INFORMAZIONIFourStars srl Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: HR Manager Area: Human Resource Management Laura Mazzolini |
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(Adnkronos) - Passeggiando per le vie di Mariupol, in queste ore, sembra di sentirsi osservati da centinaia di occhi neri e inquietanti. Sono le finestre sventrate dal fuoco di missili e razzi, che sembrano uscire dalle 'orbite' di palazzi diroccati nel silenzio assordante di u na città sotto choc, che tenta di ripartire (VIDEO). E' quanto mostrano le immagini, pubblicate in esclusiva dall'Adnkronos, della città un tempo fiore all'occhiello dell'Ucraina orientale, centro nevralgico di scambi commerciali e culturali che si affaccia sul Mar d'Azov. (FOTO) All'indomani dell'assedio finale all'acciaieria Azovstal, con la resa dei militari ucraini dopo giorni di strenua resistenza, la città sembra urlare nel silenzio. Palazzi diroccati, vetri frantumati, decine di carcasse di macchine bruciate abbandonate al loro destino e ad un futuro ignoto. Lungo la via Mitropolitskaja, una delle arterie principali della città, macerie, cumuli immensi campeggiano ai bordi delle strade, creando un bizzarro contrasto con il verde della città che, incurante della guerra, si accorge solo del fatto che è primavera. Si intravede, lungo i marciapiedi, il viburno rosso, la pianta simbolo del Paese diventata iconica in questi tre mesi di guerra. Fuori dal centro cittadino, le villette con giardino appaiono completamente abbandonate. I tetti hanno in gran parte ceduto, nei cortili sono visibili coperte, materassi, cuscini, suppellettili. Nei video e nelle foto che l'Adnkronos ha ricevuto da un abitante di Mariupol, che desidera restare anonimo, sulle strade, affianco a grossi camion abbandonati compaiono anche i primi timidi segnali di ripresa della città. Un uomo cammina da solo, vagando per la città con una busta della 'spesa'. Nel quartiere di Cheremushky, nuovi mezzi stanno ripulendo le vie e cominciando a portare via il grosso delle macerie. Non sarà domani, ma Mariupol è in piedi, e riparte da qui. I video e le foto sono visibili sul sito www.adnkronos.com.
(Adnkronos) - Pomodori modificati geneticamente per diventare fonte vegana di vitamina D. E’ l'obiettivo degli scienziati del John Innes Centre di Norwich, per fornire una robusta fonte di vitamina D, che regola nutrienti come il calcio, indispensabile per mantenere in salute ossa e denti. Sebbene questa vitamina venga creata dal nostro corpo dopo l'esposizione al sole, la sua fonte principale è il cibo, soprattutto latticini e carne. Per dar quindi una fonte vegana di vitamina D a basso impatto ambientale gli scienziati hanno utilizzato lo strumento Crispr - progettato per funzionare come un paio di forbici genetiche - per modificare il genoma in modo che la vitamina, fortemente presente nelle foglie del pomodoro, si accumuli principalmente nel frutto rosso.