere il patrimonio 'Dieta Mediterranea' come stile di vita e di sviluppo territoriale sano e sostenibile, creando consapevolezza negli operatori del settore, dando risalto ai numerosi attori del mondo scientifico, istituzionale e privato che da anni si adoperano per la sua tutela e valorizzazione abbracciando ogni aspetto, dalla dimensione culturale alla valorizzazione delle filiere che attraverso le pratiche agricole virtuose e la tutela delle biodiversità autoctone rappresentano in modo concreto alcuni dei pilastri fondamentali dello stile di vita 'Dieta Mediterranea'. Il Comune di Pollica, capofila per il 2022 delle Comunità Emblematiche Unesco, dal 2011 è riferimento locale del patrimonio 'Dieta Mediterranea' adoperandosi per la sua diffusione e la sua salvaguardia. “Il Paideia Campus è la casa dove connettere il mondo dell’innovazione e dell’agrifood con quelle che sono le nostre radici più profonde, un modello, uno stile di vita, un approccio, che aveva messo al centro l’equilibrio tra l’uomo e la natura, la tutela delle risorse, la tutela del paesaggio - ha dichiarato Stefano Pisani, membro dell’osservatorio nazionale per il patrimonio immateriale Unesco e sindaco di Pollica - In questi giorni abbiamo ospitato il cuore dei lavori della Eu Agrifood week confermandosi come hub strategico per l’implementazione di progetti pilota di rigenerazione territoriale per le aree marginali e programmi di innovazione volti ad accelerare la transizione ecologica e digitale dei sistemi agroalimentari. Un ringraziamento va alla commissione europea che sostiene le numerose progettualità coinvolte. Una missione che ha un orizzonte ampio, Pollica 2050”. Nonostante l’Italia sia la culla della Dieta Mediterranea, secondo i dati Istat 2020, la Campania è la Regione ad avere il più alto tasso di adulti in sovrappeso (42% - rispetto alla media italiana del 35,4%), e ha raggiunto il secondo più alto tasso di obesità in Italia (14,3%, contro una media italiana del 10,9%). A causa di un progressivo spopolamento e abbandono delle aree rurali, inoltre, il territorio ha visto un deterioramento del tessuto sociale, con conseguente perdita delle modalità di trasferimento delle conoscenze. “Oggi il patrimonio non è adeguatamente trasferito alle giovani generazioni per mancanza di strumenti ed una narrativa poco efficace. Risulta complesso tradurre il patrimonio immateriale in elementi tangibili. Per il Future Food Institute è la vera sfida - dichiara la presidente Sara Roversi - anche in questi giorni abbiamo animato un Hackhaton che ha coinvolto centinaia di studenti degli Istituti Alberghieri, del Turismo, dello Sport e dell'Agricoltura. Con loro diamo vita a nuove idee per tradurre e diffondere i valori della Dieta Mediterranea. L’hackathon è uno strumento efficace sia per l'apprendimento che per accelerare il processo di innovazione ma anche un momento di lavoro di squadra per lo sviluppo del pensiero sistemico e un’esperienza unica per incoraggiare lo scambio di idee e l'approccio al co-design, arricchendo tutte le persone coinvolte”. "Oggi la diffusione del patrimonio deve avvenire attraverso la rete e le reti e deve necessariamente vedere coinvolti tutti gli stakeholder in modo corale anche al fine di accrescere il valore aggiunto delle produzioni alimentari capaci di interpretare appieno l’identità ed il 'saper fare' mediterraneo. Ed è proprio questo lo spirito con cui è stato organizzata la Eu AgriFood Week", conclude Roversi.